Bologna: Politica Alimentare Urbana e Metropolitana, un tavolo per la democrazia alimentare
Online l’avviso pubblico, scade il 25 marzo.
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Martedì 05 Marzo 2024
Bologna - 05 mar 2024 (Prima Pagina News)
Online l’avviso pubblico, scade il 25 marzo.
Gli importanti cambiamenti che ci coinvolgono oggi impongono una sempre maggiore attenzione agli stili di vita, che comprenda un’alimentazione sana ed equilibrata, basata su prodotti di stagione e il più possibile locali, che adotti una filiera sostenibile e riduca gli sprechi alimentari in un percorso etico, ambientale e sociale.

Il Comune di Bologna e la Città metropolitana propongono la Politica Alimentare Urbana e Metropolitana (Paum) con la volontà di rendere accessibile a tutte le persone un’alimentazione sana, equa, sostenibile e culturalmente appropriata, promuovendo la sicurezza alimentare e la nutrizione sostenibile, nonché lo sviluppo economico e la gestione sostenibile delle risorse naturali.

La Paum di Bologna si inserisce nel quadro dell’Agenda Onu 2030 e risponde anche agli obiettivi del programma di mandato di promuovere “la transizione verso la sostenibilità sociale ed ambientale di tutta la filiera agroalimentare, dalla produzione ai modelli di approvvigionamento, della rete di distribuzione al dettaglio e consegna logistica urbana di cibo locale, rispettosa dei lavoratori ed ecologica nei mezzi”.

Il documento di orientamento “Obiettivi, principi, riconoscimenti e assi strategici per una Politica Alimentare Urbana e Metropolitana a Bologna", approvato a luglio 2023 dalla Giunta comunale e oggi dalla Giunta metropolitana, individua i seguenti principi:

- Cittadinanza alimentare (Ius Cibi): il riconoscimento del diritto ad un’alimentazione adeguata, sufficiente, sana, sostenibile e culturalmente accettabile.
- Cibo bene comune (in Comune): il cibo deve essere visto come bene comune e quindi in alcuni casi specifici posto fuori dalle logiche di mercato. Questo riconoscimento può avvenire solo all’interno delle amministrazioni locali. Riconoscendo il cibo come bene comune si vuole fare in modo che il sistema agro-alimentare ritorni in equilibrio e quindi assicuri a tutti un’alimentazione sana ed equa anche a chi è in povertà alimentare.
- Democrazia alimentare, intesa come: accesso universale e sicuro a cibo sano, appropriato e vario; partecipazione di tutti gli attori della filiera, portatori d’interesse e cittadini ai processi decisionali che riguardano il sistema alimentare; instaurazione di relazioni eque tra gli attori coinvolti attraverso la stipula di un patto di cittadinanza alimentare con il dichiarato obiettivo di corresponsabilità, intesa come impegno da parte dell’Amministrazione a lavorare per un accesso diffuso ad un’alimentazione sana e da parte della società civile metropolitana a intervenire sui propri stili alimentari.

Vengono anche individuati 4 assi strategici da sviluppare attraverso il coinvolgimento degli attori locali, agenti pubblici, mondo accademico, associazioni e cittadini:

- La Comunità e la Democrazia alimentare: visione, partecipazione e collaborazione.
- Il contrasto allo spreco e alla povertà alimentare: dal recupero solidale alla prevenzione attraverso l’educazione alimentare.
- Educazione e formazione alimentare: consapevolezza, gusto, cultura, salute e benessere.
- La valorizzazione della filiera corta: equità economica per i produttori, preservazione integrità ambientale, promozione Igp/Dop/Deco/Biologico certificato.

Il tavolo per la democrazia alimentare

È online l’avviso pubblico per la costituzione del tavolo, rivolto ai soggetti collettivi che siano rappresentativi del sistema agroalimentare locale. Le domande di partecipazione dovranno essere inviate entro il 25 marzo. A questo link l'avviso: https://www.comune.bologna.it/bandi/costituzione-tavolo-democrazia-alimentare. 

Il tavolo per la democrazia alimentare si inserisce nel primo asse strategico della Paum e rappresenta lo spazio in cui istituzioni, imprese, terzo settore e associazionismo possono partecipare e contribuire in modo collettivo a definire gli obiettivi delle politiche del cibo, che verranno tradotte in un Manifesto della Democrazia Alimentare.

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