Siamo stati, in forma molto anonima in uno dei ristoranti più chiacchierati della capitale, Claudio, l’oste de bottega più fashion e luxury rispetto all’immaginario collettivo delle braghe e del cappello non poteva immaginare che eravamo lì per carpire i segreti dell’infinito successo in casa sua.
Appena entrati ci ha accolto sua moglie, una donna fine, discreta, sempre con il sorriso sul volto e la gentilezza nelle parole.
Ci hanno accompagnati al tavolo con estrema e totale cortesia dei camerieri, preparati e professionali, come un invito tra amici. Il locale parla da solo, profuma di storia, di cinema, sembra una pellicola di Fellini rivisitata da Sordi, nell’ambiente dell’Aventino tra la villa di Benigni e quella di Manfredi, tra le passeggiate di De Sica e lo scorrere di un passante qualsiasi che si guarda intorno e trova la Piramide davanti a se.
L’interno del locale, recentemente ristrutturato porta i ritratti dell’Oste con qualsiasi personaggio innamorato del loro cibo e passato di la a gustare la vera carbonara!
Qualità impeccabile e in ogni piatto c’è la Roma di ieri e la Roma di sempre.
Un piccolo gioiello che dovrebbe stare affisso tra i patrimoni della nostra Capitale.
Bravo Claudio e bravi tutti, dieci e lode!
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