“In attesa del vaccino per il Covid, facciamo diventare la scuola vaccino contro la violenza”: cosi la dirigente scolastica Anna Maria De Luca spiega l’iniziativa organizzata per il 28 novembre con la scrittrice Merilia Ciconte.
Tra le cose che la scuola si trova a dover insegnare, in questo confuso mondo, ne esiste una fondamentale per la vita di ognuno di noi: imparare a riconoscere il limite tra l’amore e il possesso, tra la tolleranza necessaria in una coppia e la manipolazione che viene attuata da uno dei partner per indebolire l’altro e farne una vittima del proprio ego e della propria malattia.
Per far questo l’istituto comprensivo di Fuscaldo (Cosenza) ha chiesto aiuto a Merilia Ciconte, autrice di un libro di grande successo “Oltre il buio. Storia di un amore malato” che racconta la trasformazione di una storia d’amore in una storia di violenza, un'esplorazione profonda nella vicenda di un mancato femminicidio.
Merilia Ciconte ha accettato con piacere di parlare con i ragazzi di Fuscaldo tre giorni dopo la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Tre giorni in cui i ragazzi hanno il tempo di elaborare gli input ricevuti dai docenti per poi discuterne con la scrittrice.
Scrive la Ciconte nel suo libro: “Mi costringeva a stare sola con me stessa, a mentire e a convincermi di non voler scappare. L'unica cosa che frequentava la mia mente era la paura, era lei l'unico sentimento che mi pervadeva oltre al desiderio di renderlo comunque felice, di non infastidirlo, per non indurlo ad essere ancora violento e a picchiarmi...".
“Oltre il buio è un libro che tutti dovrebbero leggere perché spesso le ragazze quando sono coinvolte in una storia d’amore hanno difficoltà a capire che l’amore non ha nulla a che fare con la violenza psicologica o fisica. Ed è una esperienza che può capitare a tutte, nessuno può considerarsi immune”, commenta la De Luca.
“Ho avuto modo di conoscere Merilia Ciconte due anni fa in un evento organizzato dall’ex presidente della commissione regionale antimafia Salvatore Magarò. Sono rimasta molto colpita dalla sua capacità di narrare la psicologia femminile quindi ho pensato di chiedere aiuto a lei per preparare le ragazze ed i ragazzi a vivere una vita affettiva sana”.
La giornata del 25 novembre ha quindi lo scopo di promuovere momenti di riflessione sul grave problema della violenza di genere e sensibilizzare l’opinione pubblica.
Come sottolineato dal ministro, “la scuola, da sempre luogo preposto al rispetto delle regole e alla tutela dei diritti, offre agli studenti una corretta educazione alla non violenza, affinché diventino cittadini informati e responsabili del domani”. (b.n.)
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