Nuccio Ordine, un anno dopo. A ricordarlo il Premio Nobel Giorgio Parisi

Partono oggi a Cosenza una serie di iniziative dedicate in questi giorni alla figura dello studioso Nuccio Ordine, il grande saggista calabrese scomparso improvvisamente quasi un anno fa, docente di Letteratura italiana all’Unical e visiting professor nelle più prestigiose università del mondo.

di Pino Nano
Domenica 05 Maggio 2024
Cosenza - 05 mag 2024 (Prima Pagina News)

Partono oggi a Cosenza una serie di iniziative dedicate in questi giorni alla figura dello studioso Nuccio Ordine, il grande saggista calabrese scomparso improvvisamente quasi un anno fa, docente di Letteratura italiana all’Unical e visiting professor nelle più prestigiose università del mondo.

Nuccio Ordine era considerato il massimo studioso di Giordano Bruno, e uno dei maggiori saggisti a livello internazionale, creatore egli stesso nel centro storico di Cosenza, del Centro di Studi Telesiani, Bruniani e Campanelliani. In tutta la sua vita aveva ricevuto tantissimi riconoscimenti, lauree honoris causa e, da ultimo, il Premio Principessa delle Asturie, conferito in passato anche, tra gli italiani, a Umberto Eco e poi a uno degli studiosi più legati a Nuccio da profonda amicizia, George Stainer, il grande comparatista.

A ricordare il grande studioso sarà questa volta il Liceo Bernardino Telesio di Cosenza, martedì 7 maggio, alle 17:30, nei locali della bellissima e prestigiosa Biblioteca Stefano Rodotà, la più grande biblioteca scolastica d’Italia, aperta a tutto il territorio e sede di continue giornate di attività seminariale, conferenze, mostre, incontri di carattere culturale. Saranno presenti anche il Sindaco di Cosenza, Franz Caruso, e la Vicepresidente della Regione Calabria, Giuseppina Princi.

A ricordarlo saranno invece amici e ospiti di fama internazionale, Giulio Ferroni, Professore Emerito di Letteratura italiana alla Sapienza di Roma, critico e storico della letteratura, professore di Nuccio Ordine, relatore della sua tesi di laurea e di dottorato; Giacomo Marramao, filosofo, Professore Emerito di Filosofia Teoretica all’Università di Roma 3, che con Nuccio aveva condiviso una lunga amicizia e diverse iniziative culturali, mentre dalla sua casa di Roma si collegherà il Premio Nobel della Fisica 2021, Giorgio Parisi, già promotore del ricordo tributato a Nuccio Ordine nelle sale del Ministero della Cultura a Roma lo scorso febbraio.

Ad aprire la manifestazione in suo onore  sarà il Dirigente Scolastico, Domenico De Luca, “felice che il Telesio si faccia promotore di un evento così significativo, un tributo non solo dovuto, ma sentito ad un intellettuale che ha rappresentato la strenua difesa del valore della cultura e della docenza”.

“Nuccio Ordine, una lezione”. Professoressa Giacoia quali sono le ragioni di questo titolo, e di questa iniziativa da lei promossa come Direttrice anche della Biblioteca Rodotà?

“Nuccio Ordine, una lezione. Ế un titolo che cifra il patrimonio culturale e umano che Nuccio ha donato a chiunque lo abbia attraversato, incontrandolo, ascoltandolo, leggendolo, ma è anche una sorta di titolo che lascia aperta a tutti noi, e ai nostri ospiti, la sua declinazione, i diversi lemmi e significazioni che possono completarlo”.

Mi pare piena di amore questa sua definizione, professoressa.

“Sarò più chiara. Rigore, passione, amicizia, senso della docenza, slancio vitalistico, Nuccio Ordine è stato soprattutto questo, un ‘buon maestro’per tanti studenti, nelle università, nei licei che non si stancava mai di visitare, e tante le occasioni condivise anche con noi al Telesio insieme al già Dirigente Scolastico del Telesio Antonio Iaconianni. Un maestro anche della passione necessaria per esserlo, per riuscire a farsi carico della dimensione esistenziale oltre che culturale degli studenti”.

Era davvero un intellettuale così appassionato e coinvolgente?

“Nuccio Ordine ha perimetrato l’aula e la letteratura come il luogo dove può accadere ciò che ci è più utile per essere più uomini, per frequentare la domanda, il dubbio, per definire vocazioni e indirizzi. In un mondo sempre più complesso e disattento, dalle aule e dalle pagine della letteratura, Nuccio ha invitato ad esercitare la vera libertà, che è quella dell’autodeterminazione, la capacità e responsabilità di perseguire ciò che ci è proprio, mai stancandosi di rivendicare la forza e la legittimità del pensiero critico perché questo potesse continuare ad additare le forme, sempre latenti e minacciose, della barbarie, gli spettri del mercimonio, dell’intolleranza, della dittatura del profitto (che definiva ‘un mostro senza patria e senza pietà), dell’omologazione, dello scadimento e monetizzazione di scuole e università”.

Un anno dopo la sua scomparsa, cosa rimane di lui?

“Vedrò, la presenza, come credo, di tante persone alla festa del suo ricordo indicherà cosa si può costruire, muovere, sommuovere, con la vocazione di una parola e di un insegnamento come esercizio etico della responsabilità, quella umana e culturale. Una conferma di come le idee, e alcuni valori, siano la cosa più fluida, più migratoria, più tenacemente trasmissibile che esista. Dimostrerà ancora, in definitiva, quanto sia utile l’inutile”.

Era davvero un intellettuale così cosmopolita?

“Assolutamente sì e molto di più. Nell’apertura cosmopolita della sua formazione e operazione culturale, Nuccio Ordine aveva eletto comunque questa terra, la Calabria, non solo come suo luogo di partenza, ma anche di ritorno, sempre, e soprattutto di rilancio, nella precisa volontà che la complessità e la portata del suo messaggio si muovessero proprio da uno dei sud del mondo, dal disagio persino. Una direzione a cui era sotteso anche un discorso sulla necessità del superamento di ogni atteggiamento rinunciatario o imputazione di marginalità”.


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