Salute mentale. Vademecum dell'Asl di Roma 2 per il mondo della comunicazione

“Quando le parole pesano". E’ il progetto, nato in collaborazione con l'Ordine nazionale dei giornalisti e Rai Sostenibilità Esg, e presentato al Salone del Libro di Torino.

(Prima Pagina News)
Mercoledì 21 Maggio 2025
Torino - 21 mag 2025 (Prima Pagina News)

“Quando le parole pesano". E’ il progetto, nato in collaborazione con l'Ordine nazionale dei giornalisti e Rai Sostenibilità Esg, e presentato al Salone del Libro di Torino.

Il vademecum è stato presentato in anteprima al Salone del Libro di Torino con un ampio dibattito ed approfondimento sul tema, con la partecipazione di Roberto Natale, consigliere di amministrazione della RAI, Massimo Cozza, direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma 2, Daniela de Robert, e Lorenzo Sani, entrambi consiglieri nazionali dell’Ordine dei giornalisti.

“Rispetto, precisione, consapevolezza. Perché le parole pesano, e lasciano il segno. Nel bene e nel male. Scritte o descritte che siano. Un lessico che per forma e sostanza, significato e significante, non risulti mai ostile né alienante nei confronti di chi soffre di disabilità mentale. Non sono pochi, spesso in silenzio, ma leggono e ascoltano e spesso incrociano un universo mediatico dal linguaggio discriminante ed esclusivo. Decisamente poco incline alla comprensione e alla cura”.

Nasce su queste basi il vademecum "Informare sulla salute mentale", progetto dell'ASL Roma 2 diretta dal dottor Francesco Amato con l’Ordine Nazionale dei giornalisti e di RAI Sostenibilità ESG. Un documento tecnico ma anche un vero e proprio strumento di lavoro, pensato per offrire un supporto concreto a giornalisti, comunicatori, operatori dell’informazione e a tutte le figure che, in vario modo e a vario titolo, utilizzano il linguaggio per raccontare la realtà.

Il progetto va inevitabilmente ad inserirsi in un contesto in cui le parole hanno un impatto sempre più significativo sulla percezione collettiva della salute mentale, spesso e volentieri si è quello che si ascolta o si legge di se stessi. Non a caso il vademecum si candida per diventare una guida etica e operativa, orientata a promuovere una narrazione fondata su rispetto, precisione e consapevolezza. Si rivolge innanzitutto ai professionisti dell’informazione, come giornalisti, redattori ed editori, ma è pensato anche per tutti coloro che lavorano nell’ambito della comunicazione sociale e istituzionale. È destinato anche a educatori, docenti, content creator e figure che quotidianamente elaborano contenuti divulgativi o educativi.

Si tratta di un documento che nasce da un confronto tra esperti clinici, professionisti dei media e operatori della salute mentale, con l’obiettivo di promuovere l’uso di un linguaggio consapevole e inclusivo. Mai discriminante. Mira a prevenire forme di semplificazione, stigmatizzazione o stereotipizzazione, favorendo una narrazione che rispetti la complessità delle persone e delle situazioni trattate.

Le parole, quando scelte con consapevolezza, possono diventare uno strumento di inclusione, di comprensione e persino di cura. Un progetto dal respiro ampio e complesso che punta a raccontare la salubrità mentale con attenzione e umanità, rigore e sensibilità. Significa contribuire a una cultura più giusta, capace di ridurre le distanze e abbattere le barriere invisibili della discriminazione.

Il vademecum rappresenta, dunque, non solo un documento interessante e utile, ma anche un alleato per tutti coloro che desiderano raccontare la realtà con responsabilità. È un invito ad abbandonare il linguaggio superficiale per abbracciare una comunicazione più etica, più accurata e realmente rispettosa della dignità umana.

La collaborazione con RAI Sostenibilità ESG e l’Ordine Nazionale dei Giornalisti rafforza il valore dell'iniziativa dell'ASL di Roma 2 – a guida Francesco Amato-, confermando l’impegno comune delle istituzioni sanitarie, degli organi di stampa e del servizio pubblico radiotelevisivo per una comunicazione più attenta ai temi della salute, dell’inclusione e dell’equilibrio sociale. Un’alleanza significativa, che dimostra come la narrazione responsabile possa diventare uno strumento di formazione, oltre che di informazione.(p.n.)


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