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Per dare battaglia alla storica corazzata dellla sinistra in Emilia Romagna la destra ha scelto e ha mandato a Bologna uno dei “mastini” della vecchia DC calabrese, l’on. Pino Galati, Ex Sottosgretario alle attività produttive, una vera e propria macchina da guerra delle campagne elettorali, ex sottosegretario di stato, avvocato e giurista di livello, ricercatore universitario, insomma un intellettuale prestato alla politica per spiegare al popolo emiliano che non sempre la sinistra ha ragione, e che mai come questa volta ha torto marcio su mille versanti diversi.
Classe 1961, figlio di una delle famiglie borghesi più illustri e ammirate di Lamezia Terme, suo padre era lo storico notaio della Piana di Lamezia, Pino Galati è cresciuto in politica come accadeva una volta, passo dopo passo, incarico dopo incarico, riconoscimento dopo riconoscimento, mai nulla era dato per scontat o acquisito, e tutto doveva essere frutto dell’impegno e della capacità di sintesi che un tempo i vecchi partiti imponevano ai propri “ragazzi”.
Già deputato nelle legislature XIII, XIV, XV, XVI, viene eletto per la prima volta alla Camera dei deputati per Il Popolo delle Libertà il 5 marzo 2013, ogni volta riconfermato con un voto quasi sempre plebiscitario, e rimane alla Camera fino al 22 marzo del 2018.
Una carriera la sua costellata da impegni internazionali di altissimo profilo istituzionale, di incarichi di Governo che lo hanno visto protagonista di importanti riforme a favore della grande industria italiana, e soprattutto protagonista di primissimo piano di un dibattito internazionale per via delle sue altissime competenze in tema di rapporti europei e di dossier legati al mondo internazionale dell’impresa.
Per anni ha seguito la vita reale del paese attraverso incarichi istituzionali che gli sono valsi riconoscimenti illustri da parte della società civile italiana:Vice Presidente della Commissione Parlamentare di Controllo sull'attivita' degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, seguitissimo Segretario della della V Commissione bilancio, tesoro e programmazione,Componente della stessa Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione dal 7 maggio 2013 al 22 marzo 2018, Membro della Commissione parlamentare di controllo sull'attivita' degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale dal 21 giugno 2013 al 22 marzo 2018, Membro della Commissione parlamentare di vigilanza sulla cassa depositi e prestiti dal 6 dicembre 2013 al 22 marzo 2018,Membro del Collegio d'appello dal 26 giugno 2013 al 22 marzo 2018, e Membro della Delegazione presso l'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa dal 26 giugno 2013, una storia politica cristallizzata in decine di sue pubblicazioni scientifiche e professionali destinate al mondo delle Università.
Oggi Maurizio Lupi,leader di Noi Moderati, ha voluto che fosse lui a guidare il gruppo politico che porta il suo nome in emilia Romagna, per via della sua esperienza maturata nel mondo dell’ industria e per aver dimostrato in tempi non sospetti che anche alla crisi pesante delle imprese c’è una soluzione possibile e di crescita economica. In Emilia dunque non si poteva scegliere un uomo migliore, un candidato più esperto, e sopreattutto un idealista e un visionario che ai ragazzi che continuamente incontra in giro non fa che parlare di Jobbs e della società digitale di cui è diventato negli anni un esperto nazionale.
Ha anche scritto un libro sulla realtà virtuale e sul rapporto tra mondo digitale e mondo dell’infanzia, ma preferisce oggi non parlarne: “Sono qui in Emilia - commenta- per conoscere palmo dopo palmo questa straordinaria realtà industriale e a cui credo di poter dare un mio contributo di proposte importanti. Lo farò nel nome della mia esperienza passata e soprattutto nel nome di questa regione che ha tanto bisogno di assistenza, tradita come lo è sempre stata da una sinistra arroccata su valori ideologici che non hanno prodotto nulla di concreto”.
E la sua “amata Calabria”?. L’ho ritrovata anche qui la mia terra di origine, in Emilia ci sono migliaia di calabresi che con la propria presenza e il proprio lavoro hanno reso grande l’economia di questo collegio elettorale, ed è a loro che farò sopprattutto riferimento, perché se riusciamo a salvare l’industria romanola dalla crisi di sistema, migliaia di miei concittadini e calabresi come me potranno continuare a restare quassù e vivere più serenamenti la propria vecchiaia e il proprio futuro”.
Campanilismo puro, non le pare?
Lei lo giudichi pure “campanilismo” ma questa è una battaglia di civiltà e di sviluppo. Ormai il mondo è un piccolo grande paese che vive le stesse problematiche e le stesse attese,e fare campagna ellettorale in Calabria o farla in Emilia cambia molto poco. L’importanmte è credere nella propria fede , nella propria ideologia, nelle proprie capacità e soprattutto nella consapevolezza di poter aiutare il Paese stando da ogni parte dell’Italia.In questo- devo riconoscere- Maurizio Lupi è stato geniale e visionario insieme. Per questo sento che vinceremo ancora questa volta.
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