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Tre distinte esercitazioni hanno coinvolto negli ultimi giorni numerosi reparti della Forza Armata, sia in Italia che negli USA. Artiglieria, forze corazzate, elicotteri e persino unità del genio ferrovieri
Tre distinte esercitazioni hanno coinvolto negli ultimi giorni numerosi reparti della Forza Armata, sia in Italia che negli USA. Artiglieria, forze corazzate, elicotteri e persino unità del genio ferrovieri
Addestramento a tutto tondo per l'Esercito Italiano.
Nei giorni scorsi si è conclusa l’esercitazione “Demetra 2/25”, durata di due settimane.
L’esercitazione si è svolta presso il poligono del Cellina-Meduna e si è articolata in due fasi: la prima dedicata all’attività di pianificazione e la seconda alla condotta, dove l’unità ha tradotto in pratica quanto pianificato, affrontando scenari di combattimento tattici, complessi e realistici.
All'attività hanno preso parte un plotone del 132° reggimento carri, assetti di vari reparti inquadrati nella 132° brigata corazzata "Ariete", una sezione di artiglieria del 132° reggimento artiglieria terrestre “Ariete”, un plotone dell’11° reggimento bersaglieri, un plotone esplorante del reggimento “Lancieri di Novara” (5°) e nuclei del reggimento logistico ariete e del 10° reggimento genio guastatori.
Inoltre il 5° reggimento AVES “Rigel” ha schierato due elicotteri d’attacco A-129 Mangusta con il compito di ricognizione e osservazione avanzata.
“Demetra 2/25” ha rappresentato quindi una verifica della “prontezza operativa”, della coesione pluriarma e dell’integrazione delle unità della 132° brigata corazzata “Ariete” con il supporto della terza dimensione, consolidando la capacità di condurre operazioni in contesti dinamici e complessi.
Presso l'area addestrativa di Fort Polk in Lousiana, negli USA, invece, unità del Reggimento Genio Ferrovieri, insieme ai corrispettivi reparti degli eserciti britannico, olandese, guatemalteco e colombiano, hanno preso parte all'esercitazione multinazionale "Turnout Eng 2025", che li ha visti impegnati per due settimane.
L’attività addestrativa ha permesso di condividere competenze e procedure proprie dell’Arma del Genio e di eseguire attività di progettazione e realizzazione di infrastrutture fondamentali per la viabilità ferroviaria e per l’alimentazione tattica e logistica delle unità impegnate in zone di operazione.
In particolare, la capacità offerta prevede l'abilità di effettuare non solo la riparazione, la manutenzione e la costruzione di tratti di ferrovia, ma anche la realizzazione e la gestione in proprio dei punti di imbarco/sbarco ferroviario e la condotta dei locomotori.
Infine, presso il poligono di Monte Romano, si è tenuta nei giorni scorsi l’esercitazione a fuoco di artiglieria “PINDO 2-25”, che ha visto impegnato il 3° reggimento artiglieria terrestre (da Montagna) della Brigata alpina “Julia” in una attività finalizzata al mantenimento della capacità di integrazione, coordinamento e gestione del fuoco terrestre nel supporto diretto.
L’esercitazione si è svolta in un contesto simulato di guerra che riproduceva l’impiego della Brigata Terrestre dell’Allied Reaction Force (ARF) della NATO, forza ad alta prontezza, multinazionale e multidominio, in grado di essere schierata con brevissimo preavviso per sostenere la difesa e la deterrenza dell’Alleanza, sia in tempo di pace, sia in situazioni di crisi.
L’attività è stata pianificata con l’obiettivo di consolidare la capacità di integrazione tra assetti provenienti da diverse realtà operative dell’Esercito Italiano e da Forze Armate alleate, riuniti sotto un unico comando per la gestione reale e concreta del fuoco durante il periodo in cui sarà necessario garantire la prontezza operativa.
Le manovre - svolte sia di giorno, sia di notte - hanno previsto l’impiego di obici FH-70 da 155/39, utilizzati dagli artiglieri del 3° reggimento artiglieria da montagna “Julia” e dal reggimento artiglieria terrestre “A Cavallo”-“Voloire”, oltre che di mortai da 120 mm in dotazione all’8° reggimento alpini.
La capacità di fuoco è stata ulteriormente potenziata grazie all’impiego di assetti ISTAR (Intelligence, Surveillance, Target Acquisition and Reconnaissance), impiegati per le funzioni di acquisizione obiettivi, osservazione e ricognizione.
Tali assetti comprendevano anche droni e un articolato sistema di reti radio tattiche, indispensabili per garantire il coordinamento sul campo.
Hanno inoltre preso parte all’attività il 3° reggimento di supporto al targeting “Bondone”, il 185° reggimento artiglieria paracadutisti “Folgore” e l’11° reggimento trasmissioni, insieme ad artiglieri di Spagna e Ungheria, tra le nazioni contributrici dell’Artillery Battalion, il gruppo di artiglieria multinazionale dell’Allied Reaction Force (ARF) della NATO.
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