INPGI contro RAI, stravince Maurizio Santori che difende la RAI, e l’INPGI “perde” 600 mila euro
Ancora una volta la magistratura ha respinto una richiesta dell'INPGI per ottenere dalla RAI il pagamento di 556 mila euro per contributi previdenziali e sanzioni civili relativi all'attività lavorativa giornalistica svolta da 12 collaboratori, Stefano Maria Bianchi, Andrea Scazzola, Paolo Serbantini Bini, Raffaello Fabiani, Stefano Coletta, Sara Veneto, Milena Jole Gabanelli, Stefania Quattrone, Erminia Alessandra D'Asaro, Anna Pagliara, Rita Pedditzi, “attività qualificata di lavoro giornalistico a seguito di accertamento ispettivi”.
di Maurizio Pizzuto
Venerdì 30 Ottobre 2020
Roma - 30 ott 2020 (Prima Pagina News)
Ancora una volta la magistratura ha respinto una richiesta dell'INPGI per ottenere dalla RAI il pagamento di 556 mila euro per contributi previdenziali e sanzioni civili relativi all'attività lavorativa giornalistica svolta da 12 collaboratori, Stefano Maria Bianchi, Andrea Scazzola, Paolo Serbantini Bini, Raffaello Fabiani, Stefano Coletta, Sara Veneto, Milena Jole Gabanelli, Stefania Quattrone, Erminia Alessandra D'Asaro, Anna Pagliara, Rita Pedditzi, “attività qualificata di lavoro giornalistico a seguito di accertamento ispettivi”.
Per la sezione lavoro della Suprema Corte la RAI non dovrà pagare nulla, anzi dovrà riavere anche 15 mila euro di spese legali per il giudizio conclusosi nel "Palazzaccio" di piazza Cavour con l'ordinanza n. 23766 del 28 ottobre scorso, scaricabile dal sito.

È questo il verdetto finale dei supremi giudici, che conferma dopo circa 15 anni di causa le precedenti decisioni del tribunale e della Corte d'appello di Roma. Il vero vincitore di questa querelle giudiziaria è il giuslavorista avvocato Maurizio Santori che nella fattispecie difendeva gli interessi della Rai.

È sua la memoria conclusiva che la Corte di Cassazione ha ritenuto credibile fino in fondo, contro la richiesta da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei giornalisti italiani. All’avvocato Maurizio Santori in queste ore sono arrivate decine e decine di attestazioni di stima e di ammirazione per il risultato ottenuto, anche perché la Corte di Cassazione nei fatti ha dato torto a chi ,come l’INPGI, riteneva che il lavoro di Milena Gabanelli in Rai fosse soggetto a ritenute e contributi pregressi da parte della Rai nei riguardi dell’Istituto di previdenza.

Maurizio Santori ha invece ribaltato l’impostazione difensiva dei legali dell’INPGI e ha ottenuto dalla Cassazione un riconoscimento pieno e definitivo alle sue argomentazioni giuridiche, che ora però rischiano di condizionare in futuro tante altre sentenze similari e che verranno dopo questa della Gabanelli.

Prima della fine dell’anno la Corte Suprema discuterà infatti anche una vertenza legata ai giornalisti di Porta a Porta, e non è detto che l’INPGI, dopo questo precedente della Gabanelli, abbia molte chance di vittoria. Proviamo a chiedere all’avvocato Santori se ci sarà anche lui a difendere le ragioni della RAI per la vertenza di Porta a Porta, la popolare trasmissione di Bruno Vespa, ma lui come al solito si trincera dietro una cortina di silenzio impenetrabile.

Al massimo si lascia sfuggire “Mi dispiace ma sono in riunione e non posso risponderle”, ma è un modo molto garbato per liquidarci. Intanto l’INPGI e i suoi legali devono incassare una nuova e pesantissima sconfitta.

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