"La Via Appia è un esempio della grandezza romana, la prima via pubblica e il prototipo - anche dal punto di vista tecnico - di altre strade che hanno poi costruito i romani. Ma è anche molto di più, era un crocevia culturale, parte del sistema culturale e sociale del mondo romano: Questa era forse la sua importanza principale e questo sarà l'aspetto sul quale puntiamo perché riteniamo che in questo aspetto culturale ci sia l'eccezionale valore universale che le candidature Unesco richiedono".
Così il Sottosegretario al Ministero della Cultura, Giancarlo Mazzi, intervenendo a Roma, alla firma del Protocollo d'intesa per la candidatura di 'Via Appia Regina Viarum' a Patrimonio Unesco dell'Umanità.
Il progetto, promosso dal Ministero della Cultura, vede coinvolte le regioni Lazio, Campania, Puglia e Basilicata, 73 Comuni, 13 fra Province e Città Metropolitane, 25 Università tra italiane e straniere, 15 Parchi e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.
"Un altro aspetto che mi piace sottolineare - prosegue Mazzi - è la grande partecipazione, un gruppo forte che sostiene la candidatura. Questo riteniamo possa aiutarci nel cammino che ci aspetta".
"Noi ci impegneremo molto, tra qualche giorno verrà presentato il dossier a Parigi e avremo poi qualche mese per riuscire a convincere il Comitato dell'eccezionalità di questa candidatura. Ci crediamo molto, quello che ci convince è proprio il fatto che siamo in tanti a sostenerla: sicuramente metteremo tutta la nostra forza e il nostro impegno per raggiungere il risultato, sono convinto che ce la possiamo fare. Quando gli italiani giocano uniti, nessun risultato è impossibile", conclude.
A sostegno della candidatura della strada consolare, un tracciato lungo 900 km che congiunge Roma con la città di Brindisi e fa da simbolo delle relazioni tra i Paesi del Mediterraneo, dell'Oriente e dell'Africa, oltre che essere il prototipo del sistema viario dell'antica Roma, il Ministero della Cultura sta erogando finanziamenti per restaurare e valorizzare gli elementi architettonici e archeologici che si trovano lungo tutto il percorso per associare la conservazione del patrimonio con la sostenibilità delle regioni coinvolte, in modo da aumentare l'offerta culturale, di importanza basilare per lo sviluppo socioeconomico, specialmente per l'entroterra.
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