#Maipiùstragi. Milano in piazza al grido di “Viva Gratteri”

Milano rende onore al giudice Nicola Gratteri e al “suo forte impegno contro la mafia e in difesa del Paese”. Mai come oggi al grido di “Viva Gratteri”.

di Pino Nano
Martedì 05 Luglio 2022
Milano - 05 lug 2022 (Prima Pagina News)

Milano rende onore al giudice Nicola Gratteri e al “suo forte impegno contro la mafia e in difesa del Paese”. Mai come oggi al grido di “Viva Gratteri”.

#Maipiùstragi. Milano in piazza al grido di “Viva Gratteri”
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In piazza Duca d’Aosta, di fronte alla Stazione centrale, c’è questa sera una folla immensa. Lo spettacolo è emozionante, coinvolgente, una marcia civile di protesta e di preghiera, un evento quasi inverosimile da organizzare con le temperature torride di queste ore. Il cartellone di testa che apre la marcia in difesa del procuratore deldi Catanzaro dice “La Calabria ci riguarda”. Nessuno forse lo aveva messo in conto, ma qui in piazza davanti alla stazione centrale di Milano c’è di tutto questa sera, donne, uomini, orde di ragazzi, bambini per la mano dei genitori, anziani e qualche vecchio, è l’immagine forte di un paese che sa ancora scendere in piazza per rivendicare le sue ragioni e per difendere le sue tesi più nobili. In molti aspettano che Gratteri si faccia vedere, che compaia sul palco, che dica loro qualcosa, ma conoscendo il personaggio c’è da giurare che sarà lui il vero grande assente di questa festa in suo onore. Quando sui tratta di essere festeggiato, osannato, celebrato come questa sera Milano ha scelto di fare, allora l’uomo si ritira in silenzio nel suo orto in Calabria dove produce i migliori pomodori di Gerace e forse anche della locride, dove vive. Sono persone venute a Milano da ogni parte d’Italia per solidarizzare con il magistrato più esposto d’Italia, per tentare di difenderlo dalla solitudine in cui lo Stato lo ha mollato, per cercare di costruire attorno a lui un cordone ideale di solidarietà e di tutela fisica che lo Stato forse potrebbe anche non garantirgli, ma soprattutto per dirgli a voce alto “I Love Gratteri”, per quello che sei, per come lo sai essere, e per quello che di imporrante fai per tutti noi.

Milano vive questa sera nella sua piazza più famosa e più frequentata perché questa è la vera grande porta di Milano per chi arriva in treno dal resto del mondo,Milano vive in queste ore una delle sue pagine certamente più belle dell’antimafia in Italia.

“La scoperta di un progetto di attentato nei confronti del Procuratore della Dda di Catanzaro, a inizio maggio, ci ha spinto ad agire – sottolineano i rappresentanti degli enti promotori che si alternano sul palco - Trent’anni dopo le stragi di Palermo - continuano – abbiamo sentito l’esigenza di scendere in piazza il giorno prima, come scorta civica, per dire alla ‘ndrangheta e alle massonerie deviate che quella stagione è finita, fa parte di altri tempi, e che l’Italia non tollererà che qualcuno la evochi di nuovo. Diversamente, la risposta della società civile sarà durissima”.

Meraviglioso, non si poteva fare di meglio, e per giunta a Milano, la città più europea del momento, la vera grande capitale del Made in Italy nel mondo.

Quello che Milano sta vivendo in queste ore è un happening unico nel suo genere, mai realizzato prima d’ora in Italia in favore di un magistrato che è ancora sulla breccia come lui, e che non si ferma mai davanti a nulla, uno dei magistrati oggi più famosi d’Italia, il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, che da trent’anni ormai vive sotto scorta e che con le sue inchieste ha di fatto dichiarato guerra aperta e senza confine allo strapotere delle cosche della Ndrangheta in ogni angolo del mondo.

In sua difesa interventi e testimonianze di personalità del mondo della cooperazione, del sindacato, dell’economia, della filantropia, del volontariato, del giornalismo e dello spettacolo.

Sembra quasi incredibile, ma in un Paese come il nostro distratto oggi dalla guerra in Ucraina, dalla pandemia nel mondo, e dalla crisi della politica che gioca ogni giorno a rimpiattino sui temi più gravi del paese, Conte contro Draghi, Grillo contro Conte, Conte contro Di Maio, Salvini contro tutti, Letta sul corso del fiume ad aspettare chissà che cosa, sono più di ottanta le organizzazioni della società civile e i sindacati presenti sul palco di  Milano per questa imponente manifestazione nazionale contro la ‘ndrangheta, che Milano si porterà nel cuore per sempre.

È il segno che il Paese è stanco, non ne può più dei giochi di potere di quello che Palamara e Sallusti nel loro ultimo libro chiamano il “Sistema Giustizia”, un sistema malato che ha eliminato Gratteri da mille corse importanti e a cui sarebbe potuto arrivare primo assoluto per via della sua storia professionale di magistrato antimafia, un sistema che come nel caso di Nicola Gratteri lascia sempre più soli i suoi uomini più esposti e più coraggiosi, e forse anche più liberi, alla merce di un qualunque cecchino appostato per la strada. Che tristezza infinita.

In piazza Duca d’Aosta siamo qui questa sera tutti insieme per condividere lo slogan che è il motto ufficiale della serata: “A Milano, per ricordare che la ‘ndrangheta è un problema nazionale. A Milano, per ribadire che le infiltrazioni criminali nell’economia legale sono un’emergenza per la tenuta della democrazia”.

Questa di Milano passerà alla storia come una manifestazione di piazza che non è più solo un evento politico istituzionale come tanti, ma che è già diventata a poche ore dalla sua partenza un fenomeno straordinariamente corale, un evento sociale di prima grandezza, e questo grazie anche alla mobilitazione dei social a cui hanno aderito con videomessaggi di supporto personaggi come PIF, Marco Paolini, Albano, Michele Placido, Luca Zingaretti, Giovanni Minoli, Maurizio De Giovanni, Angela Iantosca, Padre Maurizio Patriciello, Antonio Stornaiolo, Rita Pelusio, Gianluigi Nuzzi, chi più ne ha più ne metta.


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