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Reporter Senza Frontiere: "Tel Aviv fa di tutto per mettere a tacere le voci indipendenti".
Reporter Senza Frontiere: "Tel Aviv fa di tutto per mettere a tacere le voci indipendenti".
E' di almeno 20 morti, tra cui 5 giornalisti, il bilancio aggiornato dell'attacco compiuto da Israele contro l'ospedale Nasser di Khan Younis, nel Sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'emittente panaraba Al Jazeera.
Le Idf hanno diramato un comunicato in cui deplorano la morte di "persone non coinvolte" e annunciano l'avvio di un'inchiesta.
Il bombardamento israeliano contro l'ospedale Nasser è un "crimine di guerra aggravato". E' l'accusa lanciata da Hamas e ripresa dal sito web della Reuters. Il movimento fondamentalista ha dichiarato che questo attacco fa parte della "guerra genocida" di Israele a Gaza e hanno condannato i raid contro gruppi oggetto di protezione da parte del diritto internazionale. Hamas ha, quindi, invitato la comunità internazionale e i leader arabi e islamici a fare pressione sugli Stati Uniti e sugli altri alleati di Israele perché si metta fine all'offensiva e si impedisca lo "sterminio sistematico" nell'enclave.
Reporter Senza Frontiere non ha mai visto un regresso così grave per la sicurezza dei giornalisti. Lo ha detto il direttore generale dell'organizzazione, Thibaut Bruttin, commentando la morte di 5 giornalisti nell'attacco israeliano contro l'ospedale Nasser a Khan Younis. I reporter, ha evidenziato Bruttin, sono stati uccisi sia in raid inidscriminati sia in attacchi mirati che l'esercito israeliano ha ammesso di aver condotto. "Stanno facendo tutto il possibile per mettere a tacere le voci indipendenti che cercano di raccontare ciò che accade a Gaza", ha proseguito Bruttin.
E' di 62.744 morti e 158.259 feriti il bilancio aggiornato delle vittime della guerra nella Striscia di Gaza. Lo fa sapere Hamas, citato dall'agenzia di stampa palestinese Wafa, aggiungendo che nelle ultime 24 ore sono stati uccisi almeno 28 palestinesi, e altri 84 sono rimasti feriti. I dati, che non distinguono tra civili e miliziani fondamentalisti, non possono essere verificati in modo indipendente.
L'Onu insiste sul fatto che giornalisti e ospedali non dovrebbero essere oggetto di attacchi militari, dopo l'attacco condotto dalle Idf contro l'ospedale Nasser di Khan Younis, in cui sono morte almeno 20 persone, tra cui 5 giornalisti. "L'uccisione di giornalisti a Gaza dovrebbe sconvolgere il mondo, non spingendolo a un silenzio attonito, ma ad agire, chiedendo responsabilità e giustizia", ha detto la portavoce dell'Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani, Ravina Shamdasani. "I giornalisti non sono un bersaglio. Gli ospedali non sono un bersaglio", ha aggiunto.
Sono almeno 23 i palestinesi rimasti uccisi dall'alba di stamani negli attacchi compiuti dalle Idf lungo la Striscia di Gaza. E' quanto riferiscono i media. Di questi, 15, inclusi 4 reporter, sono morti in un attacco con droni kamikaze contro l'ospedale Nasser, a Khan Younis, nel Sud dell'enclave.
L'agenzia di stampa Wafa ha fatto sapere, in precedenza, che almeno nove persone, tutte civili, sono rimaste uccise in vari attacchi israeliani su tutto il territorio, compresi cinque membri di una famiglia, la cui casa, nella zona di al-Karameh, a nord-ovest di Gaza City, è stata bombardata.
Il governo locale, guidato da Hamas, ha riferito che tra i giornalisti rimasti uccisi stamani ci sono un fotografo dell'agenzia di stampa Reuters e un reporter dell'emittente statunitense NBC. Secondo quanto riporta Al Jazeera, il fotografo della Reuters era Hossam al-Masri, mentre il giornalista della NBC si chiamava Moaz Abu Taha. Le altre due vittime si chiamavano Mohammed Salama, fotoreporter della stessa Al Jazeera, e Mariam Abu Daqa, giornalista che collaborava con varie testate, tra cui l'Associated Press e l'Independent Arabic.