ONU: Meloni, serve nuovo modello cooperazione. L'Italia fa sua parte con Piano Mattei

Serve anche un nuovo modello di cooperazione tra le nazioni ma costruirlo richiede umiltà, consapevolezza, fiducia nell'interlocutore che si ha di fronte.

(Prima Pagina News)
Giovedì 25 Settembre 2025
New York (USA) - 25 set 2025 (Prima Pagina News)

Serve anche un nuovo modello di cooperazione tra le nazioni ma costruirlo richiede umiltà, consapevolezza, fiducia nell'interlocutore che si ha di fronte.

Serve anche un nuovo modello di cooperazione tra le nazioni ma costruirlo richiede umiltà, consapevolezza, fiducia nell'interlocutore che si ha di fronte. L'Italia sta cercando di far la sua parte anche in questo su tutto con il suo Piano Mattei per l'Africa negli ultimi 3 anni abbiamo lanciato il nostro piano di cooperazione con l'Africa abbiamo esteso il suo raggio d'azione a 14 nazioni abbiamo costruito collaborazioni con l'ONU, con l'UE con il G7 con l'Unione Africana, la banca africana di sviluppo le istituzioni finanziarie internazionali molti partner bilaterali, penso agli EAU che ci tengo a ringraziare . Questa complementarietà ci ha consegnato 'onore lo scorso luglio di organizzare con l'Etiopia il 3 vertice dell'ONU sui sistemi alimentari, la responsabilità di essere parte attiva dell'imponente progetto infrastrutturale del corridoio di Lobito tra Angola e Zambia, la possibilità di costruire partenariati privati che attraggono investimenti e assicurano risultati concreti, come sta accadendo in Algeria dove recupereremo oltre 36mila ettari deserto per metterli a coltura generando benefici per oltre 600mila persone. Come l'apertura di centinaia di start up africane per lo sviluppo dell'AI e come sta accadendo co l'estensione all'africa orientale per collegare l'India alle economie europee passando per il MO e il mediterraneo. Noi a differenza di altri attori non abbiamo secondi fini in Africa, non ci interessa sfruttare il continente africano per le materie prime, ci interessa invece che l'africa prosperi processando le sue risorse dando un lavoro, un prospettiva alle sue energie migliori potendo contare su governi stabili su società dinamiche e sicure. Ma è un cammino che non può prescindere dalla necessità non più rinviabile che è il debito delle nazioni africane . L'Italia prevede di convertire nei prossimi 10 anni l'intero ammontare del debito per le nazioni economicamente meno sviluppare secondo i criteri della banca mondiale e di abbattere del 50% quello delle nazioni a reddito medio basso. L'intera operazione nei 10 anni ci permetterà di convertire i progetti di sviluppo, da attuare in loco oltre 235 milioni di debito. Così il presidente del consiglio dei ministri italiano, Giorgia Meloni, intervenendo all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.


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