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Liberazione degli ostaggi e Hamas fuori da qualunque ruolo di governo. Questi i punti chiave per parlare di riconoscimento dello stato palestinese. Reazione di Israele è stata inaccettabile, ma sbagliato scaricare su Tel Aviv tutta la responsabilità di quanto accade a Gaza
Liberazione degli ostaggi e Hamas fuori da qualunque ruolo di governo. Questi i punti chiave per parlare di riconoscimento dello stato palestinese. Reazione di Israele è stata inaccettabile, ma sbagliato scaricare su Tel Aviv tutta la responsabilità di quanto accade a Gaza
La reazione di Israele è stata inaccettabile, tanto che porterà a un nostro voto favorevole alla proposta di sanzioni proposto dalla commissione UE verso Israele. Però noi non ci accodiamo a chi scarica su Israele tutta la responsabilità di quanto succede a Gaza. Perché è Hamas ad aver scatenato la guerra, è Hamas che potrebbe far cessare le sofferenze dei Palestinesi liberando subito tutti gli ostaggi, è Hamas che sembra voler prosperare sulla sofferenza del popolo che dice di rappresentare. Israele non deve uscire della trappola di questa guerra lo deve fare per la storia del popolo ebraico, per la sua democrazia, per gli innocenti per i valori universali del mondo libero di cui fa parte. E per chiudere una guerra servono soluzioni concrete perché a pace non si costruisce solo con gli appelli o con i proclami ideologici accolti solo da chi la pace non la vuole. La pace si costruisce con pazienza, con coraggio, con ragionevolezza. I bambini di Gaza, come quelli che l'Italia sta amorevolmente accogliendo e curando nei propri ospedali chiedono risposte che possano migliorare la loro condizione e su quello siamo impegnati. L'Italia c'è e ci sarà per chiunque sia disposto a lavorare a piano serio per il rilascio degli ostaggi, un cessate il fuoco permanente, l'esclusione di Hamas da ogni dinamica di governo in Palestina, il graduale ritiro di Israele da Gaza, l'impegno della comunità internazionale nella gestione della fase successiva al cessate il fuoco fino alla realizzazione della prospettiva dei 2 stati. Consideriamo in questo senso molto interessanti le proposte che il presidente USA ha discusso in queste ore co i Paesi arabi e siamo pronti ovviamente a dare una mano. Riteniamo che Israele non abbia il diritto di impedire che domani nasca uno stto palestinese né di costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania al fine di impedirlo, per questo abbiamo sottoscritto la dichiarazione di New York sulla soluzione dei 2 stati e la storica posizione dell'Italia sulla questione palestinese, una posizione che non è mai cambiata. Riteniamo allo stesso tempo che il riconoscimento della Palestina debba avere 2 precondizioni irrinunciabili: il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e la rinuncia da parte di Hamas di avere qualsiasi ruolo nel governo della Palestina perché chi ha scatenato il conflitto non può essere premiato.
Così il presidente del consiglio dei ministri italiano, Giorgia Meloni, intervenedo all'Assenblea Generale delle Nazioni Unite.