Iran: "Se Israele agisce, risposta sarà dolorosa". Netanyahu: "Determinati a vincere e difenderci ovunque"

Giordania: "Dobbiamo fare in modo che non ci sarà un’ulteriore escalation".

(Prima Pagina News)
Martedì 16 Aprile 2024
Roma - 16 apr 2024 (Prima Pagina News)

Giordania: "Dobbiamo fare in modo che non ci sarà un’ulteriore escalation".

“L’Iran ha risposto all’attacco al suo consolato a Damasco. Adesso dobbiamo fare in modo che non ci sarà un’ulteriore escalation e questo include anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che deve fare in modo che l’escaltation non si intensifichi ulteriormente e non deve provare a sfruttare questa opportunità per deviare la prospettiva su quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza”.

Così il Ministro giordano degli Esteri, Ayman al Safadi, in conferenza stampa congiunta con la Ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock, a Berlino.

“Non vogliamo diventare un’altra zona di guerra, non vogliamo che la Giordania sia esposta a ulteriori pericoli. Questo è un messaggio chiaro che stiamo inviando a tutti. Il messaggio all’Iran ma anche a Israele è molto chiaro: non vogliamo che la Giordania diventi un’altra zona di guerra e faremo di tutto per questo, faremo tutto il possibile perché questo non accada”, prosegue. “L’escalation in corso è molto pericolosa per tutti noi”, aggiunge.

“Siamo determinati a vincere” a Gaza “e a difenderci in tutte le arene”. E' quanto ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, durante un incontro con le nuove reclute a Tel Hashomer, stando a quanto riferisce una nota del governo. “Gli obiettivi sono tre: uno, eliminare Hamas, due, riavere gli ostaggi e tre, garantire che Gaza non costituisca più una minaccia per Israele”, ha aggiunto, evidenziando che Hamas “fa parte di un sistema più grande, l’Iran sta dietro Hamas e dietro Hezbollah”.

Sono almeno 33.843 i palestinesi uccisi e 76.575 quelli rimasti feriti durante i raid di Israele. E' quanto fa sapere il Ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas. Durante le ultime 24 ore 46 persone sono morte e altre 110 sono rimaste ferite.

Un attacco israeliano ai siti iraniani di arricchimento dell'uranio “sarebbe un’ipotesi estrema, sarebbe il superamento di un confine da cui non ci sarebbe il punto di ritorno, ma lo escludo categoricamente. Non è interesse di nessuno, nemmeno di Israele superare un punto che scatenerebbe una guerra totale senza alcuna esclusione di colpi”. Lo ha detto il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ai microfoni di Sky Tg 24.

“Quando gli alleati dicono che non possono darci questa o quell’arma o che non possono essere in Ucraina con certe forze, perché poi si percepirà che l’Ucraina ha trascinato la Nato nella guerra, voglio farvi una domanda: Israele è o non è nella Nato?“. Così, a Pbs Hour, il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

“Ecco la risposta: Israele non è un Paese della Nato, ma i suoi alleati, compresi i Paesi della Nato, hanno difeso Israele”, ha proseguito, “hanno dimostrato alle forze iraniane che Israele non era solo. E questa è una lezione. E questa è la risposta a tutti coloro che dicono, in qualsiasi continente, che l’Ucraina deve essere aiutata con molta cautela per non coinvolgere i Paesi della Nato nella guerra”.

Alla Biennale di Venezia, il padiglione di Israele resterà chiuso fino alla liberazione degli ostaggi: “L’artista e i curatori del padiglione di Israele apriranno la mostra quando sarà raggiunto l’accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi“, si legge in un messaggio affisso alla porta del padiglione.

Sono “preoccupato” per un possibile attacco di Tel Aviv agli impianti nucleari iraniani. Lo ha detto il Direttore Generale dell'Aiea, Rafael Grossi, citato dal Guardian. L'Iran, ha aggiunto, ha chiuso gli impianti nucleari domenica per “considerazioni di sicurezza” e, nonostante la riapertura avvenuta lunedì, Teheran ha deciso di non far accedere gli ispettori dell'Agenzia “finché non vedremo che la situazione è completamente calma”. Interpellato sulla possibilità di un attacco, Grossi ha replicato: “Siamo sempre preoccupati per questa possibilità” ed è necessario comportarsi con “estrema moderazione”.

“Ora dichiariamo categoricamente che la più piccola azione contro gli interessi iraniani incontrerà sicuramente una risposta severa, diffusa e dolorosa contro tutti i suoi autori“. Così il Presidente dell'Iran, Ibrahim Raisi, durante un colloquio telefonico con l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani. E' quanto fa sapere l'agenzia di stampa iraniana Irna. L'attacco aereo condotto sabato contro Israele, ha proseguito Raisi, è stato un successo e, se dovessero esserci altre minacce contro i suoi interessi, Teheran sferrerà un colpo "doloroso".

“Questa mattina ho inviato lettere a 32 Paesi e ho parlato con decine di ministri degli Esteri e personalità di spicco di tutto il mondo, chiedendo che vengano imposte sanzioni al progetto missilistico iraniano e che il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche venga dichiarato organizzazione terroristica, come modo per frenare e indebolire l’Iran”. Così il Ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz. “Oltre alla risposta militare al lancio dei missili e dei droni, sto conducendo un’offensiva diplomatica contro l’Iran”, ha proseguito, “l’Iran deve essere fermato ora, prima che sia troppo tardi”. Tra gli omologhi contattati da Katz ci sarebbe anche Antonio Tajani.

Se dovesse esserci una risposta israeliana, questa avrà portata limitata, e forse colpirà l'esercito iraniano e i proxy sostenuti da Teheran fuori dai suoi confini. E' quanto fanno sapere quattro funzionari statunitensi a Nbc News. Tra le opzioni, spiegano tre funzionari, ci sarebbe anche un attacco in Siria. I funzionari non si attendono che vengano colpiti gli alti funzionari iraniani, ma le spedizioni, gli impianti di stoccaggio con armi oppure componenti missilistici avanzati inviati da Teheran a Hezbollah.

Hamas è disponibile a liberare all'incirca 20 ostaggi, donne e uomini di età superiore ai 50 anni, in cambio di un cessate il fuoco temporaneo di 6 settimane. E' quanto fa sapere un funzionario di Israele, parlando con il Times of Israel. La proposta contrasta con quella avanzata dai mediatori qatarioti, americani ed egiziani, che prevedeva il rilascio di 40 ostaggi. “Sinwar non vuole un accordo”, ha detto il funzionario, facendo riferimento al leader di Hamas, “non gli importa se gli abitanti di Gaza continueranno a soffrire nonostante la straordinaria flessibilità israeliana riguardo a tutte le richieste della proposta americana”.

Israele ha garantito ai Paesi arabi che la reazione all'attacco iraniano non creerà pericoli per loro. Lo riferisce l’emittente israeliana Kan, all'interno del programma "This Morning with Aryeh Golan". Tel Aviv ha informato Giordania, Egitto e gli Stati del Golfo che, nel momento in cui arriverà, la risposta sarà condotta in modo che l'Iran non li coinvolga in una ritorsione.

L'attacco missilistico dell'Iran “avrà una risposta”. Così il capo di stato maggiore dell’Idf, tenente generale Herzi Halevi, citato dal Times of Israel, parlando dalla base aerea di Nevatim. “L’Iran voleva danneggiare le capacità strategiche dello Stato di Israele, qualcosa che non era mai successo prima, ma eravamo preparati”, ha detto Halevi. E sugli aiuti da Paesi alleati, ha aggiunto: "Pensiamo che lo Stato di Israele sia molto forte e sappia affrontare da solo, ma con una minaccia così numerosa siamo sempre felici di avere" Washington "con noi".

“Qualsiasi aggressione da parte di Israele o dei suoi sostenitori incontrerà una risposta più forte di prima“, ha detto il portavoce delle Forze Armate iraniane, ripreso sui social dall'Iran Observer. “Diciamo ai leader occidentali che non cerchiamo di espandere la guerra, ma che taglieremo ogni mano a chiunque oltrepassi i suoi limiti”. “La nostra prima risposta ha mostrato parte della nostra forza”, ha continuato.

Israele reagirà all'attacco iraniano, “ma dovrà farlo con saggezza e non di pancia”. Così il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, citato dall'emittente pubblica Kan, parlando con i Ministri del Likud durante una riunione privata. L'Iran, ha proseguito Netanyahu, dovrà “aspettare nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l’attacco, proprio come ha fatto fare lo stesso a Israele”. Un alto funzionario di Tel Aviv ha detto a Kan che Israele reagirà all'attacco iraniano, bisogna solo decidere quando e dove.


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