Studio: gli abeti rossi delle Dolomiti anticipano l'arrivo di un'eclissi solare

Comunicano tra loro scambiandosi segnali bioelettrici e si sincronizzano, riuscendo ad anticipare l'evento, anche di diverse ore.

(Prima Pagina News)
Martedì 13 Maggio 2025
Trento - 13 mag 2025 (Prima Pagina News)

Comunicano tra loro scambiandosi segnali bioelettrici e si sincronizzano, riuscendo ad anticipare l'evento, anche di diverse ore.

Quando un'eclissi solare sta per arrivare, gli alberi di una foresta comunicano tra di loro, scambiandosi dei segnali bioelettrici fino a sincronizzarsi, anticipando l'evento anche di diverse ore.

La scoperta è stata fatta in Italia, in un bosco di abeti rossi nel Parco di Paneveggio, in Trentino, da un gruppo internazionale, coordinato dall'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova, di cui fanno parte anche l'Università degli Studi di Salerno e l'azienda sarda OpenAzienda, ed è stata pubblicata sulla rivista Royal Society Open Science.

Secondo quanto emerge dai risultati, le piante sono soggetti attivi negli ecosistemi di cui fanno parte, e possono attuare comportamenti complessi, che possono essere paragonati a quelli degli animali.

"Abbiamo scoperto una più profonda sincronizzazione dinamica precedentemente sconosciuta: ora vediamo la foresta non come un semplice insieme di individui, ma come un'orchestra di piante", ha spiegato Alessandro Chiolerio di Iit e University of the West of England a Bristol, direttore della ricerca.

"In pratica stiamo osservando il famoso 'wood wide web' in azione", ha aggiunto la coautrice dello studio, Monica Gagliano dell'australiana Southern Cross University, facendo riferimento alla teoria nata negli anni Novanta, secondo cui gli alberi comunicano tra loro, a cui Nature, nell'agosto del 1997, aveva dedicato anche una copertina.

In occasione dell'eclissi parziale di Sole del 25 ottobre 2022, i ricercatori hanno usato sensori a bassa potenza realizzati su misura e dislocati nella foresta di abeti rossi dell'area protetta di Paneveggio. Dai dati è emerso che l'attività elettrica degli alberi si è sincronizzata prima e durante l'eclissi, e che la risposta più evidente è arrivata dalle piante più anziane. Ciò indica che gli alberi possono conservare una memoria ambientale, che poi tramandano ai più giovani.

"Il fatto che gli alberi più vecchi reagiscano per primi, potenzialmente guidando la risposta collettiva della foresta, la dice lunga sul loro ruolo", ha commentato Chiolerio. "Questa scoperta sottolinea l'importanza cruciale di proteggere le foreste più vecchie, che - ha concluso - fungono da pilastri della resilienza degli ecosistemi, preservando e trasmettendo preziose conoscenze ecologiche".


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