25 Aprile, Di Segni: "Non è il giorno della liberazione dei palestinesi"

"I concetti di Liberazione e libertà oggi non sono scontati. Chiediamo che non vengano nemmeno abusati o dissociati per portarli in altri contesti, contro gli ebrei o contro Israele".

(Prima Pagina News)
Lunedì 22 Aprile 2024
Milano - 22 apr 2024 (Prima Pagina News)

"I concetti di Liberazione e libertà oggi non sono scontati. Chiediamo che non vengano nemmeno abusati o dissociati per portarli in altri contesti, contro gli ebrei o contro Israele".

"Non possiamo sentirci dire che il 25 Aprile è il giorno della liberazione dei palestinesi, su quello si può lavorare altri 364 giorni l'anno. Il 25 Aprile non ci sia violenza o contestazione del valore e del contributo ebraico per la liberazione dal nazifascismo". Così Noemi Di Segni, Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei).

"Non ci faremo dire da nessuno che noi siamo i nuovi fascisti - continua Di Segni -. Abbiamo combattuto per la Liberazione con i nostri partigiani e con la Brigata ebraica, nonostante le persecuzioni e il tradimento nei nostri confronti con le leggi razziali".

"I concetti di Liberazione e libertà oggi non sono scontati. Chiediamo che non vengano nemmeno abusati o dissociati per portarli in altri contesti, contro gli ebrei o contro Israele", prosegue.

Solidarietà alla Brigata Ebraica è stata espressa dal Presidente dell'Anpi di Milano, Primo Minelli: "Come abbiamo sempre detto, sarebbe curioso che in una manifestazione antifascista non si esaltasse il sistema democratico. Perciò prendiamo come positivo lo striscione della Brigata che invoca la democrazia. Così come è curioso che uno striscione con la scritta 'cessate il fuoco ovunque' inneschi una polemica. Lo dicono tutti, il Papa, l'Onu, non può dirlo l'Anpi", ha precisato, per poi chiarire che la Brigata Ebraica "parteciperà al corteo. Questo è un fatto importante, perché è una delle brigate che ha contribuito alla Resistenza. Poi, se qualcuno decide di non venire, prendiamo atto delle decisioni dei singoli. Noi siamo contenti che partecipi la Brigata ebraica perché è figlia anch'essa della lotta di liberazione. Abbiamo condannato fin da subito l'assalto del 7 ottobre e il modo barbaro con cui sono state fatte queste cose, abbiamo detto subito che non si devono usare ostaggi per fare guerra".

Durante la conferenza stampa di presentazione della celebrazione, Minelli ha espresso l'augurio che quest'anno "la manifestazione sia pacifica e senza polemiche".

"Al corteo ci sarà qualche contestazione, qualche fischio alla Brigata ebraica", come ogni anno, ma faccio appello "a smetterla" con le contestazioni, ha proseguito.

"Se succede un gesto spropositato lo dovete dire, ma non costruite interi articoli su un unico gesto. Qualche contestazione credo che ci sarà. Ci sono figure ingovernabili da parte di tutti. Spiace che il gesto inconsulto di 10 o 20 persone sporchi una manifestazione con 100mila persone", ha poi avvisato Minelli, rivolgendosi ai giornalisti presenti.

Per quanto riguarda il monologo di Antonio Scurati, che sarebbe dovuto andare in onda ieri su Rai3 ma è stato cancellato, ha aggiunto, "sicuramente lo leggeremo. Su chi lo farà stiamo facendo un ragionamento con il sindaco. Il discorso sarà letto in tutte le piazze d'Italia, ci mancherebbe che non lo facessimo anche noi".


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