È il suo quinto libro, Lui dice "forse è il più completo che ho scritto, forse perché maturo a metà e me ne sento 25! O forse perché c'è tanto nuovo ogni giorno da scrivere e condivivere, (se potessi suggerire una parola alla complessa lingua italiana sarebbe un termine che semplificherebbe due verbi volti all'unione)".
Si chiama "Metà della mia età" l'ultima opera di Gianfranco Butinar, prefazione del Mister Roberto Mancini.

Questa ultima fatica di Butinar arriva dopo "La solitudine fatta animale" (1997 edizione Blow in), "L'uomo e l'Artista" (2001 edizione Arti Grafiche), Presente e Imperfetto (2007 edizione Silvio Rossi) "Arte d'identità" (2013 Edizione Paddy Power).
Ecco quindi "Metà della mia età" (edizione Triple). Oltre ad alcune cose già edite già proposte, come una fantastica poesia per i nonni "Nun c'è tempo pe' recupera'" già premiata all'Auditorium in un concorso di poesie dialettali romanesche o come un rinnovato virale cruciverba, ci sono tante inedite poesie o capitoli novelli in cui il figlioccio artistico del Maestro Califano tocca i tasti e le corde giuste per far pensare, riflettere e leggere emotivamente.
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Un libro originale quanto di spessore da divorare e che scorre veloce senza spazi vuoti ne cadute di tono, con un'intensità e una capacità della sua mano sinistra di rovistare con complessa semplicità dentro le viscere della profondità.
Mano sinistra che come sottolinea Buty da qualche mese ha trovato la sua destra, un vero decollo per il domani, da vivere e scrivere "a dismisura normale, fino alla luna" come compare nel retro copertina.
"Senza risparmiare a nessuno la seduta dallo psicanalista denunciando l'odio cordiale per il superfluo banale, magari alcuni stessi concetti vorreste esternarli anche voi, li avrete pensati mille volte. Non è poi così impossibile apprezzare l'amore, scorticarli di tutte le subdole ipocrisie e bigotte falsità.
Anche voi lo pensate, io lo urlo, scrivendo!" Se amate ridere e commuovervi nel tempo di un'idea, la strada di "Metà della mia età" è disegnata dal migliore architetto per chi sorride alla sensibilità - così ama dire il nostro e vostro Gianfranco Butinar!
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