Diceva Antonio Gramsci in “Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce”, “Le verità espresse dalla ricerca scientifica non sono verità assolute e definitive, ma sono approssimazioni storiche, e la scienza è un movimento in continuo sviluppo.
Se infatti le verità scientifiche fossero definitive, ed acquisite definitivamente su un piano assoluto e metastorico, la scienza come tale avrebbe cessato di esistere. Si ha quindi che la scienza è una categoria storica; essa offre parametri di interpretazione della realtà che sono variati e varieranno con il variare delle epoche storiche… in realtà anche la scienza è una superstruttura, una ideologia.
La scienza, quindi, non ha una sua validità assoluta, al di là del tempo, ma rappresenta nella sua storia il riflesso dei rapporti di forza reali all’interno delle classi e dei modi di produzione”. Che la scienza sia divenuta la nuova religione, una sorta di atto di fede incondizionato, lo percepiamo dalla deriva culturale del momento attuale.
Nella storia della medicina, la vaccinazione antipolio si è dimostrata valida nella lotta contro la poliomielite, eradicando una malattia che su un caso su cento provocava gravi deficit neurologici, durante le ondate epidemiche degli anni 50.
Il vaccino di Salk con virus vivo inattivato ridusse notevolmente le conseguenze della malattia; tuttavia, per l’induzione di una limita immunità sulle mucose, non riusciva a fornire un adeguata protezione a livello di comunità.
Pertanto, agli inizi degli anni 60 fu introdotto il vaccino orale di Sabin, con virus vivo attenuato. Tale vaccino ebbe un notevole successo nella eradicazione della polio. l'OMS ha dichiarato nell'agosto 2015 che i virus polio 2 e 3 finalmente sono eliminati e restano pochissimi casi sporadici. L’Europa è stata dichiarata "polio-free" nel 2002. Gli ultimi dati disponibili dimostrano che nel 2014 non vi è sato neppure un caso in nessun Paese europeo.
Uno dei problemi principali riguardo al vaccino antipolio orale di Sabin è la sua capacità di procurare un infezione e causare paralisi neurologiche (poliomielite iatrogena da vaccino). Pertanto, a causa di vari casi di paralisi poliomielitica da vaccino, nei Paesi occidentali in cui ormai la poliomielite era sconfitta, si è tornati a vaccinare con virus inattivato iniettato, una versione perfezionata del Salk. C’è una certa preoccupazione per possibili trasmissioni di virus polio attenuati in altri continenti e particolarmente in Africa.
In Nigeria la polio "selvaggia” è estinta ma stanno aumentando i casi di poliomielite dovuti al virus vaccinico, perché si continua a vaccinare con il vaccino a virus attenuati di Sabin. Recentemente sono stati identificati casi di polio da vaccino Sabin-like in Siria e in Bosnia. Alcuni giorni fa ho incontrato Daniele, un ragazzo ventisettenne con un deficit motorio e gravi limitazioni psicologiche.
La mamma mi racconta che era nato sano; lo vedeva giocare sulla spiaggia, felice con gli altri bambini. Ad un cero punto dopo la prima vaccinazione antipolio comincia ad avere deficit motorio all’arto superiore destro, poi si inizia a curvarsi. Questo cambiamento, inizialmente flebile, viene notato dal nonno. Dopo il richiamo esplode la compromissione motoria nell’arto superiore destro, che ben presto diviene inutilizzabile per quanto retratto e spastico.
Successivi problemi psicologici, un ragazzo senza più futuro che vive in una comunità assistenziale, una famiglia devastata. Lo stato ha dato un indennizzo a questa famiglia, riconoscendo il danno da vaccinazione.
Quanto detto non significa essere contrari alla vaccinazione antipolio, né affermare che il suo bilancio rischi-benefici non sia favorevole; tuttavia, l'inclusione del vaccino antipolio tra gli obbligatori viola oggi il primo requisito necessario perché l’imposizione di un rischio personale possa essere compatibile con l’art. 32 della Costituzione: preservare lo stato di salute della collettività. Infatti, la malattia è rarissima in tutto il mondo, tanto che due ceppi su tre del virus sono stati dichiarati estinti, e non c'è rischio alcuno di epidemia in Italia. Eventuali singoli casi insorgenti in singoli pazienti eventualmente non vaccinati non potrebbero in alcun modo dare inizio ad uno sviluppo epidemico a danno della collettività.
I vaccini sono vere e proprie terapie, insostituibili a volte, spesso efficaci, a volte inutili, e non troppo raramente deleterie. In una visione di una medicina personalizzata le terapie non possono essere uguali per tutti; deve essere il medico, e non una legge dello stato, a valutare l’appropriatezza, la pianificazione e gli interventi tempestivi per eventuali effetti collaterali di qualsiasi terapia.
Anche le terapie vacciniche sono suscettibili di miglioramenti e di rivalutazione dei criteri di efficacia e sicurezza.
Diceva Giovanni Falcone che “dove comanda la mafia, i posti nelle Istituzioni vengono tendenzialmente affidati a dei cretini”. La cifra del tempo presente è data da una sottosegretaria alla cultura che non ha letto un libro negli ultimi tre anni (ipse dixit) ed un ministro alla sanità che non conosce la differenza tra contagio e tampone positivo. Con questa classe dirigente ci avviamo verso la fase finale del grande reset globale; un cambiamento radicale che si propone la disarticolazione della società, dello stato democratico, dei valori condivisi, dei diritti umani e del diritto all’autodeterminazione. Dopo averci negato la libertà in nome di una scienza che non esiste, oggi cercano di toglierci anche il lavoro, e portare a termine il compito che si erano prefissi.
Il piano è condotto tramite un terrorismo disinformativo dalla facile presa in un paese in cui il tasso di analfabetismo funzionale raggiunge quasi il 50%; il più alto del mondo. La contraddittorietà dei messaggi che ci provengono dal mainstream vengono solo minimamente percepiti da una popolazione terrorizzata ed impaurita; ogni giorno ci propinano dati insulsi, insignificanti, appositamente terrorizzanti.
Dati che violano le regole elementari della statistica medica. Si presentano al pubblico numeri effimeri senza alcuna precisazione dei rapporti tra popolazione totale, popolazione testata, esiti positivi; e soprattutto assimilando tra loro e facendoli credere tutti egualmente pericolosi e contagiosi, soggetti che hanno gli anticorpi, quelli portatori del virus, pazienti con sintomi lievi, soggetti ammalati, ricoverati in terapia intensiva, decessi per coronavirus.
Si è così perso il senso della realtà ed il metodo clinico, la base culturale della medicina moderna, calpestato e dismesso da uno scientismo riduzionista. Dovremmo riappropriarci di un lessico di base in cui asintomatico significa senza sintomi di malattia; un tampone positivo in un soggetto asintomatico non ha significato clinico, non essendo necessariamente né malato né contagiante.
I tamponi, che vanno alla ricerca di una tipologia di virus su miliardi che albergano nelle nostre vie aeree, non vanno fatti in soggetti asintomatici, ma valutati, tenendo conto delle implicite limitazioni, in un contesto clinico. In un paese in cui ogni giorno muoiono 1800 persone, con un tasso di positività al tampone del 15%, non avremo mai una mortalità giornaliera sotto i 350 casi; prendiamone atto e non distruggiamo un intera società trasformando un problema sanitario in una catastrofe sociale.
L’ Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha un budget di 381 milioni di euro di cui l’86% (306,8 milioni) finanziato dalle case farmaceutiche, e 14% dall’Unione Europea (51 milioni) 1% da altre fonti; prendiamo atto che ci rassicuri sugli effetti collaterali di una terapia sperimentale; ma teniamo bene in mente le caratteristiche della fonte.
Un soggetto vaccinato può potenzialmente infettare quanto se non più di un non vaccinato; questo è riconosciuto anche dalle case produttrici. In questo contesto, rendere obbligatoria una terapia sperimentale, i cui risultati preliminari verranno comunicati tra il 2022 ed il 2023 è un atto di una inaudita’ gravità etica, giuridica e morale; viola le regole della medicina basata sulle evidenza e quel che resta di un metodo scientifico applicato alla medicina.
“Non potranno mentire in eterno. Dovranno pur rispondere, prima o poi, alla ragione con la ragione, alle idee con le idee, al sentimento col sentimento. E allora taceranno: il loro castello di ricatti, di violenze, di menzogne crollerà”. Pier Paolo Pasolini
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