Eccellenze Italiane. Aldo Maria Morace Presidente Commissione Opera Omnia Corrado Alvaro

Corrado Alvaro diventa finalmente patrimonio ufficiale del mondo della cultura, non solo italiana, ma questa volta mondiale e per la storia della Calabria il 2025 rimarrà un Anno memorabile.

di Pino Nano
Domenica 23 Novembre 2025
Roma - 23 nov 2025 (Prima Pagina News)

Corrado Alvaro diventa finalmente patrimonio ufficiale del mondo della cultura, non solo italiana, ma questa volta mondiale e per la storia della Calabria il 2025 rimarrà un Anno memorabile.

La Consulta delle Edizioni Nazionali ha infatti approvato il progetto presentato a gennaio dal Comitato promotore guidato dal prof. Aldo Maria Morace, il massimo studioso vivente di Corrado Alvaro, che ne è il Presidente, e che ora favorirà la diffusione dell’Opera Omnia dello scrittore calabrese.

 Perché una data storica?

 Perché dall’ultimo ventennio dell’Ottocento fino a quest’anno, in un secolo e mezzo non era mai stata istituita una Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di un autore calabrese, e oggi questa assenza viene finalmente meno.

 Del Comitato presieduto dal Prof Aldo Maria Morace, che a seguito dell’istituzione si trasformerà in Commissione Nazionale dell’Opera Omnia di Corrado Alvaro, fanno parte alcuni fra i maggiori italianisti viventi (Beatrice Alfonzetti, Annamaria Andreoli, Rino Caputo, Pasquale Guaragnella, Giuseppe Lo Castro, Marco Manotta, Marina Paino), e una rappresentanza di italianisti calabresi che operano all’Università della Calabria e all’Università Mediterranea (da cui proviene il Segretario della Commissione, Antonio d’Elia).

 L’idea è germogliata e ha preso corpo quando era Vicepresidente della Regione Giusy Princi, oggi europarlamentare, che nel corso del suo Assessorato alla Cultura e all’Istruzione ha spinto il prof. Aldo Maria Morace, ritenuto -ripeto- il massimo studioso di Corrado Alvaro nel mondo, a ideare e formulare il progetto, dando ad esso una collaborazione decisiva di idee e di fiducia.

 “Da anni -sottolinea l’illustre cattedratico- presiedo quattro Edizioni Nazionali, e in particolare quella di Pirandello, edita da Mondadori, ha dato a tutti i suoi membri e collaboratori una risonanza incredibile, e non solo europea, tanto da essere ricevuti dal Capo dello Stato, al quale abbiamo donato tutti i volumi sino ad allora usciti e un tablet con la versione digitale. Nella progettazione per Alvaro siamo partiti proprio da quella esperienza, fortemente innovativa, arricchendola. Ci speravo proprio in questa Istituzione: non ho mai desiderato tanto un raggiungimento, anche a causa della sciagurata vicenda in cui è stata trascinata la Fondazione di San Luca”.

 Per Aldo Maria Morace è senza dubbio una sorta di medaglia d’onore per il lavoro straordinario svolto in tutti questi anni al servizio di questo progetto culturale così ambizioso.

 “Tra parentesi- aggiunge lo studioso- non avremmo potuto giungere a questo risultato senza il suo Comitato scientifico e senza il lavoro trentennale di ricerca, che vi abbiamo svolto. Quando ho visto nel documento governativo che l’Edizione Nazionale di Alvaro era stata approvata dalla Consulta ministeriale, alla quale vanno tutti i ringraziamenti possibili, sono stato sommerso dall’emozione. Posso dire che con questo traguardo ho pagato il debito che ho contratto, nascendo, con la mia terra, cui ho dedicato una parte non piccola della mia attività di studioso. Non è solo un evento memorabile per la Calabria: Alvaro finalmente entra nella classicità, da grande scrittore e intellettuale quale è. E vorrei sottolineare un ultimo aspetto: a studiarlo, a curare i suoi volumi, saranno i maggiori italianisti oggi esistenti. Alvaro ha bisogno di questo: deve essere sottratto allo squallore asfittico del provincialismo, della ‘piccola patria’, degli studiosi che lo usano, in Calabria, per esistere. Alvaro è uno scrittore a dir poco europeo; e merita interpreti che lo impongano come tale”.

 L’Edizione Nazionale cartacea, quella tradizionale, poderosa e ponderosa, sarà edita da «La Nave di Teseo», come già aveva annunciato Elisabetta Sgarbi al Salone di Torino; e questa casa editrice assicurerà anche un secondo livello, decisivo per la sua massima divulgazione: una serie di svelti ed economici volumi ‘tascabili’ delle maggiori opere alvariane, stampati secondo il testo critico che sarà messo a punto dalla Commissione. Per quanto riguarda l’Edizione Nazionale digitale, essa sarà liberamente consultabile in ogni parte del mondo, senza alcun costo da parte dei fruitori (open access, dunque) e si porrà, come già quella di Pirandello (sarò lo stesso Centro di Informatica umanistica a realizzarla), ai massimi livelli europei di innovazione e di ricezione (si prevedono da settanta a centomila contatti all’anno).

 L’Edizione Nazionale alvariana ― che vede la luce a settanta anni dalla morte dello scrittore – verrà articolata in ventuno volumi cartacei, seguendo la successione cronologica della composizione dei testi e secondo il genere letterario cui appartengono. I testi saranno editi criticamente, con esaustiva introduzione e nota filologica (e storia testuale) posta in appendice, in modo da rendere possibile una circolazione la più ampia possibile anche presso un pubblico non specialistico. Gli apparati critici verranno riservati solo alla edizione digitale statica (tenendo conto delle diverse redazioni: in giornali o periodici, in volume e, ovviamente, autografe), mentre quella dinamica (con le edizioni a confronto) renderà possibile l’immediata visualizzazione delle varianti intercorse fra di loro, secondo i criteri più autorevoli della filologia d’autore e di quella dei testi a stampa; e sarà possibile scaricare i materiali in Pdf, per assicurare la maggiore fruizione possibile. Sempre online sarà possibile consultare le occorrenze e le vocabolarizzazioni, i materiali documentari e le visualizzazioni teatrali e/o cinematografiche (come già è stato fatto per Pirandello); e per le scuole saranno approntati itinerari didattici e visuali sull’opera alvariana, interagendo con il parco letterario dedicato allo scrittore, di prossima istituzione anch’esso.

 Questa Edizione Nazionale, nella sua triplice forma, sarà per la Calabria - assicurano gli studiosi che al Ministero della Cultura hanno seguito l’iter di questo processo - “una punta culturale di diamante nel panorama italiano, europeo e mondiale; e la congiungerà più che mai all’Europa nel segno di uno scrittore che ― come già si è detto ― ha saputo unire nella sua opera tutta la più alta tradizione culturale della propria terra e l’esplorazione della civiltà occidentale a lui contemporanea”.

 Per chi non conoscesse questo settore e questo mondo ricordo che l’istituto delle Edizioni Nazionali rappresenta un’area assai significativa di intervento dello Stato a sostegno della valorizzazione della nostra tradizione culturale. Il valore civile e sociale delle Edizioni Nazionali è notevolissimo, perché, pur esprimendo la sintesi dei livelli più avanzati degli studi su un autore e, quindi, fornendo contributi storiografici rigorosi e di alta qualità specialistica, rappresentano nel contempo la vulgata editoriale degli autori principali della nostra tradizione, capace di diventare un riferimento condivisibile da tutti e di rappresentare la base delle stesse antologizzazioni scolastiche, diventando quindi uno strumento di divulgazione tanto affidabile quanto largo.

 

Le Edizioni Nazionali rispondono alla fondamentale esigenza scientifica di garantire la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio letterario e di pensiero costituito dagli scritti dei nostri autori; tali iniziative assicurano infatti la pubblicazione dell’Opera Omnia di un autore in edizioni fondate sulla ricognizione e trascrizione critica di tutti i suoi testi – editi e inediti – chiarendone, attraverso ogni possibile documentazione, storia e formazione.

 A ogni Edizione Nazionale, cui il Ministero offre riconoscimento e supporto economico, è preposta, con decreto del Ministro della Cultura, una volta sentita la Consulta dei Comitati Nazionali e delle Edizioni Nazionali, una Commissione di altissimo profilo, composta da studiosi di specifica competenza che ne segue lo sviluppo sia sotto il profilo scientifico che sotto quello operativo. La Commissione fissa i criteri dell’edizione, individua i collaboratori per la preparazione dei volumi, dà il nulla osta per l’invio dei volumi alla stampa, riferisce al Ministro sui lavori con apposite relazioni annuali.

 A partire dalla fine degli anni Settanta dell’Ottocento lo Stato Unitario, per iniziativa dell’allora ministro della Pubblica Istruzione Francesco De Sanctis, grande storico della letteratura italiana, promosse con fondi pubblici la pubblicazione delle opere latine di Giordano Bruno, a cui seguirono l’edizione delle opere di Galileo Galilei e il progetto di quella degli scritti di Machiavelli.

 Nel 1904 fu poi dato avvio alle edizioni degli Scritti editi ed inediti di Mazzini e a quella delle Opere di Francesco Petrarca. Queste iniziative avevano un forte significato ideale, perché tutte le Edizioni promosse, a parte quella classica di Petrarca, esprimevano un forte legame di appartenenza alla tradizione culturale laica e liberale, nella quale si riconosceva lo Stato unitario, appena costituitosi. L’istituto delle Edizioni Nazionali si è mantenuto nel tempo, svolgendo la fondamentale funzione di valorizzare il patrimonio di pensiero e di arte comune alla tradizione culturale della nostra nazione.

 


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