Fondazione Murialdi, il “Fondo librario Cesare Protettì”.

La Fondazione per il Giornalismo Paolo Murialdi da oggi si arricchisce di un nuovo fondo librario.

(Prima Pagina News)
Lunedì 21 Febbraio 2022
Roma - 21 feb 2022 (Prima Pagina News)

La Fondazione per il Giornalismo Paolo Murialdi da oggi si arricchisce di un nuovo fondo librario.

 Il “donatore” è Cesare Protettì, giornalista di origini calabresi che a Roma dopo la laurea ha lavorato con i grandi nomi delle più importanti Agenzie di Stampa italiane. E’ stato fino al gennaio 2016 il Direttore delle testate della Scuola di Formazione al Giornalismo dell’Università Lumsa di Roma. Ma alle spalle Cesare ha una carriera tutta segnata dalla scrittura e dalla narrazione dei grandi fatti che hanno attraversato la storia repubblicana. Cinquant’ anni di giornalismo puro. Caporedattore centrale dell’agenzia di stampa ApBiscom (ora Askanews dopo la fusione con l’Asca), dopo una lunga carriera all’Ansa nei servizi Scientifico, Politico Parlamentare, Cronache Italiane e  Diplomatico, poi diventato Affari Internazionali. Ha contribuito poi a far nascere, nel 1998, con un apposito progetto, il nuovo sito dell’Agenzia Ansa, poi evoluto in portale. E pur non essendo più un ragazzo è esperto in contenuti digitali ed editoria multimediale, il che gli è valso il privilegio di poter insegnare  editoria multimediale alla Luiss e alla Lumsa di Roma.

 

 

-Ma cosa c’è in realtà negli scatoloni che Protettì ha fatto recapitare alla sede della Fondazione Murialdi?

“Nei materiali che ho affidato alla Fondazione Murialdi sono rispecchiati gli interessi dei primi 50 anni, da poco compiuti, della mia storia professionale e quelli di un grande e compianto collega dell’Ansa, Giuseppe Cultrera, dal quale ho ereditato documenti preziosi, tra i quali la collezione rilegata (1974) del Notiziario Scientifico dell’ANSA, di cui era stato suggeritore e responsabile come capo di quel servizio. Di mio ci sono, di quell’epoca, i Quaderni dell’Istituto giuridico dello Spettacolo e dell’Informazione di cui sono stato Segretario Generale negli anni ’70, fresco di studi di Giurisprudenza e diventato da poco procuratore legale, prima della scelta definitiva a favore del giornalismo. I Quaderni erano diretti da un luminare dell’epoca, il prof. Augusto Fragola”.

-Ma c’è dell’altro?

“Di quello che io chiamo il mio periodo “giuridico” ci sono poi i miei primi due saggi “Giornalismo nella giurisprudenza”  e “Giornalisti ed editori nella Giurisprudenza” (edizioni Cedam), scritti con mio padre Ettore, magistrato di Cassazione, per i quali conservo lettere di apprezzamento di Corso Bovio e del Presidente dell’Ordine, Saverio Barbati”.

-E dal diritto all’editoria elettronica?

“Era inevitabile. Come tanti sono stato travolto anch’io dalla svolta a favore delle nuove tecnologie, sospinto anche dal presidente della FIEG, Giovanni Giovannini, che aveva riunito un gruppo di giovani giornalisti intorno alla sua casa editrice Gutenberg 2000 e alle riviste l’Editore e Media Duemila, testata quest’ultima nata per sua intuizione nel 1983 e diretta da Maria Pia Rossignaud dopo la morte di “Vanni”. Parlo, fra gli altri, di Ennio Caretto, di Pier Antonio Lacqua e di Giampiero Gramaglia, poi diventato direttore dell’ANSA, validissimi colleghi che hanno rappresentato per Giovannini le “antenne” sugli sviluppi della multimedialità negli Stati Uniti, nel Regno Unito, nell’Unione europea e in Giappone. Da questo interesse per “la Grande Mutazione” nel mondo dei media è venuta buona parte della raccolta di circa 200 libri che ora ho trasferito alla Fondazione Murialdi, insieme ad alcune tesi di laurea molto interessanti relative ai primi anni 2000 durante i quali sono stato docente di Editoria multimediale alla LUISS e alla LUMSA”.

-Direttore, vogliamo ricordare anche le tante chicche che lei ha donato?

“Non sarà facile ricordarle tutte. Tra le curiosità di questi testi consegnati alla Fondazione c’è per esempio un libricino di Tito Giliberto intitolato “Penne sporche”, editore Millelire- Stampa alternativa,del 1993,  dedicato ai giornali e ai giornalisti collaborazionisti all’indomani del fallimento delle cinque giornate di Milano (1848). E poi ancora un  libro di Eugenio Gallavotti, “La scuola fascista di giornalismo (1930-1933)”, con prefazione di Renzo De Felice, edito da Sugarco nel 1982. Interessante anche un libro di Piero Meucci “Giornalismo e cultura a Firenze, 1945-1965” (Vallecchi). Molte delle case editrici rappresentate in questo fondo librario ora disponibile per la consultazione di studiosi e giornalisti, non esistono più”.

Anche alcuni ex-studenti di giornalismo alla Luiss e alla Lumsa avranno poi proprio uno spazio alla Fondazione Murialdi per le loro tesi di laurea discusse con Cesare Protettì come relatore o correlatore. Tra gli altri: Giulia Arcari, Elisa Spadaro, Francesco Satariano, Serena Percuoco, Luisa Leone, Emanuele Latini, Annamaria De Felice, Giuseppe Pesce, Andrea Valiante, Arianna Ceccarelli, Nando Di Giovanni, Veronica Ferrante, Davide Leonardi, Silvia Donat Cattin, Domenico Palesse.

Da oggi in poi, grazie a questa donazione, questi materiali diventano patrimonio comune di tutti coloro che hanno voglia, tempo o necessità di conoscere, studiare o approfondire aspetti del giornalismo, delle tecnologie collegate e di pezzi della storia contemporanea.

E’ importante ricordare che Cesare Protettì è autore anche, o curatore, di una dozzina di libri: gli ultimi due usciti nel 2021 sono “E’ l’agenzia bellezza”(seconda edizione) e “Pezzi di storia”. Ha collaborato al libro di Giovanni Giovannini Il Quaderno Nero, Settembre 1943-aprile 1945 (2004, Milano, Scheiwiller), di cui lo stesso Giovannini lo ha espressamente riconosciuto come “coautore”.

Cesare Protettì ha vinto premi importanti legati soprattutto alla divulgazione scientifica: tra questi il Premio Glaxo (1982) e il Premio Smau (1989). Nel 1997 ha ideato il progetto Arte Elettronica e linguaggi televisivi, svolgendo poi consulenza progettuale ed editoriale per la grande mostra con grandi videoartisti italiani e stranieri nelle sale della Rai di Viale Mazzini 14. Collaboratore dell’Espresso negli anni giovanili, dal 1983 è nel Comitato di Direzione della rivista Media Duemila per la quale ha scritto oltre 800 tra articoli, interviste, commenti. Attualmente collabora con European Affairs e Italia Libera on line, diretta da Staglianò e Emiliani.

Che dire di più? Grazie a Cesare Protettì per la donazione del suo Fondo alla Fondazione Murialdi,e che questo sia esempio per tanti altri giornalisti e comunicatori italiani che hanno le case magari piene di documenti, carte ed estratti, ma che nessuno potrà mai consultare, e che invece una volta donati, diventerebbero patrimonio comune. E’ questa la vera chiave di volta di una donazione ben fatta.


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