“Il piano di razionamento dell’energia elettrica della Commissione europea rischia di causare il danno e la beffa a coloro che hanno scelto di ridurre o eliminare l’utilizzo di fonti fossili per riscaldare la propria abitazione. Infatti il razionamento non consentirà di tenere in determinate fasce orarie più di un elettrodomestico in funzione, e lascerebbe al freddo chi ha scelto di avere una casa “gas free” installando le pompe di calore invece che la caldaia a gas”.
Lo dichiara Riccardo Bani, Presidente di ARSE - Associazione per il Riscaldamento Senza Emissioni.
“Questo meccanismo – continua Bani - se attuato striderebbe con la previsione contenuta nel regolamento, che afferma che ‘le misure per raggiungere una riduzione della domanda non devono impedire il processo di sostituzione delle tecnologie a combustibile fossile con tecnologie che utilizzano l'elettricità’.
Dal punto di vista ambientale, gli impianti a pompa di calore sono la strada del futuro. Sono gli unici sistemi di riscaldamento domestico molto efficienti in cui non è necessario bruciare per generare calore, quindi significa che non generano alcuna emissione nociva verso la nostra atmosfera. Infatti invece che creare calore, lo trasferiscono da una sorgente all’altra”.
“In Italia – ricorda Bani - ci sono 17,5 milioni abitazioni, su circa 26 milioni, che utilizzano caldaie a gas per il riscaldamento. Il dato che deve far riflettere è che la riduzione dei consumi di gas nel 2020 è stata di appena 0,3 mld di mc a fronte di 27 miliardi di euro di detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie. Visto che per gli usi civili bruciamo ogni anno 32 mld di mc di gas, e ne importavamo 29 dalla Russia, non è forse arrivato il momento di fare delle politiche di incentivazione per le riqualificazioni edilizie più coerenti ed efficaci in linea con l’idea di decarbonizzare i consumi domestici?”.
“Nel breve periodo ci auguriamo che il Governo non penalizzi i cittadini, che abitano in circa un milione di abitazioni, che da tempo hanno optato responsabilmente per una casa a emissioni zero” – conclude il Presidente di ARSE.
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