Omicidio Giulia Tramontano, Impagnatiello a pm: "Sì, l'ho uccisa"

“Non ho fatto credere a Giulia di essere pazza, mi sono costruito un infinito castello di bugie“.

(Prima Pagina News)
Lunedì 27 Maggio 2024
Milano - 27 mag 2024 (Prima Pagina News)

“Non ho fatto credere a Giulia di essere pazza, mi sono costruito un infinito castello di bugie“.

E' iniziato l'interrogatorio ad Alessandro Impagnatiello, il barman reo confesso dell'omicidio di Giulia Tramontano, avvenuto a Senago (Mi) il 1 giugno 2023, mentre lei era al settimo mese di gravidanza.

“Ha ucciso Giulia Tramontano, cagionando l’interruzione della gravidanza?”, ha chiesto la pm di Milano, Letizia Mannella. “Sì“, ha risposto l'ex barman dell'Armani Café, ammettendo l'omicidio. Prima dell'inizio dell'interrogatorio, la giudice Antonella Bertoja ha spiegato a Impagnatiello che può rendere delle dichiarazioni spontanee.

Conferma quanto dichiarato il 1 e il 2 giugno 2023? "No, nel senso che questo processo mette a posto tasselli che fino a poco tempo fa erano sparsi e confusi nella mia testa”. “Sono qui per esprimere la realtà, oggi sono una persona lucida, più consapevole rispetto a quello che ero il primo giugno", ha risposto Impagnatiello.

“Non ho fatto credere a Giulia di essere pazza, mi sono costruito un infinito castello di bugie“, ha continuato. All'altra ragazza, Impagnatiello aveva detto che la loro relazione "si stava interrompendo": “Erano bugie che io raccontavo” a lei. E sempre all'altra ragazza aveva mentito, dicendole che andava a Ibiza insieme a “degli amici”.

Della gravidanza della Tramontano “avevo detto che io non ero il padre, ma una persona a me sconosciuta con cui lei si era frequentata”, ha proseguito il ragazzo.

Quando Giulia disse di essere incinta, ha aggiunto Impagnatiello, “per me iniziò una altalena confusionale“. “Da una parte c’era la gioia per la costruzione di una famiglia con Giulia, dall’altra parte invece motivazioni personali e di coppia che facevano da ostacolo”, incluso l'attaccamento al lavoro come barman, ha proseguito.

Presente in aula la famiglia di Giulia: all'arrivo della sorella Chiara, la madre Loredana si è stretta a lei e ha iniziato a piangere.

Il Capo della Squadra Omicidi del Nucleo Investigativo Carabinieri di Milano, Giulio Buttarelli, ha detto che l'immagine di Giulia mentre scende dall'auto della suocera prima di tornare a casa a Senago risale alle 19.06 del 27 maggio 2023, e soltanto sei minuti prima Impagnatiello aveva cercato online “ceramica bruciata vasca da bagno”. Dopo aver ucciso la ragazza con 37 coltellate, aveva cercato i risultati delle partite di calcio, “in particolare Inter-Atalanta”.

La ragazza, ha proseguito Buttarelli, sarebbe stata uccisa in salotto, “da dove era stato spostato il tappeto”. Dalle immagini della stanza e da una foto scattata il 6 giugno 2023 emerge che la macchia di sangue, anche se pulita, “resta visibile al luminol”, tanto che, ha spiegato ancora Buttarelli, nella foto si vede una macchia blu. Lo stesso Buttarelli ha detto di aver compiuto studi e analisi sulla scena del delitto.

“Le macchie delle coltellate le definiamo cast-off. Queste noi non le troviamo. Ed è anomalo. Possiamo ipotizzare l’utilizzo di qualche materiale,o che il corpo di Giulia sia stato avvolto da qualche materiale”.

Dopo essere venuta a sapere che sua figlia non si trovava, la madre di Giulia, Loredana Femiano, si mette in viaggio di notte. Cerca di rintracciarla al telefono per tutta la nottata, “prova a chiamarla, nella speranza che risponda”, ha aggiunto. “È molto straziante”, ha dichiarato. Soltanto dopo si saprà che Giulia era stata già uccisa.

Buttarelli, che è stato il primo a parlare in aula, ha mostrato anche la copia forense sulle ricerche online fatte da Impagnatiello, da cui emerge che il ragazzo aveva cercato “veleno topi gravidanza”, “aborto spontaneo settimo mese”, “fazzoletto cloroformio”. Le ricerche, iniziate nel dicembre del 2022, si sono ripetute a “intervalli”, il veleno rosso “non è stato messo su un piatto di pasta, ma immaginiamo che per esempio sia stato sciolto in una bevanda calda, una tisana”, ha precisato.

Il cloroformio è stato comprato online, ed è stato fatto recapitare da Impagnatiello sempre a Senago, ma ad un indirizzo diverso rispetto a quello di casa sua. Sul modulo di compravendita, infatti, il ragazzo aveva segnato altri nomi, e il numero di cellulare risultava appartenere ad una ditta del Ferrarese che si occupa di prodotti per parrucchieri, completamente estranea all'accaduto.

Buttarelli ha mostrato in aula i risultati delle analisi sul telefono e sul tablet della ragazza: Giulia aveva detto di soffrire di un mal di stomaco "secco", e aveva cercato online dei rimedi per i dolori di stomaco per le donne in stato di gravidanza. Del dolore ne aveva parlato anche in chat con sua madre. Quel mal di stomaco, però, era dovuto al veleno per topi che Impagnatiello le stava dando da diverso tempo. Tra le stringhe di ricerca emerse, c'è anche “rimedi mal di stomaco in gravidanza”, risalente al 21 marzo 2023.


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