Milano: poliziotto accoltellato alla stazione di Lambrate, è in gravi condizioni

Piantedosi: "Sono vicino al poliziotto". Sala: "Il governo non fa il suo dovere". Coisp: "I poliziotti necessitano del rispetto di tutti".

(Prima Pagina News)
Giovedì 09 Maggio 2024
Milano - 09 mag 2024 (Prima Pagina News)

Piantedosi: "Sono vicino al poliziotto". Sala: "Il governo non fa il suo dovere". Coisp: "I poliziotti necessitano del rispetto di tutti".

Un poliziotto è rimasto gravemente ferito intorno alla mezzanotte, dopo essere stato accoltellato da un marocchino di 37 anni alla stazione Lambrate di Milano.

I poliziotti si erano recati sul posto dopo essere stati allertati in merito ad un uomo che stava lanciando pietre contro i treni, e aveva ferito alla testa una 55enne, ricoverata in condizioni non gravi presso l'Ospedale Fatebenefratelli.

Il poliziotto, un viceispettore di 35 anni, è stato colpito con tre coltellate al polmone, alla milza ed in pancia, ed è stato portato in codice rosso all'Ospedale Niguarda, dove è stato operato d'urgenza. L'operazione è durata sette ore, le sue condizioni, al momento, sono critiche ma stabili.

Il 37enne marocchino, il cui nome è Hasan Hamis, è stato stordito con un taser e arrestato. Stando a quanto emerso dagli accertamenti condotti dalla Questura, Hamis era nella banca dati con molti alias.

L'uomo, che aveva precedenti per rapina aggravata, furto, lesioni personali, stupefacenti e sequestro di persona, era stato condannato per reati di droga e contro il patrimonio, per i quali, dal 2013 al 2020 fu più volte rinchiuso nei carceri di Poggioreale (Napoli) e Ariano Irpino (Avellino).

Hamis fu arrestato e fotosegnalato per la prima volta a Napoli il 18 dicembre del 2002. Da quel giorno, è in Italia come irregolare. Nei suoi confronti, il Prefetto di Napoli aveva emesso due decreti di espulsione nel 2004 e nel 2012. Un altro ordine di espulsione è stato emesso nel luglio dello scorso anno dal Prefetto di Avellino perché non c'erano posti nel Cpr, per cui l'uomo avrebbe dovuto lasciare l'Italia entro una settimana.

Hamis non aveva dato segni di una sua presenza nel Milanese, ed era stato rintracciato e controllato in territorio campano. Nel 2021, l'Ufficio Immigrazione della Questura di Avellino aveva avviato il procedimento di identificazione al Consolato marocchino, con risultati negativi perché la richiesta non aveva ricevuto risposte da parte dell'Autorità diplomatica del Marocco.

Lo scorso 5 maggio, infine, il 37enne era stato denunciato dalla Polfer di Bologna, con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale.

"I delinquenti acclarati devono essere rimpatriati e intendiamoci, il punto è chi fa che cosa. Quindi anche il nostro governo, visto che qualche esponente dei partiti di maggioranza butta la croce addosso a Milano e a me, faccia un esame di coscienza e si chieda perché non fa il suo dovere", ha commentato il Sindaco di Milano, Beppe Sala, evidenziando che "se c'è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguirlo. Altrimenti chi ci rimette sono le forze dell'ordine o i cittadini" e, nel caso specifico, è "chiaro di chi è la responsabilità".

"Il ministro dell'interno, Matteo Piantedosi, segue con apprensione l'evolversi delle condizioni di salute del vice ispettore della Polizia di Stato Christian Di Martino che questa notte a Milano è rimasto gravemente ferito dopo essere stato raggiunto da numerosi fendenti sferrati da un cittadino extracomunitario, nel corso di un intervento alla stazione di Lambrate", ha reso noto il Viminale, aggiungendo che il Ministro è in contatto con il Capo della Polizia, a cui ha chiesto di far giungere alla famiglia e ai colleghi dell'uomo "la sua commossa vicinanza in questo momento di grande preoccupazione".

"Siamo esterrefatti dalla crudeltà con cui questa notte il vice ispettore di Polizia Christian Di Martino è stato ferito. Non possiamo che stringerci attorno a lui e alla sua famiglia, proprio come in queste ore stanno facendo il ministro dell'Interno Piantedosi e il Capo della Polizia Pisani". Così il Segretario del Coisp, Domenico Pianese, evidenziando che "ciò che è accaduto fa emergere ancor di più quanto le donne e gli uomini delle forze dell'ordine siano costantemente esposti a rischi per la propria incolumità nello svolgimento del proprio lavoro" tanto che "anche un banale intervento in difesa dei cittadini può sfociare in un dramma".

La richiesta del Coisp, ha concluso Pianese, è che "politica e istituzioni, in maniera trasversale si stringano attorno a Christian, alla sua famiglia e alla Polizia. Ma non solo ora, bensì sempre: gli agenti, che difendono lo Stato e i suoi cittadini, hanno un costante bisogno di sostegno da parte dello Stato. Tutti coloro che scelgono questa professione mettendo a rischio la propria incolumità per il bene degli altri, necessitano del rispetto di tutti, a prescindere dal colore politico".


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