Negli ultimi trent’anni, la Medicina Estetica ha conosciuto un’evoluzione profonda, caratterizzata da una crescita costante sia in termini di trattamenti eseguiti che di sviluppo tecnologico.
Inizialmente focalizzata su interventi correttivi con finalità puramente morfologiche, oggi questa disciplina si configura come un’area della medicina sempre più orientata alla prevenzione, alla conservazione e alla stimolazione dei meccanismi fisiologici della cute e dei tessuti sottostanti.
Un’accelerazione significativa si è verificata nell’ultimo decennio, con l’affermazione di tecnologie sempre più raffinate, sicure, selettive e scientificamente validate.
La conferma di questo sviluppo si riflette nei numeri crescenti dei principali congressi internazionali. L’IMCAS 2025 di Parigi ha registrato oltre 20.000 professionisti iscritti, 1.000 relatori internazionali e 270 aziende espositrici, ponendosi come evento cardine nel panorama mondiale. Analogamente, il Dubai Derma, svoltosi nell’aprile dello stesso anno, ha raddoppiato in soli dodici mesi la propria portata, dimostrando come l’interesse verso l’innovazione in medicina estetica sia globale e in costante espansione. Anche in ambito nazionale, il recente Congresso SIME di Roma ha rappresentato un momento chiave di aggiornamento e confronto, ribadendo la centralità del ruolo del medico estetico come professionista scientificamente formato e aggiornato.
Tra le direttrici più significative emerse con chiarezza vi è l’orientamento sempre più definito verso la medicina estetica rigenerativa. Il focus clinico e culturale si sta progressivamente spostando
dalla trasformazione dei lineamenti, spesso legata a logiche imitatorie e standardizzanti, al ripristino della fisiologia tissutale, nel rispetto dell’identità morfologica e funzionale del paziente.
L’obiettivo non è più apparire diversi, ma mantenere e recuperare una versione autentica e armoniosa di sé stessi, sostenuta da un equilibrio tra forma, funzione e benessere cutaneo.
A testimonianza di questo cambiamento, numerose tecnologie presentate al congresso si sono distinte per l’elevato rigore scientifico e la capacità di rispondere efficacemente a queste nuove
esigenze terapeutiche. Tra queste si segnala ATTIVA® S.I.H. (Subdermal Induced Heat) Technology, una piattaforma italiana avanzata che sfrutta un sistema di radiofrequenza endodermica
controllata, capace di indurre una contrazione dermica selettiva e uno stimolo rigenerativo profondo, senza necessità di bisturi né anestesia locale. Il trattamento, eseguito attraverso una
microcannula monouso inserita nel tessuto sottocutaneo, genera calore controllato che stimola la produzione di nuove fibre collagene, contribuendo a una progressiva retrazione tissutale e a un
miglioramento della qualità dermica. I dati presentati dagli utilizzatori, in particolare dal Prof. Nicolò Scuderi, hanno mostrato risultati stabili nel tempo,alta predittività e un eccellente profilo di sicurezza, anche in zone ad alta mobilità e sensibilità come il volto, il collo e l’area perioculare.
Parallelamente, in ambito iniettivo, Algeness® ha attirato l’attenzione per le sue caratteristiche distintive rispetto ai filler tradizionali. Si tratta di un dispositivo medico iniettivo a base di gel di
agarosio purificato, totalmente biocompatibile, riassorbibile e privo di reticolanti chimici. Oltre al naturale effetto riempitivo immediato, Algeness® è stato oggetto di studi preclinici e clinici che ne
dimostrano una significativa attività biostimolante sul tessuto connettivo: in particolare, il gel favorisce il ricompattamento del derma e la riattivazione dei fibroblasti, con un miglioramento
progressivo della densità e dell’elasticità cutanea. A differenza di altri filler, la sua struttura consente un’integrazione naturale nei tessuti, senza fenomeni di migrazione o formazione di noduli
fibrotici, e con un’elevata tollerabilità anche in pazienti sensibili.
L’integrazione clinica tra stimolazione termica subdermica controllata e filler biofunzionali apre oggi nuovi scenari terapeutici, nei quali il medico estetico può operare su più livelli: miglioramento
del tono e della compattezza cutanea, sostegno strutturale profondo e rimodellamento selettivo dei volumi, il tutto mantenendo intatta la naturale architettura del volto. Non si tratta più di
correggere, ma di favorire la fisiologica autorigenerazione dei tessuti, attraverso strumenti tecnologici e biologici sempre più mirati.
In sintesi, la medicina estetica contemporanea si configura come una disciplina complessa, che coniuga tecnologia, scienza e sensibilità clinica. Le innovazioni presentate al SIME 2025 dimostrano
come l’approccio rigenerativo sia ormai una realtà concreta e accessibile, fondata sull’evidenza clinica e sulla capacità di adattarsi alle esigenze di un paziente moderno, consapevole e informato.
Tecnologie come ATTIVA® e Algeness® rappresentano l’avanguardia di questa nuova visione: una medicina estetica etica, sostenibile, e profondamente rispettosa della fisiologia umana.
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