Rai Vaticano, uno speciale di Stefano Ziantoni e Fabrizio Binacchi sul valore della fede
Un appuntamento da non perdere. E‘ la seconda puntata del Settimanale di Rai Vaticano, su Rai1, “Giubileo 2025 Pellegrini di Speranza” di Stefano Ziantoni, scritto con Fabrizio Binacchi e Antonello Sacchi, domenica 3 marzo 2024, alle ore 00:45, su Rai1, RaiPlay e Canale Rai Italia. Grande lezione di giornalismo.
di Pino Nano
Venerdì 01 Marzo 2024
Roma - 01 mar 2024 (Prima Pagina News)
Un appuntamento da non perdere. E‘ la seconda puntata del Settimanale di Rai Vaticano, su Rai1, “Giubileo 2025 Pellegrini di Speranza” di Stefano Ziantoni, scritto con Fabrizio Binacchi e Antonello Sacchi, domenica 3 marzo 2024, alle ore 00:45, su Rai1, RaiPlay e Canale Rai Italia. Grande lezione di giornalismo.

Due mastini della professione come Stefano Ziantoni e Fabrizio Binacchi non potevano non regalarci una perla di giornalismo televisivo come questa.-“Il valore e le forme della preghiera verso l’Anno Santo, la storia del Giubileo, l’intervista all’unico scultore vivente creatore della Porta Santa di Santa Maria Maggiore e un reportage dal Libano tra paura e speranza”, sono gli argomenti della seconda puntata del settimanale di Rai Vaticano “Giubileo 2025 Pellegrini di Speranza”, in onda su Rai1 domenica 3 marzo dopo la mezzanotte (poi anche RaiPlay e Canale Rai Italia) condotto da Stefano Ziantoni.

Ospite della trasmissione- precisa una nota ufficiale di RAI Vaticano- realizzata nel nuovo studio Rai di Borgo Sant’Angelo, dopo la prima puntata speciale davanti alla Porta Santa di San Pietro, è don Stefano Cascio, parroco a Torrespaccata, periferia romana, e vicedirettore dell’ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Roma. La puntata si apre con le parole di Papa Francesco sull’Anno della Preghiera periodo “dedicato a riscoprire il grande valore e l’assoluto bisogno della preghiera nella vita personale, nella vita della Chiesa e del mondo”. Seguono curiosità e retroscena nella storia dei primi Giubilei a cominciare da quello del 1300 che non nacque da una intuizione o scelta della chiesa bensì da una profonda domanda del popolo di Dio.

Luigi Enzo Mattei, l’ultimo scultore ancora vivente autore della Porta Santa di Santa Maria Maggiore spiega a Paola Coali come ha pensato e realizzato l’opera per l’anno Santo del 2000. “È pensata aperta anche quando è chiusa, perché varcare quella soglia è un momento di grande tensione – dice lo scultore Mattei- e di grande emozione e chi ti può accompagnare se non due figure come quelle che per 25 anni ti hanno guardato stando ferme sulla porta chiusa. Chiusa, ma sempre aperta, perché spiritualmente è valicabile sempre”.

Ma c’è molto di più.Nel reportage dal mondo Stefano Girotti propone un viaggio tra paura e speranza in Libano con un’intervista al Rettore del Pontificio Collegio Maronita mons. Rafic Warcha per il quale “la storia si ripete in una maniera o in un'altra e quindi adesso viviamo una angoscia, una inquietudine, abbiamo paura di quello che succede nell'oriente, che questa guerra che adesso stiamo vivendo si allarga e arriva in Libano”. Bisogna “educare la gente alla pace ovunque, anche nelle parrocchie, nelle omelie in qualsiasi opportunità e occasione. Parlare sempre della pace, cominciando proprio dalla famiglia”, sottolinea mons. Warcha.

In collegamento da Londra,invece, l’ambasciatore Inigo Lambertini racconta, dal proprio osservatorio, come si preparano i britannici al Giubileo 2025 e rivela alcune tendenze a sorpresa, riguardanti soprattutto i giovani. Il collegamento con gli ambasciatori d’Italia in vari paesi del mondo sarà una finestra fissa del settimanale.

Nel servizio curato da Antonello Sacchi, la prof.ssa Rosalba Manes, della Pontificia Università Gregoriana, propone una riflessione sul peccato nel cammino della vita come un deragliamento: “Spesso in questo cammino si sperimentano anche i deragliamenti: centrare il bersaglio o mancare il bersaglio è l'esperienza che l'uomo e la donna fanno ogni giorno; mancare il bersaglio è l'espressione con cui gli autori del Nuovo Testamento parlano del peccato, amartia.” Ma esiste un antivirus per curarlo, “esiste la possibilità che questo mondo malato, che il cuore dell'uomo e della donna malati – sottolinea la prof.ssa Manes- possano guarire da questa esperienza del deragliamento”.

Un giornalismo, insomma, che racconta la storia della fede, che spiega il valore della pietà popolare, che ricorda i momenti salienti del confronto tra cristiani in tutto il mondo. Un bel regalo da RAI Vaticano.


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