Renzi rimane un grande leader, nonostante tutto...

Ma o cambia strategia o non guadagna voti e resta un leader senza voti

di Gregorio Corigliano
Giovedì 28 Maggio 2020
Roma - 28 mag 2020 (Prima Pagina News)

Ma o cambia strategia o non guadagna voti e resta un leader senza voti

Ha salvato Matteo Salvini, o meglio ha contribuito a salvarlo. Matteo Renzi, ha fatto uscire dall’aula della giunta per le immunità del Senato gli esponenti del suo partito, Italia Viva. Bisognava votare l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro Matteo Salvini per il caso della nave Open Arms.

I reati di Salvini, secondo il Tribunale dei ministri di Palermo, erano quelli di sequestro di persona e di omissione di atti di ufficio, per aver impedito alla nave della ONG spagnola di attraccare a Lampedusa. I voti contro l’autorizzazione a procedere ci sarebbero stati comunque. Sono stati, infatti, 13 i voti a favore di Salvini e 7 i contrari.

Se ci fossero stati i tre senatori di Renzi, non sarebbe cambiato nulla, perché ai 5 senatori della Lega, ai 4 voti di Forza Italia ed al voto di Fratelli d’Italia (in totale dieci voti) si sono aggiunti l’ex esponente dei 5 stelle, Mario Giarrusso, la dissidente pentastellata,Alessandra Riccardi e l’esponente delle Autonomie Meinhard Durnwalder. Ai sette contrari, se ci fossero stati i tre di Italia Viva si sarebbe fatto comunque un buco nell’acqua. E passata la linea del presidente Gasparri.

Il problema, però, è tutto politico. Tutti gli editorialisti ed i commentatori politici contrari a Renzi ( che non sono pochi) hanno parlato di inciucio tra Salvini ed il leader di Italia viva, al punto che, a tamburo battente, una esponente renziana ha avuto un ruolo di rilievo alla Regione Lombardia( la guida della Commissione Covid),guidata, in toto, dalla Lega. Il ringraziamento di Salvini a REnzi, si è detto. A pronta cassa.

Renzi, però, che prevedeva “la rivoluzione cinese” si è affrettato a dire sia che la consigliera lombarda si sarebbe dimessa sia che il voto, in commissione, sarebbe stato ininfluente. E questo è il meno.

Il segnale resta, è stato rilevato. E non è il primo del senatore di Scandicci, che quanto meno, sta manifestando molta inquietudine. E’ un modo per fare capire che svolge un ruolo politico non secondario, secondo molti.

Lui non si giustifica e risponde avvelenato. Voteranno in aula, quando il Senato dovrà pronunciarsi definitivamente sulla richiesta del Tribunale dei ministri, quando, ha detto avremo la possibilità di “leggere le carte dell’accusa”! Si però, il segnale rimane. E qui Renzi sbotta: “ sulle garanzie costituzionali si vota in base alle regole e non alla simpatia. Ed è quel che differenzia la politica dal populismo” . A questo, però, si obietta facilmente, il cittadino non ci pensa.

Dice che il tempo per leggere le carte ci sarebbe stato e che quello del leader di Italia viva è stato un doppio segnale: alla sinistra e a Salvini. Non sono i primi passi verso un’intesa tra due leader, uno al primi posti, l’altro agli ultimi, nei sondaggi, pur politicamente rilevante.

E con Annalisa Cuzzocrea, Renzi sbotta:”Se Salvini oggi non è a Palazzo Chigi è perché noi non abbiamo ascoltato quanti nel PD volevano le elezioni” e si è fatto un governo con in cinque stelle esclusivamente voluto proprio da REnzi. “

I grillini hanno più volte salvato Salvini, mentre noi, con il ministro Bellanova, abbiamo portato a casa il decreto sui migranti. E comunque sappiano tutti che Salvini è il mio avversario numero uno, tenendo presente che il salvinismo non si sconfigge per via giudiziaria, ma con una battaglia politica, educativa e culturale”.

Sarà compreso Renzi, l’incompreso? E’ credibile, ma è sempre sul futuro, mai sul presente, o quasi. Oggi, è un fatto che Italia viva raggiunge, secondo i sondaggi voti da fondo classifica, a volte viene battuto perfino da Carlo Calenda.

Ed è quanto dire. E’ vero che il leader(?) di Azione è sempre, incomprensibilmente presente in tutti talk show, ma è un fatto che, altrettanto incomprensibilmente, ha un seguito pari o superiore a quello di Renzi.

Obbiettivamente, questo, è proprio difficile da credere, anche se è così. Renzi, però, deve-trovare-deve una strategia nuova che lo porti ad essere veramente il leader che è, anche con i voti.


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