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Un processo indiziario condanna il marito di Roberta Ragusa.
Un processo indiziario condanna il marito di Roberta Ragusa.
Sul caso Roberta Ragusa, almeno di colpi di scena eclatanti è sceso il sipario con la parola fine che ha aperto il portone del carcere di Livorno ad Antonio Logli, che dovrà scontare una pena di 20 anni (rito abbreviato) per l'omicidio della moglie.
La sete del popolo dei colpevolisti è stata appagata. Si voleva un colpevole a tutti i costi, un processo che nei suoi gradi di giudizio è andato avanti solo su indizi e non su prove certe.
Testimonianze arrivate addirittura dopo un anno dalla scomparsa di Roberta. Un omicidio senza cadavere.
Insomma, una giustizia che così ci fa paura. Una giustizia che non ha pensato minimamente ai due figli di Antonio, Daniele e Alessia, che dopo aver perso la mamma ora perdono anche il padre, padre a cui sono molto legati e a cui hanno sempre creduto sulla sua estraneità riguardo la scomparsa della mamma Roberta.
La Cassazione non poteva entrare nel merito del processo ma poteva certamente chiedere una revisione, una revisione perchè sono molti i dubbi che attanagliano il popolo dei giusti. Condannare un uomo e toglierlo all'affetto dei suoi figli e dei suoi genitori con processi totalmente indiziari, è qualcosa di crudele e ingiusto.
Non diciamo che Antonio Logli non sia colpevole a priori, ma se proprio andava condannato servivano delle prove schiaccianti, prove che non sono emerse.
“Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo lì.”