Ucraina, “Un mondo migliore”, eccolo il sogno di Massimo Fioranelli

“In un momento storico in cui il reale ed il virtuale si confondono, il tempo è scandito da date ed eventi che condizionano la nostra storia e la nostra nebulosa memoria”.

di Massimo Fioranelli
Domenica 03 Aprile 2022
Roma - 03 apr 2022 (Prima Pagina News)

“In un momento storico in cui il reale ed il virtuale si confondono, il tempo è scandito da date ed eventi che condizionano la nostra storia e la nostra nebulosa memoria”.

Pensavamo che Il 5 aprile del 2011 il Parlamento italiano avesse raggiunto l’apice della vergogna quando 314 deputati, tra cui l’attuale seconda carica dello stato, riconobbero che Ruby, una ragazza marocchina che era stata recuperata nella Questura di Milano, dove era finita accusata di furto, fosse la nipote di Hosni Mubarak, ex presidente egiziano.

Una vergogna brillantemente superata 11 anni dopo, il 22 marzo 2022, quando la nostra classe politica, avulsa da qualsiasi nozione di storia contemporanea, in un parlamento ricco di ridondante ignoranza, rappresentato da deputati mossi, non da conoscenze politiche, ma da riflessi pavloviani, informati da una stampa indecente e senza etica, si alzava in una patetica standing ovation.   

 

Un consesso delle peggiori menti, inneggianti in mascherine e cravatte pendant, hanno cercato di portarci vero l’Apocalisse.  Quello del Presidente Zelensky e’ stato un discorso più prudente, rispetto al suo standard. Ha saggiamente ritenuto controproducente parlare di No-fly-zone e terza guerra mondiale. Zelensky, dopo le proteste in Israele per l’accostamento della condizione degli ucraini a quella degli ebrei sterminati da Hitler, non ha neppure usato il paragone tra Resistenza antifascista e guerra in Ucraina. Il presidente ucraino ha ritenuto di non fare quei discorsi che urlano ogni giorno i peggiori guerrafondai filoatlantisti del PD.

 

Mentre Zelensky aveva fatto solo rifermento alle sanzioni, Draghi, pur se in cravatta blu, si è esposto in uno spericolato e controproducente discorso interventista quanto bellicoso. Un Governo, quello italiano, che svolge il ruolo dell’utile idiota di dostoevskijana memoria. Un Parlamento soggiogato da un primo ministro che autorizza l’invio di armi in un clima di interventismo dannunziano, sostenuto da una stampa ignobile quanto falsa.

 

Ma a rassicurarci è sceso nel dibattito anche il Kennedy del raccordo anulare, Walter Veltroni, con un richiamo struggente alla difesa dei “valori occidentali”. Da ex comunista pentito ci ha spiegato quali sono i valori occidentali e perché occorre combattere per difenderli. I valori dell’occidente riassunti nel pensiero della appena scomparsa Madeleine Albright che affermò “ne valeva la pena” approvare il pacchetto di sanzioni che portò a morire di fame 500mila bambini iracheni, pur di rovesciare il vecchio alleato Saddam Hussein. Nell’aspettativa che vengano pienamente espressi i valori dell’occidente, molte donne ucraine si guadagnano la vita come gestanti surrogate dal ricco occidente. Secondo il Times, decine di mamme sono isolate in alcuni bunker e non sanno che sarà di loro. Nel frattempo, nascono i figli della “riproduzione assistita”; un novello valore dell’occidente: il traffico di esseri umani. In quanto al povero popolo ucraino, la vera vittima di questa follia, ha avuto il piacere di ospitare laboratori biotecnologici americani e fornire cavie umane per l’industria farmaceutica, come dimostrano inequivocabili documenti ufficiali.

 

Vittime delle guerre sono la verità e la popolazione, i civili ed i giovani chiamati al fronte. Le ragioni e i torti sono controversi, si intrecciano nei grovigli della storia, la grande dimenticata dagli occidentali. Nel 2009 Barack Obama pronunciò uno sconcertante discorso in cui affermava che l’America non aveva passato, ma solo futuro. La fine della storia profetizzata dall’oscuro scenarista Francis Fukuyama dopo il crollo sovietico è durata solo un decennio. Dal Duemila, l’accelerazione: l’irruzione della Cina, il risveglio della Russia, l’espansione di India e Brasile ed il progressivo tramonto dell’Occidente e del suo Grande Reset. Abbiamo assistito alle macerie della democrazia, a libertà compresse, alla riduzione dell’uomo a numero, all’individualismo assoluto, al materialismo consumista, al neoliberismo asociale, al nichilismo, al deserto spirituale, al mito tecnologico transumanista, all’ideologia gender; i nuovi valori dell’occidente per cui vale la pena di morire; in fondo, come dicono i giornalisti seriali del main stream, i nazisti non sono poi così nazisti. Una cosa è chiara: la fine della guerra non passerà certo per la nostra indecente classe politica.

Il primo aprile 2022   la politica ha parzialmente restituito i diritti che erano stati sospesi, ma lo ha fatto nella forma di una elargizione. Un potere politico che si e’ auto attribuito la facoltà di negare diritti costituzionali ad intere categorie di cittadini innocenti, con centinaia di migliaia di sanitari, medici, infermieri che continueranno a essere sospesi dal lavoro; anche se immunizzati a seguito di un’infezione. Saranno sostituiti, in spregio a qualsiasi ragione sanitaria, da medici di un'altra nazione, senza il requisito, indispensabile, della conoscenza della lingua italiana. Il mistero e’ sul linguaggio che verra’ utilizzato per comprendere le necessita ed i sintomi dei pazienti che avranno di fronte. Un affronto all'intera classe medica e sanitaria di questo paese, nel silenzio assordante degli ordini professionali, seppur ormai spettatori malinconici e complici anacronistici, il cui dovere principale sarebbe stato quello di tutelare la salute dei cittadini.

Le scelte di limitare la libertà in nome di una pandemia, insieme ai diritti fondamentali che sono stati sospesi a tempo indeterminato, come dice un autorevole membro del CTS appena sciolto, sono state deboli, se non inutili, nel contenimento dell’epidemia, mentre i costi sociali ed economici erano prevedibilmente alti.

 Il primo aprile mezzo milione di adolescenti hanno continuato a non poter praticare sport, negando la socializzazione a quelle classi di età che è fondamentale per il loro sviluppo psico-fisico.

 Per Draghi ed il suo sodale Speranza, il nemico è costantemente alle porte; ci promettono un'era di pandemie continue, e la necessità di una struttura di controllo permanente che le sappia riconoscere prevedere e fronteggiare. Hanno fatto sì che la dignità ed i diritti delle persone possano entrare a far parte degli strumenti a disposizione del potere politico per perseguire il controllo della popolazione e manipolarla per i loro scopi. In realtà il fine ultimo e’ che la lotta alle pandemie si traduca in una guerra costante contro l'umanità e la societa’, perché il virus, ogni microrganismo, sarà dappertutto e in nessun luogo; sara’ sempre invisibile e sconosciuto agli occhi degli uomini, ma non certo a quelli degli scienziati, ed a quelli di un comitato tecnico-scientifico, che potrà sempre rilevarlo, combatterlo e sconfiggerlo.  La scienza viene così trasformata, secondo la visione di Francis Bacon nell’Inghilterra del XVII secolo, in “un mezzo per insegnare al popolo a sottostare alla legge e all’autorità di governo. La scienza è al servizio del potere politico”, da cui si intravede il disprezzo per la gente comune e per l’umanità che deriva da quella cultura.

Come esseri umani, ci viene indicata un'unica strada: la fusione tecnologica, e il grande sacrificio di dimenticare quello che eravamo o che pensavamo di essere. Quando l’umanità accoglie le parole di un pazzo, e va incontro al suo destino, ballando e cantando, la fine potrebbe essere vicina. Ma in fin dei conti, all’italiano medio, all’selvaggio con telefonino che vuole soltanto un supplemento di sopravvivenza, questo e’ sufficientemente rassicurante.

 «I bisogni fondamentali di tutti gli uomini sul nostro pianeta, riguardo cibo, acqua, un tetto sulla testa e panni da indossare, potrebbero essere soddisfatti se non ci fosse l’insana, avida pretesa di volere qualcosa di più, l’ingordigia dell’Ego di avere una tale disparità nella distribuzione delle risorse», parole di Eckhart Tolle. Anche se “la speranza e’ il peggiore dei mali”, come ci disse Friedrich Nietzsche, gli equilibri geopolitici stanno rapidamente cambiando, ed il progetto del Grande Reset sta’ fallendo; di questo si intravedono dei deboli segnali anche nella narrazione ufficiale. Tra non molto ci troveremo in un mondo diverso da quello che abbiamo vissuto in questi ultimi anni, probabilmente migliore, ma per la rinascita dalle macerie che sono state prodotte non potremo ignorare la storia e la lezione ricevuta.

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