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Inaugurazione domenica 25 maggio, alle ore 18.
Inaugurazione domenica 25 maggio, alle ore 18.
Continua il successo della mostra d’arte itinerante “Nativity” con l’inaugurazione nel Palazzo Chigi di Ariccia che si terrà domenica 25 maggio alle ore 18. L’esposizione delle opere d’arte di Giovanna Dejua e di altri artisti del XVI secolo, curata da Davide Vincent Mambriani, durerà fino a domenica 29 giugno 2025.
Per domenica 25 maggio hanno confermato la presenza il Sindaco di Ariccia Gianluca Staccoli, il deputato e Sindaco di Lanuvio On. Andrea Volpi, il Conservatore di Palazzo Chigi Francesco Petrucci, il famoso critico e storico dell’arte Claudio Strinati, il curatore della mostra ed Incaricato per gli Affari Culturali del Giubileo 2025 Davide Vincent Mambriani, la Responsabile della Fototeca dei Musei Vaticani Paola Di Giammaria, il Direttore del Museo Diffuso di Lanuvio Luca Attenni.
L’evento artistico nel suo complesso ha unito le opere d’arte contemporanea dell’artista Giovanna Dejua con delle opere d’arte antica, tutte aventi lo stesso tema della natività di Cristo.
La mostra realizza idealmente una continuità filologica tra l’arte del Quattrocento, del Seicento e del Settecento con le opere dell’artista Giovanna Dejua realizzate nel Novecento e facenti parte del suo “Nuovo Progetto Astratto”.
Al Palazzo Chigi di Ariccia verranno esposte le opere della Dejua vicino alla “Sacra Famiglia con San Giovannino” di Jan Miel (XVI sec.) e la “Natività” (ovvero “Adorazione dei Pastori”) dipinta da Andrea Pozzo (XVI sec.). Il Sindaco Gianluca Staccoli ha dichiarato: “Il Comune di Ariccia è lieto di patrocinare l’evento artistico “Nativity” e di ospitare nel Palazzo Chigi la mostra organizzata dalla Fondazione Giovanna Dejua, già patrocinata dal Consiglio Regionale del Lazio e dal Dicastero per l’Evangelizzazione della Santa Sede.
L’Amministrazione Comunale è onorata di aprire il palazzo barocco per ospitare alcune delle celebrazioni del Giubileo 2025. La mostra “Nativity” riunisce quattro opere: due opere sul tema della Natività sono state dipinte nel Novecento dall’artista Giovanna Dejua e le altre due opere provengono dalla collezione di Palazzo Chigi, sapientemente curata dall’Arch. Francesco Petrucci”.
Il Conservatore di Palazzo Chigi Francesco Petrucci ha proseguito: “La mostra Nativity, promossa dalla Fondazione Giovanna Dejua e patrocinata dal Dicastero per l’Evangelizzazione, ospitata in una delle sue tappe a Palazzo Chigi in Ariccia, vuole essere “un inno alla vita e al creato” stabilendo un dialogo tra arte antica e arte contemporanea, “in perfetta sintonia con la bolla d’indizione del Giubileo ordinario dell’anno 2025: Spes non confundit”, come riporta Sua Eccellenza Monsignor Rino Fisichella nel suo messaggio dedicato all’evento”.
Il curatore della mostra ed Incaricato per gli Affari Culturali del Giubileo presso il Dicastero per l’Evangelizzazione Davide Vincent Mambriani, ha sottolineato: “Un ritorno alla bellezza del sacro è il messaggio di “Nativity”, la mostra organizzata dalla Fondazione Giovanna Dejua.
L’evento ha ricevuto il prestigioso patrocinio del “Giubileo 2025” dal Dicastero per l’Evangelizzazione per volontà espressa di Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Rino Fisichella.
Dopo questo primo riconoscimento altri importanti enti pubblici italiani hanno supportato l’iniziativa culturale con i rispettivi patrocini. Il valore scientifico della mostra è immediatamente dimostrabile con le partnership di quattro musei italiani e con i testi critici di cinque noti storici dell’arte – Claudio Strinati, Paola Di Giammaria, Lorenzo Canova, Francesco Francesconi, Francesco Petrucci – che hanno evidenziato il valore del progetto artistico e degli artisti coinvolti”.
Claudio Strinati, critico e storico dell’arte nonché autore Rai e Segretario Generale dell’Accademia di San Luca, ha così analizzato le opere dell’artista italiana presenti nel Palazzo Chigi: “Il tema del sacro è trattato da Giovanna Dejua con una sensibilità e una convinzione che raramente è dato riscontrare nella produzione artistica contemporanea. Qui, nello spazio estetico, Sacro e Profano sono sempre e soltanto due facce di una stessa medaglia che è l’Arte, ma un’arte totalmente pervasa di spirito religioso, fondamento di tutto quello che l’autrice ha inteso esprimere e che tuttora esprime con grande e sincero afflato. Bastano le due opere esposte a farcelo intendere dove cogliamo subito l’essenziale, e cioè la predilezione assoluta in sé per l’astrazione geometrica, non priva di residui di figuratività sapientemente diffusi nello spazio estetico, talvolta in modo esplicito, talaltra in modo appena allusivo.
Le due Natività, ad acrilico e foglia d’oro (tecnica peculiare e smagliante della nostra artista) sembrerebbero, ad un primo sguardo, nate dai presupposti su cui si formò l’astrattismo storico teorizzato e praticato da un genio come Kandinsky che non parlava, peraltro, mai di forma e contenuto ma di spirituale dell’arte. Certo, la Dejua è profondamente debitrice verso il Futurismo e l’Astrattismo, per cui lo spazio stesso del quadro è un tracciato che indica le linee del cammino tra la terra e il cielo, tra la dimensione fisica e quella metafisica”.
Paola Di Giammaria, Responsabile e Curatore della Fototeca dei Musei Vaticani, ha così descritto le opere in mostra ad Ariccia: “Giovanna Dejua nella sua pittura ha portato avanti, invece, un’idea del contemporaneo libero dai conformismi e da ogni condizionamento, facendo emergere la sua differenza, la sua verità interiore e spirituale, attraverso le forme del Nuovo Progetto Astratto da lei ideato nei primi anni Ottanta. Due sintesi poetiche che condensano in forme chiare e nette la sacra rappresentazione della nascita di Cristo.
L’oro – spiega la Dejua – è un’esaltazione alla vita e al creato. Vi è nell’uso ricorrente dell’oro, metallo duttile e prezioso, una volontà di partecipazione all’eternità”. Alla cerimonia di inaugurazione verranno consegnati in omaggio i cataloghi della mostra stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato insieme ai folder e alle cartoline filateliche da collezione realizzati da Poste Italiane appositamente per la mostra “Nativity”.
Advisor dell’evento è la galleria d’arte “Strati d’Arte” di Roma. Tra i partner e sponsor dell’evento vi sono la Banca Popolare di Sondrio, Poste Italiane, Fondazione Rezza, Tota Pulchra, FinRe Finance.