La Ministra Roccella contestata agli Stati Generali della Natalità: "E' censura, mi aspetto solidarietà"

Meloni: "Solidarietà al Ministro". Mattarella: “Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”.

(Prima Pagina News)
Giovedì 09 Maggio 2024
Roma - 09 mag 2024 (Prima Pagina News)

Meloni: "Solidarietà al Ministro". Mattarella: “Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”.

Alcune persone, stamani, hanno contestato la Ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità, Eugenia Roccella, durante il suo intervento agli Stati Generali della Natalità. Prendendo la parola dal Presidente della Fondazione della Natalità, Gigi de Palo, la Ministra è stata contestata con fischi e slogan come "Sul mio corpo decido io".

“Ma siamo d’accordo, nessuno ha detto il contrario. Oggi le donne non decidono sul proprio corpo“, è stata la risposta di Roccella, a cui sono seguiti cori di "Vergogna". In seguito, la Ministra ha lasciato il palco.

“La ministra è andata via tornerà in un altro momento, sperando anche che questo faccia calmare gli animi”, ha detto De Palo. “È chiaro che questo evento è stato organizzato con associazioni, scuole, risorse, nottate, vi chiederei di dare il giusto peso alle notizie“, ha continuato, rivolgendosi ai cronisti.

Dalla platea sono partiti cori contro i manifestanti, studenti che provenivano da varie parti d'Italia, con il movimento transfemminista Aracne. Gli stessi manifestanti sono stati trattenuti dalla Polizia all'Auditorium Conciliazione per il controllo dei documenti, a cui, però si sono opposti, chiedendo di poter lasciare la struttura. Dopo l'identificazione, sono andati via.

“Sono certa che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali – Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio, ecc. -, la ‘grande stampa’ e la ‘stampa militante’ che abbiamo visto in queste ore mobilitata in altre sedi, avranno parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti dopo l’atto di censura che questa mattina mi ha impedito di parlare agli Stati generali organizzati dalla Fondazione per la Natalità per svolgere il mio intervento e anche per rispondere ai contestatori-censori e interloquire con loro”, ha scritto Roccella sui suoi profili social.

“Sono certa che i podisti della libertà e della democrazia non si faranno sfuggire questa occasione per dimostrare che l’evocazione del fascismo che non c’è, alla quale abbiamo assistito in queste settimane, non era solo una sceneggiata politica pronta a svanire di fronte alle censure vere”, ha continuato.

“Ho scelto questa mattina di lasciare gli Stati generali della Natalità per consentire alle persone che erano sul palco con me, una mamma incinta di otto mesi che portava la sua testimonianza e il presidente del Forum delle famiglie Adriano Bordignon, di poter parlare senza subire la mia stessa sorte di censura. E invece neanche questo è stato sufficiente: io ho lasciato il palco ma anche alla mamma (sommersa dai fischi) e a Bordignon è stato impedito di parlare tranquillamente. Tanto è vero che l’evento è stato sospeso.

Questa è la dimostrazione che non si è trattato soltanto di una censura verso di me o verso il governo, ma di una profonda ostilità verso la maternità e la paternità, verso chi decide di mettere al mondo un figlio, esercitando la propria libertà e senza nulla togliere alla libertà altrui, ma contribuendo a dare un futuro alla nostra società. Insomma quello che si contesta, alla fine, è la maternità come libera scelta”, ha detto ancora Roccella.

“La contestazione alla Roccella? Mi è dispiaciuto, solidarietà al ministro”. Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, uscendo dal Senato, dove ha partecipato alla commemorazione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi terroristiche.

Anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha espresso solidarietà per l'accaduto alla Ministra Roccella: durante una telefonata ha evidenziato che “voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”.


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