Usa annunciano nuove sanzioni contro l'Iran. Biden: "Prenderemo i provvedimenti necessari"

Washington ha negato il via libera all'operazione israeliana su Rafah.

(Prima Pagina News)
Giovedì 18 Aprile 2024
Roma - 18 apr 2024 (Prima Pagina News)

Washington ha negato il via libera all'operazione israeliana su Rafah.

Gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni contro l'Iran. "Siamo impegnati nella difesa di Israele, dei nostri soldati e dei nostri partner nella regione. E non esiteremo a intraprendere tutte le azioni necessarie" contro gli attacchi condotti dall'Iran e dai Paesi suoi alleati, ha fatto sapere, in una nota, il Presidente, Joe Biden.

A essere colpiti dalle sanzioni sono 16 persone e due entità che permettono di produrre droni iraniani, compresi i motori che alimentano gli Shahed, utilizzati il 13 aprile contro Israele. Sanzionate anche 5 società fornitrici di componenti per produrre acciaio alla Khuzestan Steel Company (Ksc), tra i produttori più importanti di acciaio nell'Iran, o comprano suoi prodotti finiti in acciaio, e 3 filiali della Bahman Group, casa automobilistica iraniana, che avrebbe fornito sostegno materiale ai Pasdaran.

Anche il governo britannico aderisce al pacchetto di sanzioni annunciato da Washington. E' quanto fanno sapere i media inglesi, precisando che l'iniziativa è stata presa congiuntamente dai governi guidati da Joe Biden e Rishi Sunak, in seguito all'attacco iraniano contro Israele.

"È il momento di porre fine al sanguinoso ciclo di ritorsioni. La comunità internazionale deve lavorare insieme per prevenire qualsiasi azione che possa spingere l'intero Medio Oriente oltre il limite, con un impatto devastante sulla popolazione civile". Così il Segretario Generale dell'Onu, Antònio Guterres, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza.

"Negli ultimi giorni si è assistito a una pericolosa escalation, un errore di calcolo o un errore di comunicazione potrebbero portare all'impensabile, un conflitto regionale su vasta scala che sarebbe devastante", ha proseguito, per poi chiedere la "massima moderazione".

Dagli Stati Uniti non è arrivato nessun via libera all'operazione militare israeliana su Rafah: Washington è ancora preoccupata che un'invasione possa causare un gran numero di vittime. E' quanto riporta Axios, che cita dirigenti statunitensi che hanno categoricamente smentito le voci secondo cui la Casa Bianca avrebbe autorizzato un'operazione militare israeliana su Rafah, se Tel Aviv avesse rinunciato ad attaccare l'Iran come rappresaglia per l'attacco di sabato scorso.

"In caso di ulteriori attacchi da parte del regime israeliano, l'Iran non esiterebbe neanche un attimo ad una risposta che gli faccia rimpiangere le sue azioni". Così, durante il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian. "Nessuno Stato membro sarebbe rimasto zitto dopo l'attacco ad una sua ambasciata, simbolo della propria sovranità - ha proseguito -. L'attacco di sabato notte dell'Iran è stato necessario, non avevamo altra opzione, ed è stato in risposta all'attacco israeliano".

"Teheran riconsidererà la sua politica nucleare se Israele minaccerà gli impianti nucleari iraniani", hanno fatto sapere i Pasdaran, citati dall'agenzia di stampa Tass.

Secondo quanto scrive il New York Times, Tel Aviv ha calcolato male la reazione iraniana all'attacco contro il Consolato iraniano a Damasco, in cui sono morti vari comandanti dei Pasdaran: "Gli israeliani hanno fatto male i calcoli, pensando che l'Iran non avrebbe reagito con forza", scrive, citando varie fonti Usa e precisando che i funzionari di Washington si sono arrabbiati per aver saputo dell'attacco soltanto pochi minuti prima. Due fonti israeliane hanno riferito al giornale che i piani erano iniziati da due mesi.

Il Nyt dice di aver visionato i documenti interni della Difesa, che elencavano le possibili risposte iraniane: tra queste, nessuna prevedeva l'invio di centinaia tra missili balistici e droni, com'è accaduto sabato scorso. Stando al rapporto, all'inizio l'intelligence israeliana si attendeva il lancio di un massimo di 10 missili contro Israele. La scorsa settimana, la stima era aumentata a 60-70 missili terra-terra, ma anche questa valutazione si è dimostrata sbagliata.

Stando a quanto detto da una fonte americana alla Abc, è improbabile che Tel Aviv attacchi l'Iran prima del termine della Pasqua Ebraica, che quest'anno si celebra dal 22 al 29 aprile, ma "tutto può sempre cambiare": i comandanti dei Pasdaran e l'altra leadership di Teheran, ha evidenziato la fonte, sono ancora in elevato stato d'allerta, e alcuni di loro sono nascosti in strutture sotterranee e in case sicure.

Intanto, il Qatar sta "rivalutando" il suo ruolo di mediatore tra Israele e Hamas. A dirlo è il premier qatariota, lo sceicco Mohammed bin Abdelrahman Al-Thani, durante una conferenza stampa: "Stiamo effettuando una rivalutazione globale del nostro ruolo", dice.

Otto persone sono morte nell'attacco israeliano condotto ieri su Rafah. E' quanto fa sapere la Cnn. Le vittime erano tutte parte della famiglia Ayad, sfollata da Gaza City. Il raid è avvenuto nel quartiere di Al-Salam, nella zona Sud della città. I corpi sono stati portati all'Ospedale Abu Yousuf Najjar. Stando all'elenco fornito da un funzionario della struttura ospedaliera, tra i morti ci sono anche 5 bambini.


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