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Il gran finale con la Notte Barocca ha trasformato il centro storico di Foligno in un grande palcoscenico diffuso: sei scene ispirate al “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare hanno preso vita in diversi spazi suggestivi.
Il gran finale con la Notte Barocca ha trasformato il centro storico di Foligno in un grande palcoscenico diffuso: sei scene ispirate al “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare hanno preso vita in diversi spazi suggestivi.
Si è conclusa sabato 6 settembre, con la Notte Barocca, la 46ª edizione del Festival Segni Barocchi di Foligno, confermatosi uno degli appuntamenti culturali più amati e seguiti dell’Umbria.
Il tema scelto per il 2025, “La vita è sogno”, ha guidato l’intera programmazione, ispirata al capolavoro di Calderón de la Barca, per esplorare il sogno non come evasione, ma come riflessione critica e poetica sulla realtà contemporanea.
Il gran finale con la Notte Barocca ha trasformato il centro storico di Foligno in un grande palcoscenico diffuso: sei scene ispirate al “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare hanno preso vita in spazi suggestivi come l’Auditorium San Domenico, l’Oratorio del Crocifisso, Palazzo Trinci, il Chiostro di San Francesco e il Teatro San Carlo, con un percorso itinerante che ha coinvolto migliaia di persone.
Un allestimento curato da Daniele Salvo con la collaborazione di Melania Giglio, che ha saputo intrecciare classicità e contemporaneità, mescolando parola scenica, musica dal vivo, costumi e giochi di luce. Di rilievo anche la presenza di Protemus – Progetto Teatrale Musicale del Teatro San Carlo di Foligno, che ha animato Piazza della Repubblica fino al gran finale collettivo.
“Questa edizione – afferma Daniele Salvo – è stata un vero e proprio viaggio dentro l’animo umano, tra illusioni, desideri e verità nascoste. Il pubblico ha risposto in modo straordinario, numeroso e partecipe, testimoniando la vitalità di un Festival che sa parlare al presente attraverso il dialogo con i grandi autori del passato. Non posso che esprimere profonda gratitudine per la qualità delle scelte interpretative, per la presenza di attrici e attori di grande talento e per l’energia che ha attraversato la città di Foligno in questi giorni. È stata un’esperienza che ha unito estetica, riflessione e partecipazione collettiva, un incontro vivo tra classicità e modernità”.