Il ritorno dal vivo di Gianni Morandi, nel segno della grande musica italiana
A partire da questa sera, il cantante torna ad esibirsi al Teatro Duse di Bologna con “Stasera gioco in casa”, in attesa di partecipare al Festival di Sanremo con il brano “Apri tutte le porte”, scritto da Jovanotti.
di Massimo Marzilli
Mercoledì 19 Gennaio 2022
Bologna - 19 gen 2022 (Prima Pagina News)
A partire da questa sera, il cantante torna ad esibirsi al Teatro Duse di Bologna con “Stasera gioco in casa”, in attesa di partecipare al Festival di Sanremo con il brano “Apri tutte le porte”, scritto da Jovanotti.

Per Gianni Morandi, il 2022 non poteva iniziare in modo migliore: dopo un lungo periodo di stop, dovuto alla pandemia di Covid-19 e all’incidente occorsogli, torna ad esibirsi dal vivo e con il pubblico in presenza, da questa sera, al Teatro Duse di Bologna, nella serie di concerti in acustico intitolata “Stasera gioco in casa”.

 

“Per me è piuttosto emozionante, perché in questo Teatro ho cantato per la prima volta a 19 anni, nel 1964, e forse era la prima volta che cantavo in un Teatro così importante, che poi è il Teatro della Città, un’Istituzione”, ha detto in conferenza stampa il cantante, che ritorna con la prima delle restanti sette date, sospese e riprogrammate per la diffusione del Covid: “Avevo già fatto 23-24 concerti, questa sera ci sarà il primo dei concerti di recupero, e abbiamo aggiunto un’altra data, il 17 febbraio. Poi, non so cosa succederà”.

 

 Il suo ritorno sulle scene, peraltro, avviene dopo il successo ottenuto quest’estate con il brano “L’allegria”, e prima del suo ritorno al Festival di Sanremo, dal 1 al 5 febbraio, nelle vesti di cantante in gara con “Apri tutte le porte”.

 

Entrambi i brani sono stati scritti da Lorenzo “Jovanotti” Cherubini. Ma come è iniziata la collaborazione con Lorenzo? “Ero ricoverato a Cesena per il mio incidente, mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Cos’è successo, con questa mano?’. Gli ho risposto: ‘Sono caduto nel fuoco’. Lorenzo si è abbastanza impressionato, perché il fatto di essere 27 giorni in ospedale non se l’aspettava nemmeno lui. Poi, è venuta fuori l’idea. Mi ha detto: ‘Sai, ho scritto questa canzone, si chiama ‘L’allegria’. Dovrei cantarla io, ma se vuoi te la mando, magari la canti tu’. Gli ho detto: ‘La sento, magari mi piace’. E lui: ‘Dai, se ti piace, andiamo a Milano a registrarla’. Per me è stata quasi una terapia, mi ha aiutato, anche la mia mano e il mio umore sono migliorati. Poi, abbiamo iniziato a sentirci sempre più frequentemente, sono anche andato a trovarlo a Cortona per ringraziarlo e conoscere il posto, lo stesso in cui è nato il grandissimo Franco Migliacci, autore di molti miei successi”.

 

Da cosa nasce cosa, ed è nata anche “un’altra canzone”, cioè “Apri tutte le porte”, “una canzone di speranza, con la possibilità di rivedere presto il sole che ritorna nelle nostre case e nella nostra vita, e ci venne l’idea comune di inviarla ad Amadeus. Ci siamo detti: ‘Perché non gliela inviamo? Magari ci prende a Sanremo in gara…’. E sull’onda dell’entusiasmo, siamo andati avanti. Tra l’altro, amo Sanremo, per me è un palcoscenico straordinario”. La canzone è stata inviata “mentre aspettavo di riprendere questi concerti, di poter tornare a cantare. Nel frattempo, Amadeus ci ha detto: ‘Va bene, la canzone è bella, siete invitati’”.

 

A proposito di bellezze, ecco il bello della diretta: Lorenzo, a sorpresa, è intervenuto in conferenza stampa via FaceTime. Il cantautore toscano ha raccontato di essere guarito dal Covid-19 e, alla domanda di Gianni se sia riuscito ad andare in bicicletta questa mattina, ha risposto: “Questa mattina non ci sono andato, perché, in realtà, l’altro giorno ho provato a fare un po’ di salite, ma sono un po’ stanco, perché il virus ha una coda lunga”. “Ne sei venuto fuori del tutto?” ha poi chiesto Morandi. “Sì, ne sono venuto fuori del tutto, però, siccome faccio un sacco di sport, come te del resto, a chi è sportivo, il Covid lascia una coda molto lunga, per cui, per un po’, bisogna fare le cose con calma: sabato scorso ho fatto una prova, ma ero piuttosto stanco, per cui me la prenderò un po’ più comoda! Comunque, ho ripreso ad allenarmi, e poi stavo pensando alla tua performance a Sanremo!”.

 

A proposito di “Apri tutte le porte”, Jovanotti ha detto: “Ieri ho visto un pezzettino del video, che stanno montando a Milano, è bellissimo, è veramente fantastico! Sono così contento…”. Durante il dialogo in diretta, Jovanotti ha chiesto a Morandi se fosse solo: “No, ci sono tante persone collegate con noi, spero ti sentano”. Risposta affermativa da parte di tutti (incluso il sottoscritto, ndr). Lo stesso Jovanotti non ha nascosto la sua curiosità in merito a come Morandi si senta, sapendo che potrà tornare a cantare sul palco: “E’ bellissimo – gli ha risposto – ieri sera ho fatto le prove generali e ho avuto una bella emozione. Poi, mi immagino con il Teatro pieno…”. “Ma riesci a suonare la chitarra, oppure no?” ha incalzato Jovanotti. “Ho tre dita libere alla mano sinistra, posso anche aggiungere il mignolo, ma qualche pezzo con la chitarra lo voglio fare lo stesso!”.

 

In merito all’incontro con Gianni, Lorenzo ha detto che “è stato un rincontrarsi di nuovo, perché ci siamo incrociati molte volte, con grandissimo affetto. Io sono un suo grande fan e quindi, quando ho saputo che non stava bene, l’avevo chiamato, perché fa piacere ad una persona, quando non è in buone condizioni di salute, ricevere anche semplicemente un messaggio. Non era il Gianni Morandi che avrei voluto sentire, giustamente, perché era un po’ abbattuto, e quindi io avevo questa canzone nel cassetto (‘L’Allegria’, ndr), e quasi come un gesto scaramantico, gliel’ho mandata. Gli ho detto di ascoltare il pezzo, l’avrei voluto fare io, ma cantato da lui sarebbe venuto sicuramente meglio. E poi, sapendo quello che stava passando, avrebbe potuto anche avere voglia di cantarla. Da lì in poi ci siamo visti e abbiamo ascoltato la canzone. Poi, quest’estate, Gianni mi ha chiamato mentre ero in studio, e mi ha detto: ‘Sai, Lorenzo, vorrei provare ad andare al Festival di Sanremo come cantante in gara’. Gli ho detto: ‘Guarda, in questi giorni stavo pensando che sarebbe bello se tu andassi in gara a Sanremo con un pezzo, ma non mio, con una canzone bella!’. Lui mi ha detto: ‘Ma a me piacerebbe che lo scrivessi tu!’. Quindi, mi sono messo al lavoro: avevo in mente una bozza, ci ho lavorato sopra e abbiamo messo insieme le cose. Il bello è che Amadeus ha preso la canzone in gara, una cosa non scontata. Lui ne è stato subito entusiasta, ma quando ci ha dato il suo ok, noi ci siamo detti: ‘Adesso, dobbiamo andarci per davvero…’”.

 

Il brano, che parla dell’abitudine, è un pezzo soul influenzato dagli artisti della Motown: “Credo che il merito” di questa caratterizzazione, ha spiegato Morandi, “sia tutto dell’arrangiamento di Mousse T, ma a me viene alla Wilson Pickett. Il brano si avvicina quasi a ritmi a volte twist, ma credo che sia un’influenza comune a Lorenzo e Mousse T, che è stato chiamato proprio per questo. Poi, è bello che sia coinvolta l’intera orchestra”. La composizione della canzone riecheggia gli anni Sessanta - “può darsi che Lorenzo l’abbia scritta pensando a me da ragazzo” - e ha risentito del periodo che stiamo vivendo: “Tra l’altro la canzone dice che se continuiamo a credere che il male passerà, passiamo noi ma quello resta. Chiaramente, ogni giorno voglio pensare che sia un giorno nuovo, per cui spero che si aprano le porte. La canzone, quindi, è condizionata dal momento. Quando Lorenzo l’ha scritta, forse pensava proprio a questo, alla speranza di uscire dalla cappa che da due anni abbiamo sulla testa e addosso”. Per Morandi, quindi, “è una canzone di speranza, e anche il ritmo, che ha un arrangiamento formidabile, dà una bella carica. Cercherò di trasmettere qualcosa, spero che la canzone piaccia”.

 

Partecipare al Festival, per Morandi, è sempre un’emozione, dato che ha visto il palco dell’Ariston “in tutte le forme: ho gareggiato qualche volta, vinsi nell’87 con Ruggeri e Tozzi (con ‘Si può dare di più’, ndr), ci sono stato anche come ospite e mi è capitato di condurlo (per due edizioni consecutive, nel 2011 e 2012, di cui è stato anche Direttore Artistico, ndr). Per me vuol dire ricominciare, buttarmi di nuovo nella mischia e nella musica dopo tanto tempo. E’ un palcoscenico molto importante”. Inoltre, con Sanremo “ritorno bambino, quando nel 1958 vidi Modugno che cantava ‘Volare’. E forse da lì mi venne il grande amore per la musica, la voglia di provare a fare questo mestiere e anche l’amore per il Festival: ricordo che c’era un bar, a Monghidoro, dove c’era un televisore in bianco e nero, era tutto annebbiato e non si vedeva bene, ma c’era metà paese a guardarlo. Quando arrivò Modugno, per me fu un colpo durissimo. Da allora, sono diventato un esperto del Festival, delle vittorie e di tutto quello che ci ha trasmesso in questi anni. Il fatto di ritornare come cantante in gara mi dà una scossa, un’emozione: esibirsi come ospite non è la stessa cosa, perché sei lì per una settimana, vivi la gara, e questo mi piace”.

 

Partecipare all’Ariston può dare anche una certa tremarella, “che può venire anche a uno come me, che ha cantato in tutto il mondo e ne ha viste di cotte e di crude. Salire su quel palco è qualcosa di indescrivibile. Mi immagino già quei cinque minuti prima dell’esibizione, che mi sudano le mani e tremo, e già adesso mi sento agitato…”. “Sanremo è così, forse i ragazzi, i giovanissimi, sentono meno la tensione, mentre io, avendo visto tante cose, so che è un momento importante, quindi vorrei essere in forma, evitare di sbagliarmi, di avere la sensazione che mi manchi la voce. Sanremo fa questi scherzi!”. Per questo, “come rituale scaramantico, spero che ci sia mia moglie a darmi una spinta per salire sul palco (ride, ndr)! Lei mi ha aiutato molto, specialmente in questi due anni, in cui ha dovuto anche farmi un po’ da infermiera. Per il resto, mi sto preparando cantando molte volte la canzone. Perché non è proprio un brano scritto per il Festival: è un po’ diverso, ha dei meccanismi con ritmi e parole che si incrociano fra loro. A Lorenzo ho detto: ‘Hai scritto delle parole un po’ incastrate…’. E lui mi ha risposto: ‘Sai, sono un rapper, le parole le incastro l’una con l’altra…’. Quindi, voglio essere padrone della canzone. C’è, però, l’apertura centrale che è molto facile”. E qui un altro siparietto: “Adesso la faccio sentire… Ah, no, scusate!”.

 

Ovviamente, andrà anche a correre: “E’ chiaro! Lì c’è una pista ciclabile meravigliosa, quindi le scarpe per correre sono la prima cosa che infilerò in borsa!”. L’incidente “un po’ mi ha cambiato, ma sono riuscito a pensare che ne sono venuto fuori: prima di tutto ho salvato la vita, perché se fossi stato altri sei o sette secondi in più, sarei svenuto in mezzo al fuoco. Poi, ho salvato anche la faccia: quando sono stato ricoverato al Bufalini ho visto persone in condizioni davvero terribili, quindi mi sembrava che quello che mi era capitato fosse una cosa piccola”. Da quel momento, la resilienza è aumentata, “perché mi hanno salvato. E’ come se mi avessero messo una mano sulla testa. Mi sono detto: sono qua, andiamo avanti”.

 

Tra l’altro, il Festival di quest’anno è particolare per Morandi, in più di un senso. Innanzitutto, in gara c’è anche un brano scritto da suo nipote Paolo e cantato dal giovane Tananai: “Sì, è vero! Mi fa effetto sapere di essere in gara contro un pezzo scritto da mio nipote, che peraltro è bravissimo, così come lo è Tananai. Mio nipote mi aveva detto di avere una canzone che avrebbe potuto essere accettata in gara, cantata da uno dei ragazzi venuti fuori dalle selezioni per i Giovani. Per cui, ci troveremo in gara!”.

 

Poi, la kermesse si svolge ancora nel pieno della pandemia e dei provvedimenti anticontagio: “Non è facile prendere decisioni, perché alcune possono essere in disaccordo con altre. Credo che andare a teatro e al cinema con il Green Pass e la mascherina Ffp2 sia già un passo in avanti. Vedremo cosa succederà quest’estate con i concerti. Se la pandemia non va via, dovremo farci i conti. La campagna vaccinale, a mio avviso, deve continuare perché è assolutamente utile, è necessario superare le paure”.

 

E infine, la kermesse si tiene a ridosso dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, che a Morandi non dispiacerebbe se fosse donna: “Credo che le donne siano meglio di noi, mi sembra siano più sincere. In una famiglia è la donna che tiene tutto in equilibrio. Le idee di mia moglie, ad esempio, sono più sagge rispetto alle mie. Quindi, una donna al Quirinale non mi dispiacerebbe. Anzi, sarebbe una scelta bellissima. E poi, sono molte le donne che hanno dimostrato di saper svolgere ruoli importanti: pensiamo alla Thatcher, alla von der Leyen, alla Merkel. Diamo loro delle responsabilità, stiamo meglio tutti”.

 

 A fare da protagonista indiscusso, comunque, sarà la musica, rappresentata, oltre che da Tananai, da molte altre giovani leve, anche fra i Big: “La musica – ha detto Morandi - fa essere giovani per forza. A me piaceva fare un pezzo più divertente, ritmico, che mi facesse stare meglio. Forse perché ho cantato così tante canzoni tradizionali, anche più recenti, che ho preferito fare qualcosa più divertente”.

Com’è cambiata, negli ultimi anni, la percezione del Festival da parte degli artisti?  “Quando condussi il mio primo Festival, quasi mi inginocchiai a Vecchioni (che vinse con ‘Chiamami ancora amore’, ndr). Gli dissi: ‘Vieni, dai, sarà bello’. Feci fatica a convincerlo, ma la canzone che aveva era bellissima. Poi, avevo costretto a venire anche Battiato e Dalla. Oggi, secondo me, Sanremo è un palcoscenico straordinario: quindi, perché non andarci? Tra l’altro, è meglio andarci come concorrente, piuttosto che come ospite, perché ti rendi conto delle reazioni. Un ospite sale sul palco, promuove la sua canzone e se ne va, mentre un concorrente resta per gareggiare e si diverte anche. Negli ultimi anni, inoltre, Sanremo ha assunto un’importanza rilevante, per cui preferisco essere in gara. Io ci vado volentieri, poi quel che succede, succede. Cosa cambia per un grande cantante? Quando una grande personalità del mondo della musica italiana va a Sanremo, non è che cambia molto. Un cantante è un cantante. Forse, una volta, pensavamo che se fossimo eliminati a Sanremo, ci saremmo rovinati la carriera, mentre oggi, secondo me, anche se dovessi arrivare ultimo o penultimo, va bene lo stesso. Prendiamo quello che viene”.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

"Stasera gioco in casa"
Festival di Sanremo 2022
Gianni Morandi
PPN
Prima Pagina News
Teatro Duse Bologna

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU