Claudio Curcio, Presidente di Comicon, è felice come una Pasqua: “Siamo emozionatissimi per questa edizione e questo record che non avrei mai immaginato di raggiungere quando nel 1998 organizzammo insieme a pochi amici la prima edizione di Comicon. Il nostro festival è frutto di un grande lavoro di squadra, pieno di giovani e ricco di entusiasmo. Oltre a occupare l’intera struttura fieristica con espositori e mostre legate alla Nona Arte, abbiamo invaso la città con 20 esposizioni nei principali istituti internazionali di cultura. Ogni giorno abbiamo avuto 600 collaboratori diretti e 400 esterni, e abbiamo occupato in via diretta 900 notti in strutture ricettive. Tanti i visitatori internazionali, come la delegazione del Governo coreano con cui abbiamo siglato un accordo di collaborazione”.
Dietro questo successo incredibile del Festival Internazionale della Cultura Pop c’è anche la disponibilità di una connettività all’avanguardia: i padiglioni della Mostra d’Oltremare di Napoli sono stati infatti cablati con la fibra ottica d’ultima generazione di Open Fiber, una infrastruttura di telecomunicazioni che ha garantito – per tutta la durata dell’evento – di accedere al web all’inedita velocità di 10 gigabit al secondo. Un'iniziativa che porta tra gli altri la firma di Fabio Melia, uno dei tanti figli di Calabria in giro per il mondo.
Un grande comunicatore, un giovane giornalista calabrese cresciuto a pane e giornali, figlio di uno dei più “duri inviati” della Rai in Calabria, Pietro Melia, e che già da bambino lo ha educato a vivere per strada, in giro per il mondo e con la testa piena di progetti innovativi. E’ bello incontrarlo, il ragazzo ha un'energia e una affabilità del tutto rara in giovani professionisti della sua età.
Laurea specialistica in Comunicazione sociale e istituzionale con il massimo dei voti, 110 con lode, oggi professionista navigato della comunicazione digitale, vanta una esperienza ultradecennale nelle relazioni coi media.
Dal novembre 2017 gestisce la comunicazione e le relazioni con i media di Open Fiber per l’area Sud, il che vuol dire Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
-Ma di cosa parliamo?“Di una società, Open Fiber, che nasce per realizzare un’infrastruttura di rete a banda ultra-larga (BUL) in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) in tutte le regioni italiane, e per realizzare il nostro progetto abbiamo scelto il modello di business “wholesale only” così da garantire un libero accesso a tutti gli Operatori interessati, a parità di condizioni, fornendo agli utenti finali una vasta possibilità di scelta”.
-La modernità a portata di casa propria mi pare di capire. “La nostra missione persegue gli obiettivi previsti dall’Agenda Digitale Europea, dalla Strategia Italiana per la banda ultra-larga e dalla Gigabit Society. Un piano che permette di stabilire i livelli minimi di connettività in tutti i Paesi europei per cittadini, Istituzioni e aziende. Come player infrastrutturale, Open Fiber si occupa della realizzazione, gestione e manutenzione della rete in fibra ottica con tecnologia FTTH, con livelli di efficienza e affidabilità elevatissimi”.
-Il vostro slogan è “La fibra ottica è il vero cambiamento per il Paese” … “In Open Fiber vogliamo cambiare la vita dei cittadini grazie alla nuova tecnologia in fibra ottica. Dai piccoli borghi italiani alle grandi città metropolitane desideriamo migliorare lo stile di vita delle persone, delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori attraverso il superamento del digital divide. Questo significa più servizi, più velocità, più accessibilità, più affidabilità con la fibra per offrire l’opportunità di fare sempre più cose e più rapidamente. Senza tralasciare il risparmio di energie così da dedicare più tempo a sé stessi e alle proprie passioni”.
-Una sorta di rivoluzione copernicana? “Vede, Open Fiber sta giocando un ruolo determinante nella trasformazione digitale del Paese. Questo ruolo si accompagna alla consapevolezza di una grande responsabilità verso tutti gli stakeholder e, in particolare, verso i territori e le comunità che soffrono maggiormente il divario digitale. La centralità delle persone è uno dei principali cardini di Open Fiber che si riflette nelle numerose iniziative di Welfare e Diversity, Equity & Inclusion, di lavoro a distanza, di prevenzione dei rischi e salvaguardia della sicurezza sul luogo di lavoro”.
Alle spalle Fabio Melia ha un passato importante nella carta stampata, un’esperienza di lungo corso e fatta di tantissima gavetta professionale. Dal marzo 2009 al novembre 2017 è redattore ordinario per il quotidiano Gazzetta del Sud, qui si occupa di cronaca nera e giudiziaria e del desk provinciale di Cosenza con il coordinamento di una decina di corrispondenti. Dal 2011 al novembre 2017 è corrispondente dalla Calabria per il settimanale Panorama. Ma ha lavorato molto anche presso l’ufficio stampa della Croce Rossa Italiana.
“I miei obiettivi – dice - sono consolidare le competenze, gestire e coordinare progetti complessi in contesti creativi, allargare le prospettive professionali anche in campo internazionale, rafforzare le skills in tema di event management e formazione”.
Per capire meglio lo spessore professionale del giornalista che si occupa delle relazioni con i media di Open Fiber in tutto il Mezzogiorno, basta dare uno sguardo al lungo elenco dei progetti che ha personalmente gestito per la sua Azienda: #BUL Banda Ultra Larga per la Sicilia 4.0 (2019); Maestro di mestiere nell’ambito del programma di alternanza scuola-lavoro con l’Istituto tecnico “Ferraris” di Scampia (Napoli 2018-2019, 2019-2020, 2020-2021); Giro di Sicilia-Open Fiber 2019; Musealizzazione necropoli protocorinzia di Gela; Partnership con South Working (2021); Pianificazione e coordinamento progetto cablaggio a 10 gigabit di “Isola-Catania” (giugno 2021); coordinamento partnership di connettività per Comicon 2022 e Comicon 2023; Pianificazione e content management di video branded (Viaggio in Italia a 1 Giga al secondo; Così la fibra arriva anche a Ischia; Il futuro del lavoro nasce dal presente) e vodcast (Come ho portato mio nonno sui social).
Uno dei progetti di maggiore successo da lui coordinati nei mesi scorsi, vi dicevamo, è la partnership di connettività con il Napoli Comicon 2023, l’International Pop Culture Festival alla Mostra d'Oltremare, che si è conclusa con numeri da record. “Un successo incredibile - sottolinea Fabio Melia -, che ha visto la partecipazione di 170.000 visitatori, 380 espositori, oltre 300 ospiti, 400 eventi e 7.000 professionisti accreditati che hanno contribuito alla creazione di un evento unico nel suo genere. Con una superficie di oltre 30.000 mq coperti e 50.000 mq di spazio all’aperto, il festival ha offerto un’ampia gamma di attività per tutti i gusti: dal fumetto al cinema e alle serie TV, dai videogiochi alla musica, al cosplay e molto altro ancora. Il tutto reso ancora più fruibile dalla disponibilità di una connessione d’ultima generazione garantita da Open Fiber”.
Sono cifre importanti, notevoli ma rispetto ai quali lui sorride, in realtà porta a casa un risultato davvero invidiabile. Tra gli ospiti della sua manifestazione il magister Giorgio Cavazzano, la poster artist Mirka Andolfo, i The Jackal che presentano la loro serie tv in partenza su Prime, il cast di Mare fuori, John Romero, il Game Director Pu Liu, e il celebre Milo Manara, autore dell’adattamento a fumetti de Il nome della rosa.
Ma tantissimi anche gli eventi gestiti in presa diretta, dall'incontro in collegamento con Jim Lee alle prime immagini del film Fast X, dalla performance di Tetsuro Shimaguchi per Kill Bill vol. 1, alla presentazione della serie animata e del videogioco di Dragonero.
Il futuro? Ancora tutto da vivere, ma nel suo caso col sorriso disarmante e avvolgente di un ragazzone che sembra appena arrivato in Italia da uno dei più esclusivi Campus americani. Davvero bravo.
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