Papa Francesco “La mia Storia nella Storia”, il saggio è già un best seller

Libri appena freschi di stampa. “La vita di Francesco nella storia” è un saggio in cui Papa Francesco racconta se stesso e pensa al futuro della Chiesa.

di Mimmo Nunnari
Lunedì 06 Maggio 2024
Roma - 06 mag 2024 (Prima Pagina News)

Libri appena freschi di stampa. “La vita di Francesco nella storia” è un saggio in cui Papa Francesco racconta se stesso e pensa al futuro della Chiesa.

Ha scritto recentemente Enzo Bianchi, monaco laico e fondatore della comunità monastica di Bose, che siamo abituati a classificare i papi per il loro carattere il temperamento e lo stile dal “buono” Giovanni XXIII “all’aristocratico” Paolo VI “all’intellettuale” Benedetto XVI fino “all’umano” Francesco che non disdegna di farsi vedere nella fragilità e nella sua malattia ma anche a mostrare i suoi limiti umani.

 

Ed è vero. Francesco che parla e tace, che sorprende, con parole forti o rifiuti e diffidenze, è un papa umano, anzi umanissimo, forse troppo, dice qualcuno. Sfogliando le pagine del suo libro appena uscito: “Life. La mia storia nella Storia” (edizioni HarperCollins, pagine, 336, euro 19) scritto con Fabio Marchese Ragona, vaticanista di Mediaset, sembra di sentirla la voce del papa “umano” che da bambino parlava il dialetto piemontese nella casa dei nonni a Buenos Aires.

 

Papa Francesco conduce i lettori lungo un sentiero fatto di emozioni, di gioie e dolori: apre una finestra sul suo passato, racconta per la prima volta la storia della sua vita attraverso gli eventi che hanno segnato lumanità - dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1939 quando lui aveva quasi tre anni, fino ai giorni nostri, tormentati da guerre, pandemie, disuguaglianze.

 

Ripercorre le tappe più significative dei nostri tempi: la caduta del muro di Berlino, il colpo di Stato di Videla in Argentina, lo sbarco sulla Luna nel 1969 e anche la coppa del mondo del 1986, dove Maradona segnò il gol passato alla storia come La mano de Dios”.

 

Le memorie di Bergoglio scorrono come le immagini di un film realista, ripercorrendo storie che hanno segnato il secolo scorso fino ad arrivare all’inizio del terzo millennio : gli anni dello sterminio nazista degli ebrei, dellatomica su Hiroshima e Nagasaki, la grande recessione economica del 2008, il crollo delle Twin Towers, le dimissioni di Benedetto XVI e il conclave che lo ha eletto Papa. Eventi che si intrecciano con la vita del papa callejero” che racconta con la schiettezza che lo contraddistingue. Francesco lancia messaggi importanti sui temi più caldi dattualità: le diseguaglianze sociali, la crisi climatica, la guerra, le armi atomiche, le discriminazioni razziali.

 

Parla del predecessore Benedetto XVI: “Ratzinger è stato usato contro di me”. Poi, racconta che la veglia funebre per Benedetto XVI è stata lultima con il corpo del papa fuori dalla bara e il catafalco con i cuscini: “I papi siano vegliati e sepolti come qualsiasi altro figlio della Chiesa. Con dignità, come qualsiasi cristiano”, dice.

 

Ricorda il conclave della sua elezione, quando da qualche battuta intuisce che potrebbe davvero toccare a lui. Rivela di aver avuto molti voti fin dall'inizio: “Alla prima votazione fui quasi eletto, e a quel punto si avvicinò il cardinale brasiliano Claudio Hummes e mi disse: 'Non aver paura, eh! Così fa lo Spirito Santo!'. Poi, alla terza votazione, al settantasettesimo voto, quando il mio nome raggiunse i due terzi delle preferenze, tutti fecero un lungo applauso. Mentre lo scrutinio continuava, Hummes si avvicinò di nuovo, mi baciò e mi disse: 'Non dimenticarti dei poveri…'. E lì ho scelto il nome che avrei avuto da Papa: Francesco".


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