Giuseppe Gallizzi, dai vertici del Corriere della Sera alla guida de “La Voce dei Giornalisti”

Giuseppe Gallizzi è uno dei giornalisti italiani che Milano ha più amato. Calabrese di Nicotera Marina Gallizzi arriva a Milano giovanissimo e percorre tutta intera la scala gerarchica del Corriere della Sera diventando punta di diamante del giornale più letto d’Italia. Oggi la sua nuova sfida si chiama “La Voce dei Giornalisti”. Un grande cronista.

di Pino Nano
Venerdì 03 Giugno 2022
Vibo Valentia - 03 giu 2022 (Prima Pagina News)

Giuseppe Gallizzi è uno dei giornalisti italiani che Milano ha più amato. Calabrese di Nicotera Marina Gallizzi arriva a Milano giovanissimo e percorre tutta intera la scala gerarchica del Corriere della Sera diventando punta di diamante del giornale più letto d’Italia. Oggi la sua nuova sfida si chiama “La Voce dei Giornalisti”. Un grande cronista.

Dopo un primo rodaggio, nasce dunque ufficialmente oggi 'La Voce dei Giornalisti', nuovo quotidiano online dedicato al mondo del giornalismo, nei suoi diversi aspetti, dall'ordine al sindacato, dalla Fnsi alle associazioni territoriali ai singoli comitati di redazione. Direttore ne è Giuseppe Gallizzi, ex caporedattore centrale del Corriere della Sera a lungo presidente del Circolo della Stampa. "Abbiamo deciso, dopo una fase di rodaggio, di ufficializzare la nascita de 'La Voce dei Giornalisti' nel giorno della Festa della Repubblica - ha spiegato Gallizzi - perché questa iniziativa vuole anche essere un segnale di democrazia e di esaltazione della libertà di stampa. Vogliamo portare in primo piano -le problematiche di tutti i giornalisti e della professione. Un faro puntato sul mondo dell'informazione e della comunicazione"

Come facciamo in questa occasione a non ricordare un classico del giornalismo italiano, un testo che porta la firma di Gallizzi e che è diventato nel tempo uno dei manuali del giornalismo moderno. “Eravamo in via Solferino”. Il testo ripercorre appunto a vita di questo grande cronista italiano, dalla sua nascita a Nicotera Marina, ridente località nella provincia di Vibo Valentia, in Calabria, fino all’approdo al quotidiano più importante d’Italia dove Gallizzi ha trascorso gran parte della sua brillante carriera. Per 11 anni è stato Presidente del Circolo della Stampa di Milano e per anni presidente europeo del “Press Club de France”.

“Austero nel portamento, la pacatezza degli uomini saggi e navigati, la cordialità avvolgente dei meridionali, è tutto questo oggi Giuseppe Gallizzi, giornalista e scrittore, già caporedattore centrale del Corriere della Sera, alfiere riconosciuto del giornalismo italiano che più conta e che in quasi 60 anni di carriera ha saputo dirigere e valorizzare grandi penne e cronisti alle prime armi. Ma anche un talento nel mestiere di scrivere, lontano dai toni esagerati e dall’arte della drammatizzazione. Nella prefazione che Vittorio Feltri fa al libro di Giuseppe Gallizzi si legge “Sono state scritte molte storie del (e sul) “Corriere della Sera”, che era e rimane il più grande ed importante quotidiano italiano. Ma il racconto di Gallizzi è un’altra cosa. Non mira solo a costruire le vicende del colosso di carta o ad analizzare la funzione che esso ha avuto nell’informazione nazionale. Con Vincenzo Sardelli l’autore narra la sua esperienza, assai particolare, di ragazzo calabrese che, lasciata la sua terra, approdò a Milano con un bagaglio di speranze, soprattutto quella di trovare un lavoro”.

“Gallizzi-scrive ancora Vittorio Feltri di lui - un passo per volta, è arrivato a diventare caporedattore: con le sue gambe robuste di calabrese, non con quelle della politica che, in cambio di servigi, è pronta a dare spinte e spintoni”.

“Il libro- sottolinea lo stesso dice Giuseppe Gallizzi-tra un aneddoto e l’altro racconta un giornale, una redazione, i personaggi che l’hanno frequentata. Quel giornalismo milanese che aveva la sua nave ammiraglia nel Corriere della Sera, che ha attraversato la storia dell’Italia post-unitaria e che dal 1876 a oggi ha costituito l’autobiografia di una nazione. e attraverso i grandi nomi del giornalismo italiano. Indro Montanelli, Gaetano Afeltra, Franco Di Bella, Piero Ottone, Enzo Biagi, Ugo Stille, Piero Ostellino, Paolo Mieli e Ferruccio De Bortoli. Grandi scrittori come Dino Buzzati, Giovanni Mosca, Eugenio Montale”.

Per Giuseppe Gallizzi, dunque, inizia oggi una nuova sfida, e il primo a capire che non sarà una sfida semplicissima è proprio lui: ““Il giornalismo di oggi-sostiene il grande cronista- è molto cambiato-. Sicuramente l’avvento di Internet ha creato problemi alla diffusione della copie dei giornali quotidiani e delle riviste. Anche perché non c’è più il giornalismo da marciapiede, come scrivo nel mio libro. Così le televisioni ogni mattina riprendono le notizie pubblicate dai quotidiani e i giornali la sera non chiudono le edizioni prima di visionare i titoli di apertura dei telegiornali. Solo la Rai fa eccezione perché può contare su tanti giornalisti, presenti in tutte le Regioni, per realizzare le edizioni locali”.

Ma il vecchio “lupo di mare” è ancora una macchina da guerra, che non ha mai abbandonato i suoi compagni di strada o i suoi allievi prediletti. L’altro giorno sul suo profilo Fb scriveva queste cose: “Ho un'età che si guarda molto al passato. E al presente. Alla guerra e ai giornalisti del Corriere in Ucraina, Francesco Battistini e Andrea Nicastro. Sono orgoglioso di aver visto in questi due giornalisti un senso naturale per la professione. Preparati, curiosi, intelligenti, coraggiosi. Orgoglioso perché li ho scelti e assunti io al Corriere nonostante l'avversità di un direttore inesperto e pieno di sé. Forza ragazzi. Siamo con voi e con il grande Corriere”.

Della sua nuova sfida giornalistica sorride di cuore, sornione, alla sua maniera, affabile più del solito e caricato più di quanto non si immagini “Malgrado tutto sono fiducioso sul futuro dei giornali e della carta stampata. I quotidiani cartacei di qualità- come sostiene da tempo il direttore del New York Times Dean Baquet- non moriranno mai. Anzi, possono avere margine di incremento. Ma perché ciò avvenga occorre puntare sulla qualità del prodotto e sulla formazione. In America ciò sta avvenendo. Speriamo che presto succeda anche in Italia”.

In bocca al lupo direttore, da tutti noi.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

Giuseppe Gallizzi
La Voce dei Giornalisti
Pino Nano
PPN
Prima Pagina News

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU