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L’annuncio ufficiale ieri mattina in Curia a Frosinone, e poi tra due mesi l’insediamento. Mons. Santo Marcianò, di origini reggine, diventa di fatto da oggi il nuovo Vescovo di Frosinone, una delle Curie più numerose e più interessanti del Lazio.
L’annuncio ufficiale ieri mattina in Curia a Frosinone, e poi tra due mesi l’insediamento. Mons. Santo Marcianò, di origini reggine, diventa di fatto da oggi il nuovo Vescovo di Frosinone, una delle Curie più numerose e più interessanti del Lazio.
La Chiesa di Frosinone-Veroli-Ferentino -vi ricordo- è nata il 30 settembre 1986, quando, nel quadro della ristrutturazione delle diocesi italiane, la Sede Apostolica ha disposto la fusione delle due sedi vescovili di Veroli - Frosinone e di Ferentino, erigendo in Frosinone la sede episcopale. Proprio nel Comune capoluogo ha sede La Cattedrale. Il territorio diocesano - diviso in 5 zone pastorali o Vicarie - si estende per 804 kmq., nel cuore della Ciociaria, tra i monti Ernici, Lepini e Ausoni. Comprende 21 comuni: tutti in Provincia di Frosinone, ad eccezione di Prossedi-Pisterzo che appartiene a quella di Latina.
Santo Marcianò prenderà il posto di mons. Ambrogio Spreafico, una nomina la sua che arriva a due mesi esatti di distanza dal suo congedo come Ordinario Militare d’Italia, incarico che lo aveva portato come Padre Spirituale delle Forze Armate Italiane nelle aree più calde del mondo, là dove ci sono militari italiani in servizio nella difesa della pace.
Quando lui lasciò il suo incarico come Ordinario Militare il ministro della Difesa Guido Crosetto lo aveva ringraziato in questo modo: “Mons. Santo Marcianò, è stato una guida straordinaria e un faro che ha illuminato la via per tutti i militari e per l’intera Difesa. Ha saputo essere vicino a ognuno di noi, condividendo le gioie nei momenti sereni e donandoci forza nei momenti più difficili e tristi. A nome mio, di tutte le donne e gli uomini della Difesa, il più profondo e sincero ringraziamento per il suo instancabile sostegno e la sua preziosa testimonianza di fede e umanità”.
Tutta la sua vita precedente il vescovo calabrese l’aveva vissuta tra Reggio e Rossano.
Monsignor Santo Marcianò è nato a Reggio Calabria il 10 aprile 1960.Si è laureato in Economia e Commercio nel 1982 presso l’Università degli Studi di Messina. L’anno successivo ha iniziato il cammino di formazione verso il sacerdozio presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore; nel 1987 ha conseguito il Baccellierato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense. Viene ordinato presbitero il 9 aprile 1988 nella Cattedrale di Reggio Calabria. Nel 1990 consegue il Dottorato in Sacra Liturgia presso il Pontificio Ateneo, S.Anselmo”.
Dal 1988 al 1991 è Parroco della parrocchia “S. Croce” in Santa Venere (RC), e fino al 1996 vicario parrocchiale nella parrocchia “S. Maria del Divino Soccorso” a Reggio Calabria. Dal 1991 al 1996 è Padre Spirituale nel Seminario Maggiore Pio XI e dal 1996 è Rettore del medesimo Seminario, dove insegna Liturgia e Teologia Sacramentaria. Dal 2000 ricopre anche l’ufficio di Direttore del Centro Diocesano Vocazioni. Nel 1997 diventa canonico del Capitolo Metropolitano. Ma è anche Vicario Episcopale per il Diaconato permanente e i Ministeri, e membro di diritto del Consiglio Presbiterale e del Consiglio Pastorale diocesano.
Il 6 maggio 2006 viene eletto alla sede arcivescovile di Rossano-Cariati e riceve la consacrazione episcopale il 21 giugno 2006. Dal 2006 al 2013 è stato poi Segretario della Conferenza Episcopale Calabra. E come se tutto questo non bastasse è stato anche Segretario della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana.
Come Ordinario Militare d’Italia Mons. Marcianò vanta oggi il record della permanenza ai vertici delle Forze Armate Italiane. Papa Francesco, lo aveva infatti nominato Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia il 10 ottobre 2013, il che significa 13 anni di servizio pastorale tra i nostri militari.
La notizia della fine del suo incarico come Ordinario Militare d’Italia ai vertici della Difesa l’aveva data la Sala Stampa della Santa Sede, all’indomani della nomina del nuovo Ordinario militare per l’Italia, mons. Gian Franco Saba, con una nota assolutamente formale: “In conformità alla Legge italiana che regola il servizio di Assistenza Spirituale alle Forze Armate, mons. Santo Marcianò, al compimento del 65° anno di età, ha lasciato l’incarico di Ordinario Militare per l’Italia”.
L'ultima occasione pubblica, per mons. Santo Marcianò come Ordinario Militare d’Italia era stato due mesi fa il saluto ai cappellani militari che hanno vissuto insieme a lui questa straordinaria stagione di vita, e l’occasione è servita al sacerdote calabrese per riannodare i fili del discorso mai taciuto sulla pace.
"Penso soprattutto – dice Santo Marcianò nell'omelia della messa del Crisma di quel giorno - a coloro i quali sono impegnati nelle missioni Internazionali che, in terra o in navigazione, richiedono un crescente impegno. Li ho visitati sempre quando ho potuto, specie nelle feste; e soprattutto ho visto il modo in cui voi, cappellani, li affiancate in questa vita faticosa e rischiosa, aiutandoli a maturare nella loro vocazione di operatori di pace. Una vocazione che, in quei luoghi, cerca di puntare al dialogo, al rapporto con le popolazioni locali, al servizio umanitario, ma esige per tutti i militari una formazione adeguata, ovunque essi si trovino e qualunque ruolo ricoprano”.
Da oggi, dunque, per lui una nuova missione pastorale e di fede.