Alessia Pifferi: "Non ho mai pensato di uccidere mia figlia"
"Sto già pagando il mio ergastolo, avendo perso la mia bambina".
(Prima Pagina News)
Venerdì 12 Aprile 2024
Milano - 12 apr 2024 (Prima Pagina News)
"Sto già pagando il mio ergastolo, avendo perso la mia bambina".
E' tornata in Aula a Milano per una dichiarazione spontanea Alessia Pifferi, la donna accusata di aver fatto morire di stenti la figlia Diana, rimasta da sola a casa per circa una settimana.

“Non ho mai voluto fare del male a mia figlia, non ho ammazzato mia figlia, non mi è passato nemmeno per la mente di ucciderla. Per me non è facile parlare qui oggi, è una cosa dolorosa e ripeto lo sto già pagando il mio ergastolo, avendo perso la mia bambina“, ha detto la donna.

Stamani, la Corte d'Assise di Milano ha dato parere negativo in merito alla riapertura della perizia psichiatrica, rigettando l'istanza presentata dai legali difensori della 38enne, che deve rispondere dell'accusa di omicidio volontario pluriaggravato.

La difesa aveva presentato una documentazione riguardante l'andamento scolastico della Pifferi quando era bambina ed era seguita da un insegnante di sostegno, e la “cartella clinica originale” del Policlinico di Milano – Uonpia (Unità operativa neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza) che l'avrebbe seguita dai 6 agli 11 anni, in cui si evidenzierebbero “turbe psichiche e gravi ritardi cognitivi”, ha detto l'avvocato Alessia Pontenani, parlando in Aula.

“Si legge di tutti i problemi che aveva Alessia” come “portare il ciuccio a 11 anni”, ha proseguito, per poi chiedere che i consulenti “possano riesaminare la documentazione medica”.

Il pm Francesco De Tommasi ha dato il via libera all'acquisizione della documentazione, ma non all'integrazione della perizia psichiatrica, perché, ha detto, non ci sarebbe “nessuna correlazione” con la morte della piccola Diana. “La dobbiamo giudicare per come era nella settimana dal 14 al 20 luglio 2022, questa è la documentazione di una persona che non esiste più, è esistita 30 anni fa e ha avuto le sue difficoltà scolastiche”, ma non ci sarebbe un “deficit” e “non si parla assolutamente di invalidità”. No anche da parte dell'avvocato di parte civile Emanuele De Mitri, legale della madre e della sorella di Pifferi.

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