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Il ministro delle Infrastrutture assicura che le osservazioni della Corte dei conti sul progetto del ponte tra Sicilia e Calabria saranno affrontate punto per punto, anche con una revisione degli atti, ribadendo la volontà politica di portare avanti un’opera definita moderna e sostenibile.
Il ministro delle Infrastrutture assicura che le osservazioni della Corte dei conti sul progetto del ponte tra Sicilia e Calabria saranno affrontate punto per punto, anche con una revisione degli atti, ribadendo la volontà politica di portare avanti un’opera definita moderna e sostenibile.
Il progetto del Ponte sullo Stretto torna al centro del dibattito nazionale, questa volta per i rilievi formulati dalla Corte dei conti sui profili tecnico-amministrativi dell’opera. Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha assicurato che le osservazioni saranno affrontate in modo puntuale, chiarendo che il governo è pronto a riscrivere gli atti necessari pur di adeguare ogni passaggio alle norme vigenti e alle richieste dei magistrati contabili. L’obiettivo dichiarato resta quello di non fermare un’infrastruttura considerata strategica, ma di consolidarne la legittimità e la sostenibilità sotto il profilo giuridico, economico e ambientale.
Nel suo intervento televisivo, Salvini ha ricordato come il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria sia atteso da decenni e venga letto dall’esecutivo come un simbolo di modernizzazione del Paese, capace di ridisegnare i flussi di mobilità nel Mezzogiorno e lungo i grandi corridoi europei. L’eventuale allungamento dei tempi, legato all’esigenza di rispondere ai rilievi della Corte dei conti, viene presentato come un “investimento” di qualche mese per garantire che il dossier superi tutti i controlli e resista a possibili contenziosi futuri. La linea è quella di procedere “con i fari accesi”, evitando scorciatoie che potrebbero compromettere il cronoprogramma in una fase successiva.
Sul tavolo non ci sono solo gli aspetti finanziari e procedurali, ma anche le questioni legate alla sostenibilità ambientale, alla sicurezza dell’opera e all’impatto sui territori interessati. Il richiamo a un ponte “moderno e sostenibile” punta a rispondere alle preoccupazioni di chi teme conseguenze negative sugli ecosistemi e sulle comunità locali, indicando una progettazione aggiornata alle tecnologie più recenti, ai criteri antisismici e alle pratiche di mitigazione ambientale. In quest’ottica, la revisione degli atti potrebbe diventare anche l’occasione per rafforzare studi, monitoraggi e misure compensative.
Per l’esecutivo, l’infrastruttura sullo Stretto è parte di una visione più ampia che riguarda il completamento dei corridoi ferroviari e stradali, l’integrazione dei porti del Sud nelle rotte del Mediterraneo e il riequilibrio tra Nord e Sud in termini di accessibilità. Salvini ha ribadito la volontà di “lavorare finché ce ne sarà bisogno”, lasciando intendere che il confronto con la Corte dei conti e con gli altri organismi di controllo proseguirà finché ogni criticità non sarà chiarita. Resta aperto, tuttavia, il confronto politico e tecnico con amministrazioni locali, comitati e associazioni, per i quali i prossimi mesi saranno decisivi per capire come il progetto verrà eventualmente rimodulato.
In questo scenario, il Ponte sullo Stretto continua a incarnare una doppia dimensione: da un lato simbolo di grandi opere e di connessione tra isola e continente, dall’altro banco di prova della capacità del Paese di coniugare grandi investimenti infrastrutturali con il rispetto rigoroso delle regole, della trasparenza e della sostenibilità. Il superamento dei rilievi della Corte dei conti diventa così un passaggio cruciale non solo per il futuro del ponte, ma anche per la credibilità dell’intera strategia infrastrutturale nazionale.
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