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Da quella risposta sono passati 35 anni, con dentro una laurea in Lettere indirizzo Storia dell’Arte, il patentino di guida turistica, diverse esperienze come curatrice ed operatore didattico, l’insegnamento in Arte e Immagine prima, in Storia dell’Arte nella scuola secondaria di secondo grado adesso. Tante esperienze con un unico denominatore: l’amore profondo per l’Arte, intesa come via maestra verso un Oltre invisibile, e il desiderio di condividerlo. E’ tutto questo ed altro ancora oggi Laura Donato, artista poliedrica, geniale, polivalente e assolutamente interessante.
“L’iscrizione all’Accademia di Belle Arti nel 2013- racconta la giovane pittrice- è stato riprendere in mano il mio sogno di bambina e grazie all’insegnamento della maestra Simonetta Gagliano, ho imparato ad utilizzare gli strumenti più adatti per raccontare dei miei viaggi nelle terre di confine, dove mito e scienza, forma e materia, Occidente e Oriente si incontrano dando origine ad un “Totalmente Altro” in cui è possibile rintracciare memorie di entrambi i poli del dialogo-scontro”.
Secondo la critica d’arte prof.ssa Lucrezia Rubini, “La ricerca di Laura Donato è fatta di sostanza inconsistente, immateriale in quanto simbolica; e in quanto simbolica, è sostanziata di sostrati filosofici, psicologici, letterari, poetici, teologici, che attingono alle culture classica, primordiale, orientale, mitologica, simbolica, spirituale: tutto approda e implode nelle sue opere d’arte. Queste, pertanto, costituiscono luoghi-non luoghi, per risalire ad una sorta di “magma” del profondo arcano, individuale e universale. Tali luoghi non luoghi, pure rispondono alla necessità di farsi materia, pur di rivelarsi nella percezione sensoriale umana, quasi carne, che dall’immateriale deriva e vi ritorna. Gli elementi, solo suggeriti, come frammenti mnestici, pure attinti alla realtà e riconoscibili, assurgono a simbolo, si riferiscono ad “altro”. “
Quella che si inaugurerà il 21 giugno 2022 nella galleria La Pigna di Roma – aggiunge con la giusta commozione Laura Donato- “sarà la mia prima personale e vedrà esposte le opere di 9 anni di ricerca e la mia esperienza nella terra di confine con l’inesauribile inquietudine di sentirsi sempre straniera e alla ricerca della via per tornare a casa. La stessa inquietudine mi ha portato ad addentrarmi in campi del sapere diversi, allo stesso tempo affascinata ed impaurita nello smarrire i punti di riferimento fino ad allora conosciuti e tracciare un nuovo sentiero”.
Così nasce NOSTOI, il breve saggio che, frutto del lungo periodo di lockdown, si propone proprio come il viaggio di ritorno verso casa. La parola accompagna l’immagine, l’immagine rivela la parola, in una danza in cui l’una è necessaria all’altra.
“Nelle mie opere -sottolinea l’artista- si possono trovare pigmenti, sabbia, frammenti di foglia d’oro: luce e materia, corpo e mente, frammenti di un Tutto che si rivela nell’Arte, “porta regale” verso un Trascendente che, seppure escluso dalla contemporaneità, ci chiama e chiede di essere rivelato. Si tratta di una ricerca fuori moda, come fuori moda la tecnica tradizionale della pittura ad olio, utilizzata prevalentemente nelle opere esposte, e del linguaggio simbolista che caratterizza immagini non volutamente mimetiche nella prospettiva e nella resa dei particolari”. Un evento che non mancherà di far discutere il mondo della critica e dell’arte moderna. (Pino Nano)