Nato, Crosetto: "Raggiungere obiettivi per aumentare capacità e avere deterrenza contro Mosca"

"Il terzo obiettivo è la necessità di compensare il parziale disimpegno delle forze statunitensi".

(Prima Pagina News)
Giovedì 03 Luglio 2025
Roma - 03 lug 2025 (Prima Pagina News)

"Il terzo obiettivo è la necessità di compensare il parziale disimpegno delle forze statunitensi".

Raggiungere gli obiettivi della Nato risponde a tre esigenze: “L’aumento del 30 per cento degli obiettivi di capacità rispetto a quello che la Nato stimava necessario quattro anni fa per garantire una difesa collettiva su scala euroatlantica tanto sul fronte orientale che su quello meridionale; il rafforzamento della deterrenza nei confronti di una Russia sempre più assertiva” e “la necessità di compensare il parziale disimpegno delle forze statunitensi”.

Così il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione davanti alle Commissioni congiunte Esteri e Difesa di Senato e Camera sugli esiti del Vertice Nato dell’Aja.

“Il vertice della Nato dell’Aja è stato il frutto di un lungo processo di mediazione, con l’Italia che ha avuto un ruolo determinante” per esempio nello stabilire “l’1 per cento di spese per la sicurezza”, ha continuato Crosetto. Roma “ha inoltre ha sostenuto di garantire agli stati membri la modulazione libera per gli obiettivi annuali” e “ha ottenuto la revisione intermedia degli obiettivi nel 2029”, ha detto ancora Crosetto.

Tuttavia, ha sottolineato il titolare della Difesa, "il vertice ha messo in evidenza anche il tema dell’autonomia strategica: fondamentale per evitare dipendenze gravissime esterne", specialmente nei settori dell'energia e delle materie prime critiche.

Secondo il Ministro, "i nuovi obiettivi di capacità devono fungere da motore di innovazione tecnologica, per soluzioni avanzate volte a una difesa più efficace". In più, “dovremo accorciare le catene logistiche e rafforzare la produzione interna” con una “visione pragmatica e realistica: la sicurezza oggi è un prerequisito imprescindibile per la libertà e la prosperità”.

Per l'Italia, passare con le spese militari dal 2 al 3 per cento del Pil “rappresenta un impegno paragonabile a quello assunto nel 2024, all’indomani dell’invasione russa della Crimea, quanto all’1 per cento destinato alla sicurezza questo comprende attività già presenti nei bilanci nazionali”, ha aggiunto Crosetto.

Il Ministro ha ammesso, inoltre, di aver condiviso con gli alleati “una crescente preoccupazione, che è quella della minaccia rappresentata dalla Russia”. In Russia, ha proseguito, l'economia di guerra “assorbe il 43 per cento della spesa e gran parte di questi armamenti non viene inviata immediatamente al fonte ma viene destinata a riserve strategiche”.

Stando a quanto stimano i Paesi Baltici, la Germania, la Svezia e la Polonia, “entro cinque anni al massimo la Russia potrebbe acquisire le capacità militari tali da minacciare il territorio diretto dell’Alleanza”. Nonostante abbia registrato la perdita di molte vite umane, “la Russia è riuscita a mobilitare altri 300 mila militari negli ultimi sei mesi senza nessuna erosione del consenso interno”, ha concluso Crosetto.


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