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L’esposizione, inserita nel ricco programma della Rome Art Week 2025 come un percorso di ricerca che intreccia mito, simbolo e memoria, sarà visitabile fino al prossimo 25 ottobre.
L’esposizione, inserita nel ricco programma della Rome Art Week 2025 come un percorso di ricerca che intreccia mito, simbolo e memoria, sarà visitabile fino al prossimo 25 ottobre.
Nel giardino d’inverno del prestigioso Palazzo Tittoni, messo a disposizione dal Duca Luigi Catemario Tittoni di Quadri in occasione della decima edizione della Rome Art Week, è stata inaugurata la mostra “Nvmina" Il palpito del passato, le radici dell’identità”, la nuova mostra personale dell’artista Sergio Di Paola, a cura di Massimiliano Reggiani, in cui sono esposte venticinque opere in china su carta. Palazzo Tittoni, situato a pochi metri da Palazzo del Quirinale, in Via Rasella 152 a Roma, fu costruito alla fine del Cinquecento sui vigneti del cardinal Grimani e ampliato dall’architetto Carlo Fontana. A fare gli onori di casa, accanto all’artista, il trend-setter Gigi Vinci insieme al vulcanico Massimo Bomba e a Giulia Borghese, stimata event producer, protagonisti di una serata che ha saputo fondere eleganza, mondanità e cultura.
All’evento hanno partecipato numerose personalità del mondo dell’arte, della cultura, dello spettacolo e della nobiltà romana. Tra i presenti: S.A.R. Sisowath Ravivaddhana Monipong, Vincenzo Grisostomi Travaglini, Josephine Borghese, Laura Lattuada, l’avvocato Antonietta Lazzaruolo, il manager Bruno di Trapano, l’attrice Cristiana Fondi, Azzurra Primavera, Marco Coretti, Irma Capece Minutolo, Anadela Serra Visconti, Mariù Safier, Andrea Ripa di Meana, Emilio della Fontanazza, Eleonora Afan de Rivera Costaguti, Giuseppe Grifeo di Partanna, Danilo Moncada Zarbo di Soria, Manuela Lascari Altieri, Jamal Taslaq, Silvana Alesiani e Filippo Sallusto.
La mostra è inserita nel ricco programma della Rome Art Week 2025 come un percorso di ricerca che intreccia mito, simbolo e memoria, con l’intento di esplorare le radici dell’identità collettiva.
Sergio Di Paola ha presentato un corpus di opere di intensa forza simbolica ed evocativa, realizzate con inchiostri di china e cromie dominate da rossi vibranti e blu meditativi. le opere si articolano in tre nuclei tematici — il dionisiaco, la genealogia del sole e il blu misterico — componendo un percorso che intreccia mito, spiritualità e introspezione contemporanea.
L’esposizione si sviluppa in tre cicli tematici, concepiti come momenti di un viaggio che attraversa l’immaginario arcaico rielaborato in chiave contemporanea: il Dionisiaco, La Genealogia del sole e Il ciclo degli stucchi della Basilica sotterranea di Porta Maggiore.
Il Dionisiaco è composto da figure legate a Dioniso e al suo serraglio mitico, caratterizzate da contrasti di rosso e nero, dove l’ebbrezza e l’istinto si rivelano come pulsioni viscerali insite nell’anima umana; la Genealogia del sole che consta di figure dominate dalla presenza e della riproposizione dell’emblema del disco solare latore di ciclicità, eternità, luce e connessione tra la sfera terrena e quella cosmica; iIl ciclo degli stucchi della Basilica sotterranea di Porta Maggiore con una rilettura personale dell’artista di immagini misteriche restituita attraverso un linguaggio dominato dal blu e dal nero, in equilibrio tra rigore e tensione visionaria.
L’allestimento, curato da Massimiliano Reggiani, dialoga armoniosamente con la magnificenza barocca del giardino d’inverno, creando un raro equilibrio tra arte, architettura e luce.
Con Nvmina, espressione antica di grande potenza, Sergio Di Paola, artista fortemente radicato nella sua Marsala, conferma la sua capacità di coniugare innovazione e sensibilità interiore, offrendo al pubblico un’esperienza estetica e spirituale di profonda intensità, che consolida ulteriormente la sua posizione nel panorama artistico nazionale.
La mostra è visitabile fino al 25 ottobre 2025, su prenotazione, dalle ore 17.00 alle ore 19.00, in Via Rasella, 152.