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Landini: "Siamo di fronte a una strage, si continua a morire perché la salute e la sicurezza sono considerate un costo e non si investe".
Landini: "Siamo di fronte a una strage, si continua a morire perché la salute e la sicurezza sono considerate un costo e non si investe".
Non si ferma la lista nera dei morti sul lavoro: ai tre operai morti ieri nel Vicentino, nel Napoletano e nel Frusinate, se ne aggiungono altri due oggi, deceduti in altrettanti incidenti avvenuti entrambi nel Milanese.
Il primo incidente è avvenuto la notte scorsa a Carpiano, dove un operaio 60enne è morto sul colpo dopo essere stato investito da una motrice, mentre stava camminando nell'azienda presso cui lavorava.
L'uomo aveva appena finito di scaricare della merce, e stava camminando quando è stato travolto dal mezzo, guidato da un 62enne italiano. Sul posto si sono recati i Carabinieri di Melegnano e il personale dell'Ats.
La Uil ha riferito che la vittima era già in pensione. "Oltre all'assurdità della morte sul lavoro, c'è l'inconcepibilità che questo accada a un pensionato, costretto a lavorare per arrotondare una pensione erosa dal caro vita", è stato il commento del coordinatore della Uil Trasporti Lombardia, Domenico Albanese, che ha chiesto un "incontro urgente" con la prefettura di Milano e l'azienda e di sapere come mai l'uomo "stesse lavorando in un polo logistico di notte".
Il secondo incidente, invece, è avvenuto questa mattina: a perdere la vita è stato un ragazzo di 24 anni, italiano di origini kosovare residente a Rovato, nel Bresciano, e assunto regolarmente: è caduto da un ponteggio alto circa 12 metri, mentre stava lavorando in un cantiere in via Bassini, nel quartiere di Lambrate, a Milano. Sul luogo dell'incidente si è recato anche il datore di lavoro.
"E' una strage continua", ha commentato Vincenzo Greco, della segreteria Cgil di Milano. "Non bastano più i minuti di silenzio e le promesse di intervento - ha detto -. Non basta continuare a parlare genericamente di 'sicurezza'. Servono ispettori del lavoro (a Milano ce ne sono solo 20), formazione, regole e responsabilità chiare. C'è bisogno di un impegno concreto da parte di aziende e istituzioni. Serve, soprattutto, una cultura del lavoro e della prevenzione che rimetta al centro la vita, la sicurezza e la salute delle persone".
"Stop alla politica degli annunci - ha poi chiesto Greco - non è più accettabile che si risponda a ogni tragedia con parole vuote e misure di facciata. Ogni vita persa sul lavoro è una sconfitta dello Stato e del sistema produttivo".
"Siamo di fronte a una strage, non a un'emergenza. Siamo di fronte a una vera e propria strage. La logica è sempre quella: si continua a morire perché la salute e la sicurezza sono considerate un costo e, anziché investire, si continua a far morire le persone", ha detto il Segretario della Cgil, Maurizio Landini, arrivando a Pescara per un evento sul referendum dell'8 e 9 giugno, commentando gli ultimi due incidenti mortali sul lavoro. "Di nuovo la solita logica - ha aggiunto, parlando con i cronisti - conta il profitto, al centro c'è il profitto, non la persona e la persona diventa una macchina".