Idf: "Al via potente attacco su Gaza City, colpite decine di siti terroristici"

"Le truppe che operano sul terreno sono entrate con supporto di fuoco dall'aria e dal mare".

(Prima Pagina News)
Martedì 16 Settembre 2025
Roma - 16 set 2025 (Prima Pagina News)

"Le truppe che operano sul terreno sono entrate con supporto di fuoco dall'aria e dal mare".

"Stiamo lanciando un potente attacco contro la roccaforte di Hamas nella città di Gaza. Nelle ultime 24 ore, le truppe della 98/a Divisione hanno iniziato operazioni di terra nel centro di Gaza city. Le truppe che operano sul terreno sono entrate con supporto di fuoco dall'aria e dal mare. Sono state colpite decine di siti terroristici, inclusi strutture militari, postazioni di osservazione e edifici con trappole esplosive destinati a danneggiare le truppe che operano nell'area". E' quanto hanno fatto sapere le Idf.

"L'offensiva terrestre di Israele a Gaza peggiorerà ulteriormente una situazione già disperata. Ciò comporterà più morti, più distruzione e più sfollati. Domani, la Commissione Ue presenterà misure volte a esercitare pressioni sul governo israeliano affinché cambi rotta riguardo alla guerra a Gaza. Sospendere le concessioni commerciali e imporre sanzioni ai ministri estremisti e ai coloni violenti segnalerebbe chiaramente che l'Ue esige la fine di questa situazione". Così l'Alto Rappresentante Europeo per la Politica Estera, Kaja Kallas.

Secondo quanto riferisce Al Jazeera, è salito a 78 il bilancio dei palestinesi uccisi dai raid aerei israeliani su Gaza dall'alba di stamani. Secondo l'emittente, i residenti di Gaza City dicono di subire bombardamenti "pesanti e incessanti". Alcune fonti mediche hanno riferito all'agenzia di stampa palestinese Wafa che, dal 7 ottobre 2023, si contano 64.964 morti e 165.312 feriti.

"Chiediamo che Meloni venga in Aula con delle comunicazioni, che si voti nero su bianco su quello che il governo vuole fare. Siamo stanchi di sentire le banalità di Tajani, che oggi è riuscito a dire 'siamo contrari alle operazioni di Israele perché ci sono rischi per i civili'. Le cose sono due: o siete complici o siete totalmente inadeguati". E' quanto ha dichiarato il capogruppo del M5S alla Camera, Riccardo Ricciardi, associandosi alla richiesta del Pd che Meloni riferisca in Parlamento su quanto sta accadendo a Gaza.

"Gaza oggi sta morendo e con lei tutti i valori occidentali e l'Europa. Con il vostro agire avete seppellito pagine di storia e quando le generazioni del domani ci chiederanno come si è fatto a chiudere gli occhi davanti a questo genocidio, gli diremo che si fa così. Proprio come fate voi". 

"Non è una guerra - sono le parole di Marco Grimaldi di Avs - è uno sterminio, come si può ancora stare qui in silenzio. Gaza brucia e si compie il piano di annessione della destra suprematista: è annessione, genocidio, pulizia etnica. Scriviamo insieme come fermare l'orrore".

Da parte sua, Aboubakar Soumahoro ha citato Hannah Arendt e "La banalità del male". "E' ora che la presidente venga in Aula - ha detto Roberto Giachetti (Iv) - a fare un ragionamento su quale ruolo l'Italia intende svolgere. Ci venga a dire quali sono le iniziative che il governo intende prendere per fermare un'azione che non è più giustificabile da alcun punto di vista". Alla richiesta che Meloni riferisca si è associata anche Azione.

"L'avvio delle operazioni di terra da parte di Israele a Gaza City rappresenta una nuova fase nei piani genocidi del governo di Netanyahu". Lo rende noto il Ministero turco degli Esteri, in un comunicato. L'operazione, prosegue il Ministero, "intensificherà ulteriormente i massacri in corso, porterà allo sfollamento di centinaia di migliaia di palestinesi e aggraverà ulteriormente le sofferenze dei palestinesi". Secondo Ankara, l'inizio dell'operazione di terra a Gaza City "ha dimostrato ancora una volta che Israele non vuole un cessate il fuoco". 

"Pensiamo che sia di una gravità senza precedenti quello che sta succedendo, pensiamo che quel massacro e quella vera e propria deportazione del popolo palestinese vada assolutamente fermata, che questa logica di forza e di riarmo è un pericolo vero per i diritti di tutte le persone, per la democrazia in tutto il mondo e per questa ragione come Cgil abbiamo deciso, oltre che partecipare a tutte le iniziative che già in queste ore con presidi, con iniziative, saranno programmate nei prossimi giorni, abbiamo deciso di indire una vera e propria giornata nazionale di mobilitazione per venerdì 19 settembre".

Lo ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini nel corso di una conferenza stampa nella sede del sindacato commentando l'operazione dell'Idf in corso nelle ultime ore a Gaza City.

"Una mobilitazione che prevede anche da parte delle categorie la proclamazione di ore di sciopero e con manifestazioni che si svolgeranno a livello territoriale e con modalità che potranno essere diverse da regione a regione ma che indicativamente vedranno nel pomeriggio di venerdì modalità di sciopero e di mobilitazione in tutto il paese per tutte le categorie - ha spiegato il segretario generale della Cgil -. Lo facciamo nel rispetto delle norme di legge che ci sono, quindi tutti i settori che sono coinvolti dalla 146, visto i tempi non saranno coinvolti, in quei settori l'indicazione è di organizzare assemblee in tutti i luoghi di lavoro e naturalmente invitiamo tutte le persone, tutte le associazioni, tutti quelli che condividono la necessità di non stare a guardare quello che sta succedendo ma scendere in piazza e in campo per fermare ogni intervento militare nella Striscia".

L'obiettivo e l'auspicio è "creare corridoi umanitari, per mettere in sicurezza la popolazione civile, per sostenere e garantire tutte le missioni umanitarie che sono in corso, compreso Global Sumud Flotilla e, allo stesso tempo, chiediamo che i governi, a partire dal nostro ma non solo, compresa l'Europa, sospendano ogni accordo di cooperazione commerciale e militare con Israele - ha concluso Landini - finché non si ferma questa guerra e questo massacro verso Gaza, compreso l'obiettivo dichiarato del governo Netanyahu di arrivare all'occupazione della Cisgiordania ed è necessario mettere in campo tutte le azioni per rimuovere l'embargo, per riconoscere lo Stato di Palestina e chiediamo che tutti i governi e tutte le istituzioni internazionali si adoperino per fermare quello che sta succedendo fino ad arrivare ad una vera e propria convocazione di una conferenza di pace sotto l'egida dell'ONU".

"Non penso che l'attacco a Gaza sia il bene di Israele. Non penso che la lotta ad Hamas, che è sacrosanta, debba essere fatta in questo modo, non penso che si possa pensare di deportare il popolo palestinese, non è una cosa che mette in sicurezza Israele, ma neanche nessun altro Paese del Medioriente. Io penso che vada trovata una possibilità di convivenza tra palestinesi e Israele e che questo sia possibile se in qualche modo si estirpano i proxi dell'Iran e delle organizzazioni terroristiche come Hamas. Il modo che ha scelto Netanyahu, non Israele, sono due cose diverse per me, secondo me non è il metodo giusto". Così, a margine del forum Defence Procurement a Roma, il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

"Vogliamo prendere il controllo di Gaza City perché oggi è il principale simbolo di governo di Hamas. Oggi, se Gaza city cade... cadranno loro". E' quanto ha dichiarato il ministro Israel Katz, visitando il quartier generale della 162esima divisione, operativo a Gaza. "Da Hamas vogliamo solo due cose, che non ci concederà volontariamente: la liberazione di tutti gli ostaggi e il disarmo completo. Quanto più sarà intensa l'offensiva, tanto più Hamas sarà sconfitto direttamente, e allo stesso tempo si creerà una leva più forte per il rilascio degli ostaggi", ha proseguito il ministro, aggiungendo che i "fratelli assassini Sinwar", Yahya e Muhammad, alla guida di Hamas nella Striscia fino alla loro uccisione, ad opera delle Idf, "hanno rovinato Gaza. Se Izz al-Din Haddad continua così, distruggerà Gaza. Pagheranno il prezzo e Gaza sarà distrutta".

Papa Leone XIV ha sentito telefonicamente il parroco della Sacra Famiglia di Gaza, Padre Gabriel Romanelli. Il sacerdote ha informato il Pontefice in merito alla situazione e all'assistenza continua per i 450 rifugiati che si trovano in parrocchia e per le persone che vivono vicino al compound. Il Santo Padre ha espresso la sua "preoccupazione" e ha garantito "preghiera e vicinanza". Lo rende noto la Sala Stampa Vaticana.

Romanelli ha spiegato che la sua parrocchia sta continuando ad assistere, in particolare, anziani e malati, a distribuire cibo e acqua potabile per i rifugiati e per chi vive vicino al compound, e a tenere aperta la farmacia. Continuano anche le attività dell'oratorio per i bambini e i giovani. Il parroco ha aggiunto che i rumori delle operazioni militari, che attualmente, però, coinvolgerebbero altri quartieri di Gaza City, si avvertono sempre più vicini.

"L'invasione di Gaza City espone centinaia di migliaia di civili palestinesi al rischio di morte e sfollamento". E' quanto ha dichiarato il ministero degli Esteri dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp), che ha denunciato "un tentativo di trasformare Gaza City in una fossa comune e in una terra inabitabile". Su X, il ministero ha chiesto "un intervento internazionale urgente ed eccezionale per proteggere i civili nella città di Gaza", definendo "il fallimento della diplomazia internazionale nel fermare la guerra sospetto e ingiustificato".

"L'Ue ha costantemente esortato Israele a non intensificare la sua operazione a Gaza City. L'intervento militare porterà a più distruzione, più morti e più sfollamenti" della popolazione "e siamo stati chiari sul fatto che questo aggraverà anche la situazione umanitaria già catastrofica e metterà anche in pericolo la vita degli ostaggi. E' giunto il momento di interrompere il ciclo di violenza, di distruzione e di sofferenza e questo deve finire ora". Così, durante il briefing odierno con la stampa, il portavoce della Commissione Ue Anouar El Anouni.

Ancora altre bombe su Gaza City, la notte scorsa: l'Aeronautica israeliana ha attaccato alcuni siti di Hamas. Stamani, due funzionari israeliani hanno fatto sapere alla Cnn che l'invasione della città "boots on the ground" (con militari che agiscono via terra, ndr), è cominciata.

Le fonti hanno spiegato che le manovre sono iniziate in periferia, in zone dove le Idf stavano lavorando alla distruzione dei grattacieli. Un funzionario ha detto che, durante la prima fase dell'operazione, l'ingresso via terra sarà “graduale”. I piani per invadere Gaza City erano stati approvati dal governo Netanyahu a metà agosto.

Una fonte della pubblica sicurezza ripresa da Kan ha fatto sapere che la popolazione è stata evacuata dalle zone in cui le Forze di Difesa israeliane lavoreranno durante le fasi iniziali, ma al momento si registrano congestioni lungo l'asse di Al-Rashid, l'unica via che permette alla popolazione gazawi di spostarsi verso Sud.

Stando alle stime delle Idf, soltanto ieri sera 350.000 persone sarebbero andate via da Gaza City. Altre migliaia hanno lasciato la città durante la notte, dopo altri attacchi dell'esercito israeliano. Secondo le autorità di sicurezza, il tasso di evacuazione della popolazione da Gaza City aumenterà con il progredire dell'operazione.

Le Idf “hanno iniziato a distruggere le infrastrutture di Hamas a Gaza City. Gaza City è una pericolosa zona di combattimento”. Così, su X, il portavoce arabo delle Forze di difesa israeliane (Idf), colonnello Avichay Adraee. Riferendosi ai gazawi, il portavoce ha aggiunto: “Rimanere nella zona vi mette in pericolo. Spostatevi il più rapidamente possibile attraverso Rashid Street, verso le aree indicate a sud di Wadi Gaza, in auto o a piedi. Unitevi a oltre il 40% dei residenti della città che si sono trasferiti per la propria sicurezza e quella dei propri cari”. Prima dell'operazione, in base alle stime, a Gaza City risiedeva circa un milione di persone. Oggi, le Idf hanno fatto sapere che in 350.000 sono andate via.

L'inizio della seconda fase dell'operazione Carri di Gedeone 2 è stato confermato dal premier israeliano, Benjamin Netaynahu: “Abbiamo avviato un’intensa operazione a Gaza”, ha detto, all'inizio della sua testimonianza in tribunale. “Non ho chiesto l’udienza a porte chiuse per far capire che lo Stato di Israele si trova in un momento cruciale”.

“Gaza sta bruciando. Le Idf stanno colpendo con il pugno di ferro le infrastrutture terroristiche e i soldati delle Idf stanno combattendo coraggiosamente per creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas. Non cederemo e non ci tireremo indietro, finché la missione non sarà completata”.

“Le famiglie dei rapiti accolgono con grande ansia le notizie della potente operazione iniziata questa notte a Gaza City. Questa notte potrebbe essere l’ultima notte nella vita dei rapiti che stanno sopravvivendo con grande difficoltà e l’ultima notte in cui sarà possibile localizzare e restituire i morti per una degna sepoltura”. E' la dichiarazione rilasciata dal Quartier generale delle famiglie per il ritorno degli ostaggi.

Nella serata di ieri, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha avvisato Hamas: “Non usi gli ostaggi come scudi umani o tutto sarà possibile”.

Intanto, le famiglie degli ostaggi hanno reso noto che la protesta davanti alla residenza del primo ministro, Benjamin Netanyahu, a Gerusalemme contro gli attacchi a Gaza continuerà. Le manifestazioni sono iniziate ieri, mentre si stavano rincorrendo le notizie sugli attacchi delle Idf. “Ci barricheremo qui, non ci muoveremo da qui”, ha detto ieri sera Anat Angrest, madre dell’ostaggio Matan Angrest. “I nostri cari vengono bombardati dalle Idf su ordine del primo ministro. Sta facendo di tutto per impedire un accordo e il loro ritorno. Temiamo che questa sarà la loro ultima notte, non siamo più pronti”, ha proseguito.

Michel Illouz ha accusato Netanyahu della morte di suo figlio Guy, rapito e assassinato durante la prigionia: “Il sangue di mio figlio è sulle tue mani”, ha detto.

La madre di Matan Zangauker, Einav, invece, si è rivolta alla moglie del premier: “Sara, vieni fuori e dimmi cosa mi hai promesso”, ha detto. “Vieni a raccontarmi come mi hai mentito in faccia e hai detto che avresti trovato un accordo e riportato tutti indietro. Hai incontrato le famiglie in una stanza chiusa e hai venduto loro sciocchezze”, ha continuato. “È finita. Se il mio Matan muore, non mandarmi l’ufficiale addetto alle emergenze. Tu e tuo marito assassino dovete dirmelo”, ha concluso.

Attualmente, nella Striscia di Gaza ci sono 48 ostaggi, di cui 20 ancora vivi, in base alle stime dell'intelligence. Ma, in vista dell'attacco via terra, l'apparato militare ha avvisato che Hamas potrebbe utilizzarli come scudi umani e farli uscire dai tunnel, dove fino ad oggi sarebbero rimasti.

Israele ha commesso un genocidio nella Striscia di Gaza, istigato da Netanyahu e da altri funzionari israeliani. E' la conclusione a cui è giunta una commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite. In un rapporto di 72 pagine, la commissione ha citato alcuni esempi che confermano questa condotta: uccisioni, blocco degli aiuti, sfollamenti forzati, distruzione di una clinica per la fertilità.

“A Gaza è in corso un genocidio”, ha detto Navi Pillay, capo della commissione d’inchiesta sui Territori palestinesi occupati ed ex giudice della Corte penale internazionale. “La responsabilità di questi crimini atroci ricade sulle più alte cariche delle autorità israeliane, che da quasi due anni orchestrano una campagna genocida con l’intento specifico di distruggere il gruppo palestinese a Gaza”, ha proseguito.


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