Puglia: Nardò (Le) rende onore a Fioravante Nanni, una vita illustre spesa tra la Scala di Milano e il Teatro di Roma
Venerdì 21 maggio l’Amministrazione Comunale di Nardò intitolerà una targa nell’area prospiciente del Teatro Comunale di Nardò a Fioravante Nanni, morto a Roma nel 2008, storico e indimenticato Segretario Generale del Teatro alla Scala di Milano e storico protagonista della vita di Roma Capitale e del suo celeberrimo Teatro. Coincidenza vuole che il grande Fioravante Nanni sia nato a Nardò proprio il 21 maggio 1934. Storia la sua di un illustre “figlio” di Puglia.
di Pino Nano
Martedì 18 Maggio 2021
Lecce - 18 mag 2021 (Prima Pagina News)
Venerdì 21 maggio l’Amministrazione Comunale di Nardò intitolerà una targa nell’area prospiciente del Teatro Comunale di Nardò a Fioravante Nanni, morto a Roma nel 2008, storico e indimenticato Segretario Generale del Teatro alla Scala di Milano e storico protagonista della vita di Roma Capitale e del suo celeberrimo Teatro. Coincidenza vuole che il grande Fioravante Nanni sia nato a Nardò proprio il 21 maggio 1934. Storia la sua di un illustre “figlio” di Puglia.
La vita di Fioravante Nanni sembra davvero una favola moderna da raccontare nelle scuole di tutta Italia. Collaboratore e consulente di ben 8 ministri diversi alla Cultura e al Turismo a guida politica diversa, dalla Dc,al Psi,dal Psdi al Pli, fine giurista e grande esperto di diritto amministrativo, dopo una parentesi universitaria a Bari a dir poco esaltante, e dopo una pratica forense che avrebbe potuto fare di lui un grande avvocato, diventa invece dirigente del Ministero per il Turismo e i Beni Culturali, e da qui inizia la sua ascesa professionale, che per la verità si fermerà solo il giorno della sua morte.

Vincitore di un concorso pubblico nazionale, Fioravante Nanni è stato soprattutto Segretario Generale del Teatro alla Scala di Milano dal 1973 al 1979, ricevendo numerosi e formali riconoscimenti per il lavoro svolto, anche in sostituzione del Sovrintendente, nel periodo intercorrente tra la nomina del Dr. Paolo Grassi a Presidente della Rai e la nomina del nuovo Sovrintendente Carlo Maria Badini.

Di tutti questi riconoscimenti ci piace ricordare una alta onorificenza conferitagli motu proprio dal Presidente della Repubblica per “l’eccezionale successo” ottenuto dalla Scala a Washington, Philadelphia e New York nella tournèe da lui realizzata e l’ “Ambrogino d’Oro” da parte del Comune di Milano, quale benemerito della città per il rilancio organizzativo funzionale e produttivo dato al Teatro alla Scala, sul piano nazionale e internazionale, grazie anche alle numerose tournèe all’estero.

Nei sette anni di permanenza al Teatro alla Scala, ha riorganizzato tutte le strutture operative di gestione dell’Ente, per renderle rispondenti alla natura di Ente di diritto pubblico, prevista dalla legge 14 agosto 1967, la creazione di appropriati strumenti regolamentari interni e l’adozione di atti e contratti conformi alla disciplina del settore pubblico. Tutta la sua vita è stata una vita trascorsa da un palcoscenico ad un altro, e uno più prestigioso dell’altro.

Alla Scala di Milano lo ricordano ancora, compagno di vita e di lavoro di Paolo Grassi, mitico Sovrintendente del Teatro, Claudio Abbado, Direttore Musicale prima e poi Direttore Artistico, Massimo Bongianckino, più che altro ammirato Direttore Artistico, Francesco Siciliani, Consulente Artistico di primissimo piano, Giorgio Strelher ,Consulente per i problemi legati alla regia e ai grandi eventi cinematografici, sono gli anni in cui alla Scala nasce la bellissima storia d’amore tra Streler e Milva, e infine, nel periodo 1975-1979 viene nominato, con decreti ministeriali, Componente della Commissione di Studio per una disciplina gestionale delle partecipazioni Statali e Componente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Milano, con funzione di Vice Presidente.

E’ davvero il massimo per un ex ragazzo di Puglia sbarcato a Milano con mille sogni nel cassetto. Da Milano il ritorno a Roma è pieno di altrettanti nuovi successi personali per il giovane pugliese.

Dal 1 gennaio 1980 diventa Direttore Amministrativo del Teatro dell’Opera di Roma. Per un giovane come lui che si era laureato all’Università di Bari in giurisprudenza con specializzazione in diritto amministrativo con il massimo dei voti non poteva capitargli di meglio. A Roma Fioravante Nanni trova una situazione del teatro abbastanza difficile.

Alla data dell’assunzione in servizio, il Grande Teatro romano viveva una crisi difficile sotto il profilo organizzativo, gestionale e finanziario e richiedeva una urgente, graduale opera di risanamento per la cui realizzazione mancavano, però, anche gli strumenti operativi minimi indispensabili.

Il nuovo direttore chiede allora qualche mese di silenzio assoluto, deve studiare le soluzioni migliori per salvarlo, e alla fine decide in piena autonomia e grazie al carisma che si era portato dietro dalla Scala di Milano alcuni strumenti chiave finalizzati ad assicurare la funzionalità ed efficienza delle strutture operative, nonché la trasparenza di gestione, il controllo della spesa e, perciò stesso, il corretto impiego del pubblico denaro.

Ma Roma Capitale gli rimane profondamente grata per tutto questo.

Il 28 ottobre 1985, il Consiglio di Amministrazione, non volendo privarsi della sua prestigiosa e indiscussa professionalità, dimostrata mille volte diverse anche presso il maggior ente lirico Italiano, la Scala di Milano, gli attribuisce la qualifica di Segretario Generale del Teatro dell’Opera di Roma. E nella nuova veste e funzione di Segretario Generale, l’ex ragazzo di Nardò continua e completa l’opera di risanamento economico dell’Ente e dopo oltre vent’anni, nel 1972, il bilancio consuntivo del Teatro raggiunge il sognato pareggio.

Fioravante Nanni, ma questo è un dettaglio che solo in pochi conoscono realmente, lascia in eredità al Teatro di Roma segnali importanti: il nuovo schema di contratto per le scritture del personale artistico, rispondente alle disposizioni vigenti in materia di lavoro; il nuovo Regolamento della Scuola di Danza, approvato dal Commissario Straordinario dell’Ente il 3 maggio 1990; e infine lo Statuto della Fondazione Teatro dell’Opera, e il nuovo Piano organico-funzionale dei servizi.

Ma non a caso nel 1998 l’Amministrazione Comunale di Roma, sindaco Francesco Rutelli, propone al Dr.Nanni un alto incarico nell’ambito del Giubileo dell’Anno 2000, assumendo lui in prima persona la responsabilità di tre settori, Legale, Amministrazione generale e Grandi Eventi, un grande evento al quale è stata riconosciuta da tutte el Amministrazioni vigilanti, dal mondo politico e della cultura, la perfetta organizzazione ed efficienza. E proprio per questo Fioravante nanni riceve le alte onorificenze dallo Stato Vaticano, mentre per lo Stato Italiano viene insignito del prestigioso riconoscimento di Commendatore.

Da venerdì prossimo dunque, la città di Nardò gli renderà onore con una targa commemorativa a ridosso del Teatro comunale, e avendo imparato noi a conoscerlo bene per via dei mille racconti diversi che in tutti questi anni ci sono stati fatti dal fratello Mario Nanni, giornalista parlamentare come pochi, insuperabile maestro di giornalismo politico, siamo certi che per Fioravante, dovunque egli sia, sarà un giorno importante. Parliamo naturalemente di uno dei Teatri più interessanti d’Italia.

Realizzato tra il 1892 e il 1908, il Teatro Comunale di Nardò è un vero gioiello architettonico della storia italiana, opera dell’ingegnere Quintino Tarantino, protagonista nell’ambito della committenza civile e religiosa del tempo. Su disegno della Scala di Milano, il Teatro fu poi inaugurato l’anno seguente col Mefistofele di Arrigo Boito.

Tra platea e doppio ordine di palchi, contiene 250 posti a sedere ed è considerato per eleganza e bellezza tra i più noti teatri della regione. Dopo il restauro del 1980, il Teatro è stato riattivato, risultando soprattutto negli ultimi anni un preciso punto di riferimento per la cultura non soltanto locale, grazie alla direzione dell’attuale direttrice Silvia Civilla.

Che dire di più? La cosa che più ci colpisce, è il clima “magnetico” che si repira in queste ore qui a Nardò dove i “neritini”, si chiamano così gli abitanti di Nardò, hanno sempre espresso e manifestato grande ammirazione per la famiglia Nanni, e per la figura di Fioravante e uno degli adetti alla pulizia del Teatro dopo varie sollecitazioni si lascia sfuggire una confessione, ma ci chiede di non fare il suo nome: “Cosa vuole che le dica? Io stesso ho spesso sentito dire: "guarda a 'ddo' è rriatu lu figghiu ti nu scarpàru". “Guarda dove è arrivato il figlio di un calzolaio”.

Altri tempi, davvero.

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