Lavoro, Istat: nel secondo trimestre +226 mila occupati su base annuale

Il tasso di disoccupazione è al 6,3%.

(Prima Pagina News)
Venerdì 12 Settembre 2025
Roma - 12 set 2025 (Prima Pagina News)

Il tasso di disoccupazione è al 6,3%.

"Nel secondo trimestre 2025, l’input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico (espresso dalle ore lavorate di Contabilità Nazionale) è aumentato dello 0,2% in termini congiunturali e dell’1,7% in termini tendenziali. 

Il numero di occupati, stimato dalla Rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, resta sostanzialmente invariato rispetto al trimestre precedente, attestandosi a 24 milioni 169 mila; la diminuzione dei dipendenti a tempo indeterminato (-21 mila, -0,1%) e dei dipendenti a termine (-45 mila, -1,7%) viene pressoché compensata dall’aumento degli indipendenti (+74 mila, +1,4%). Il tasso di occupazione, stabile al 62,6%, aumenta per le donne, tra i 50-64enni e nelle regioni meridionali, mentre cala per gli uomini, gli under 50 e al Nord, restando invariato al Centro. Anche i tassi di disoccupazione e inattività rimangono stabili rispetto al primo trimestre 2025, attestandosi rispettivamente al 6,3% e al 33,0%. 

Nelle imprese dell’industria e dei servizi le posizioni lavorative dipendenti, al netto degli effetti stagionali, crescono di 0,4% rispetto al trimestre precedente, con intensità lievemente inferiore nella componente full time (+0,3%) rispetto a quella part time (+0,5%). Su base annua, la crescita delle posizioni lavorative risulta pari a 1,7%; di uguale intensità è la crescita della componente full time mentre è più ridotta quella part time (+1,5%). Al netto della stagionalità, la quota delle posizioni a tempo parziale sul totale delle posizioni si attesta a 28,9%, in lieve calo in termini congiunturali (-0,1 punti percentuali), ma stabile rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. 

Le ore lavorate per dipendente diminuiscono sia rispetto al trimestre precedente (-0,5%) sia in confronto al secondo trimestre 2024 (-0,3%). Le ore di cassa integrazione (Cig) diminuiscono in termini tendenziali di 0,8 ore ogni mille ore lavorate. 

Le posizioni in somministrazione si confermano in deciso calo su base congiunturale (-1,7%) e ancor di più su base annua (-3,6%). Prosegue, invece, la dinamica positiva delle posizioni con contratto intermittente, sia rispetto al trimestre precedente (+1,9%) sia su base annua (+6,1%). 

L’indice destagionalizzato del costo del lavoro per Ula registra un aumento in termini congiunturali dello 0,6%, risultato dell’aumento sia della componente retributiva sia dei contributi sociali (+0,6% e +0,7%, rispettivamente). Su base annua l’aumento del costo del lavoro è del 3,6%, per effetto della crescita delle retribuzioni (+2,9%) e, soprattutto, dei contributi sociali (+4,9%). 

Il tasso di posti vacanti, pari all’1,8%, resta invariato rispetto al trimestre precedente e diminuisce di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2024". E' quanto comunica l'Istat.

Con i dati non destagionalizzati, "nel secondo trimestre 2025 – sebbene dimezzata rispetto al trimestre precedente – prosegue la crescita tendenziale del numero di occupati (+226 mila, +0,9% in un anno), la cui stima si attesta a 24 milioni 202 mila unità; il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni raggiunge il 62,7% (+0,4 punti rispetto al secondo trimestre 2024), con un aumento più accentuato tra i 50-64enni e nel Mezzogiorno. 

La crescita dell’occupazione coinvolge i dipendenti a tempo indeterminato (+296 mila, +1,9% in un anno) e gli indipendenti (+150 mila, +3,0%), mentre prosegue, per l’undicesimo trimestre consecutivo, la riduzione dei dipendenti a termine (-221 mila, -7,7%); l’aumento degli occupati a tempo pieno (+476 mila, +2,4%) più che compensa l’ulteriore calo di quelli a tempo parziale (-250 mila, -6,1% ). 

Dopo quindici trimestri di forte calo, il numero delle persone in cerca di occupazione mostra segnali di stabilizzazione, attestandosi a 1 milione 701 mila (-9 mila rispetto al secondo trimestre 2024, -0,5%) e il tasso di disoccupazione scende lievemente portandosi al 6,6% (-0,1 punti in un anno); il calo riguarda soltanto le donne, le regioni centro-meridionali, gli stranieri e gli ultracinquantenni.

La diminuzione dei disoccupati interessa quanti hanno precedenti esperienze di lavoro, mentre torna a crescere il numero di chi è alla ricerca di prima occupazione; aumentano quanti cercano lavoro da meno di 12 mesi e continuano a ridursi i disoccupati di lunga durata la cui quota, sul totale dei disoccupati, risulta pari al 52,0% (-1,6 punti), per un totale di 884 mila persone. Nella ricerca di lavoro continua a prevalere l’uso del canale informale: il 75,4% dei disoccupati si rivolge a parenti, amici e conoscenti (+0,7 punti); seguono, in crescita, l’invio di domande e curricula (69,0%, +3,5 punti) e la consultazione di offerte di lavoro (56,7%, +9,2 punti). In aumento anche la quota di chi ha risposto o messo inserzioni (41,1%, +10,4 punti), di chi ha sostenuto colloqui o selezioni (36,8% +9,3 punti) e di chi si rivolge al Centro pubblico per l’impiego (34,6%, +8,1 punti); torna a crescere la quota di chi contatta le agenzie private di intermediazione o somministrazione (24,3%, +2,7 punti), mentre diminuisce la partecipazione ai concorsi pubblici. 

Nel secondo trimestre 2025 prosegue la riduzione del numero di inattivi di 15-64 anni che si attesta a 12 milioni 194 mila unità (-150 mila, -1,2% in un anno); la diminuzione interessa soltanto le forze di lavoro potenziali (-254 mila, -12,5%), ossia la componente degli inattivi più vicina al mercato del lavoro, mentre prosegue la crescita di quanti non cercano lavoro né sono disponibili a iniziarlo (+104 mila, +1,0%). 

Il tasso di inattività scende al 32,8% (-0,4 punti in un anno), in calo soprattutto nel Mezzogiorno e tra i 50-64enni a fronte della sostanziale stabilità nel Centro-Nord e tra i 35-49enni e dell’aumento per i più giovani", conclude l'Istituto.


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