Libri: "Dalla parte giusta", Gennaro Capoluongo, una vita al servizio dello Stato e della legalità

Il libro, in uscita oggi per Mursia, descrive lo spirito di servizio e dedizione con cui le forze dell’ordine adempiono al loro dovere.

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Lunedì 10 Novembre 2025
Roma - 10 nov 2025 (Prima Pagina News)

Il libro, in uscita oggi per Mursia, descrive lo spirito di servizio e dedizione con cui le forze dell’ordine adempiono al loro dovere.

La testimonianza di un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio dello Stato e della legalità. E' "Dalla parte giusta", il saggio-memoir di Gennaro Capoluongo, che esce oggi per Mursia.

L’Autore, già esperto per la sicurezza presso la Rappresentanza Permanente d’Italia all’Onu, descrive lo spirito di servizio e dedizione con cui le forze dell’ordine adempiono al loro dovere.

E’ un “libro sugli eroi sconosciuti” – dichiara l’Autore, cioè le donne e gli uomini che ogni giorno mettono a rischio la loro vita. La sicurezza non è solo ordine pubblico: è benessere sociale, fiducia nello Stato, speranza nel futuro.

Con questo spirito Gennaro Capoluongo, uomo delle istituzioni e investigatore di lungo corso, ci conduce dietro le quinte del lavoro quotidiano delle forze di Polizia.

Attraverso una raccolta di memorie autentiche, il libro racconta il volto umano della legalità: storie di agenti, funzionari e collaboratori che operano nell’ombra con coraggio, dedizione e profondo senso civico.

Dalla lotta alla criminalità organizzata in Italia alle missioni internazionali contro il terrorismo e i traffici illeciti, passando per esperienze presso Europol, Interpol e Nazioni Unite, Capoluongo restituisce uno spaccato vivido, emozionante e inedito di chi lavora per proteggere i più fragili.

Un libro necessario, per comprendere quanto la sicurezza di un Paese sia intrecciata al valore degli uomini e delle donne che la garantiscono. Perché essere “dalla parte giusta” non è un motto: è una scelta quotidiana.

Gennaro Capoluongo, esperto di relazioni internazionali della Direzione Centrale della Polizia Criminale e fino al 2024 distaccato presso la Rappresentanza Permanente all’Onu, ricostruisce da New York, dove è vissuto per alcuni anni, la sua esperienza di funzionario di Polizia, a partite dall’apprendistato nel 1988 alla Scuola Superiore di Polizia e successivamente alla Questura di Napoli quale investigatore presso la Squadra Mobile e poi alla Criminalpol.

In quegli anni si verifica un radicale cambiamento qualitativo della criminalità organizzata, i clan che si spartiscono il territorio sviluppano una struttura sempre più complessa e ramificata fino ad assumere una dimensione internazionale.

Il percorso professionale dell’Autore rispecchia questa evoluzione storica, la Criminalpol viene riformata e contemporaneamente istituita la DIA (Direzione Investigativa Antimafia), per permettere il coordinamento delle indagini sulle mafie. Dopo aver fronteggiato negli anni Novanta la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo (nel libro si racconta l’arresto della sorella Rosetta) e il Clan dei Casalesi, nel 2001 Gennaro Capoluongo entra nell’Interpol rivestendo svariati incarichi: nel 2001, dopo l’attentato delle Torri gemelle, viene nominato rappresentante italiano nella Missione ONU di valutazione dell’Agenzia Antidroga in Tajikistan, Uzbekistan e Afghanistan, ed è il primo poliziotto italiano a recarsi in area di guerra.

Nel 2002 è ufficiale di collegamento a Tbilisi (Georgia) per il Dipartimento della Pubblica Sicurezza. A partire dal 2003 è Ufficiale di Contatto Europeo Interpol per l’Italia, e dirige le Divisioni Interpol e Affari Generali del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, fino a essere nominato nel 2013 Direttore di questo strategico servizio del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

Sono quindi moltissimi i fatti di cronaca che lo vedono protagonista, e moltissimi i paesi Tajikistan, Uzbekistan, Georgia, Albania, Macedonia, Libano, Sud America dove si conclude la narrazione, con l’arresto e l’estradizione verso l’Italia di Cesare Battisti, ricercato dalla giustizia per terrorismo.

“Ai giovani, sui quali nutro grandi aspettative per il futuro del nostro Paese – ha dichiarato Gennaro Capoluongo - dico che la sicurezza della collettività, bene assoluto per una convivenza pacifica e rispettosa dei diritti, si declina soprattutto attraverso le condotte quotidiane di tutti noi…quella che mi piace definire l’etica dei comportamenti”.


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