Economia, imprese Tuscia: aumento tra aprile e giugno
In provincia di Viterbo dal 31 marzo al 30 giugno 2021 si registrano 539 nuove iscrizioni al Registro Imprese della Camera di Commercio.
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Venerdì 23 Luglio 2021
Roma - 23 lug 2021 (Prima Pagina News)
In provincia di Viterbo dal 31 marzo al 30 giugno 2021 si registrano 539 nuove iscrizioni al Registro Imprese della Camera di Commercio.
Nel secondo trimestre 2021 cresce anche nella Tuscia il numero di imprese trainate dall’aumento della fiducia avvicinandosi ai valori pre-pandemia, anche se è ancora presto per parlare di ritorno alla normalità. È quanto emerge dall’analisi trimestrale Movimprese, condotta da Unioncamere e InfoCamere, sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio.

In provincia di Viterbo dal 31 marzo al 30 giugno 2021 si registrano 539 nuove iscrizioni al Registro Imprese della Camera di Commercio, a fronte di 256 cancellazioni, con un saldo quindi positivo di 283 imprese, pari ad un tasso di crescita del +0,74% rispetto al 31 marzo 2021. Un dato ancora più confortante emerge per le imprese artigiane che che sfiorano l’aumento dell’1% (+0,97) con 155 nuove iscrizioni, 85 cessazione e un saldo di 70 imprese.

A livello nazionale le aperture di nuove imprese tra aprile e giugno hanno toccato le 89.089 unità, un valore di poco al di sotto della media del triennio 2017-2019, prima dell’irrompere dell’emergenza sanitaria globale, e inferiore di sole 3.061 unità al dato del secondo trimestre 2019, quando le iscrizioni furono 92.150.

Il miglioramento del clima di fiducia negli ultimi mesi ha impattato su quasi la metà delle +31.167 imprese nate tra aprile e giugno 2021, rispetto allo stesso trimestre 2020.

Secondo le analisi del Centro Studi Tagliacarne, infatti, un punto di fiducia in più o in meno influenza la nascita di un’impresa su due. La ripresa della natalità imprenditoriale si sta però sviluppando con intensità diverse sul territorio.

In cinque regioni su venti (Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Basilicata e Sardegna), il numero di aperture di imprese nell’ultimo trimestre è stato anche (seppur di poco) superiore a quello del II trimestre 2019. Il ritorno a una dinamica delle aperture più in linea con il periodo pre-pandemia appare più marcato guardando ad alcune delle forme giuridiche assunte dalle neoimprese. In particolare, tra aprile e giugno l’anagrafe delle Camere di Commercio ha fatto segnare un deciso incremento (+3.298 unità) nell’apertura di società di capitale rispetto allo stesso periodo del 2019 (29.934 contro 26.536).

In linea con una tendenza in atto da tempo, fanno invece segnare un passo indietro rispetto al 2019 le imprese individuali, la forma d’impresa più numerosa nel nostro Paese: 52.790 le aperture di nuove attività nel secondo trimestre di quest’anno, contro le 59.129 di due anni fa (-6.639 unità). Restano invece nettamente sotto la media degli ultimi anni le cancellazioni che, tra aprile e giugno, si sono attestate a 43.861 unità, circa un terzo in meno del valore registrato nel secondo trimestre 2019, probabilmente per effetto delle misure di sostegno messe in atto dal Governo. È pertanto ragionevole stimare l’esistenza di una “platea nascosta” di imprese che in circostanze diverse avrebbero già cessato l’attività.

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