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Stamani la celebrazione a Roma.
Stamani la celebrazione a Roma.
Sono stati celebrati oggi i 20 anni della Dac, la Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, alla presenza del ministro dell’Interno Piantedosi, del capo della Polizia Vittorio Pisani e del direttore centrale anticrimine Alessandro Giuliano.
La cerimonia si è tenuta nella sala Palatucci del Polo tuscolano a Roma, dove, insieme al presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo, al procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo e al giornalista Giovanni Bianconi, che ha moderato l’evento, sono state ricordate la nascita, l’evoluzione della Dac e la sua proiezione verso il prossimo futuro.
Dal momento in cui è nata, per unificare le attività operative di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata, la Direzione centrale anticrimine ha avuto il suo punto di forza nella capacità di essere al passo con i tempi, adeguando la sua composizione e l’impiego delle tecnologie a disposizione per affrontare efficacemente il cambiamento della società e, con essa, delle forme di criminalità.
Costituita inizialmente con il Servizio centrale operativo (Sco), il Servizio controllo del territorio (Sct), il Servizio polizia scientifica e l'Ufficio affari generali, la Dac ha visto nel 2017 la creazione del Servizio centrale anticrimine (Sca).
In seguito, dopo aver perso nel 2024 il Servizio polizia scientifica, confluito nella nuova Direzione centrale per la Polizia scientifica e la sicurezza cibernetica, la Dac si è riorganizzata, mantenendo oltre all’Ufficio affari generali, che si occupa della gestione del personale, delle risorse e della logistica, i suoi tre bracci operativi sul territorio.
Lo Sco è il comparto investigativo per il contrasto alla criminalità mafiosa, traffico di esseri umani e stupefacenti, reati contro la persona, corruzione e la criminalità economico-finanziaria. Il Servizio centrale anticrimine, invece, si occupa di coordinare e supportare le divisioni anticrimine delle Questure dislocate su tutto il territorio nazionale per l’applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali. In questo, un valido contributo è fornito del programma Cerebro, utilizzato, inoltre, per le indagini patrimoniali.
Il Servizio controllo del territorio, infine, coordina i Reparti prevenzione crimine (Rpc), gli Uffici prevenzione generale e soccorso pubblico (Upgsp) e le Unità operative di primo intervento (Uopi) per le attività di prevenzione e controllo del territorio.Uno dei capisaldi della Dac, dal momento della sua nascita, è sempre stata la prevenzione, con una particolare attenzione rivolta alla violenza di genere, attraverso campagne permanenti come “Questo non è amore” e numerosi protocolli adottati con enti e associazioni, per prevenire, educare e sensibilizzare la società civile su temi di stretta attualità.
Il carattere internazionale, inoltre, è una peculiarità della Direzione che collabora costantemente con agenzie delle Polizie estere attraverso scambi di informazioni e indagini congiunte, oltre a cooperare in modo continuo con l’Autorità giudiziaria, in particolare con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.
Guardando alla Dac di domani si comprende infine come sia indispensabile la commistione tra vecchi metodi di indagine, lavoro sul campo, utilizzo delle nuove tecnologie e la formazione continua, per essere sempre al passo coi tempi ed essere efficaci nei risultati. Lo ha dimostrato, infatti, l’utilizzo dei droni e del sistema Mercurio nelle Sale operative per garantire un controllo del territorio sempre più di qualità, o ancora l’equipaggiamento all’avanguardia per volanti e per le Uopi e negoziatori, che, unite alla formazione specialistica degli operatori, assicura efficienza nella prevenzione sul territorio e nel contrasto delle evoluzioni criminali.