Non uccideteci anche Pinocchio, per favore. Sarebbe un delitto grave

“Quante polemiche inutili sul povero Pinocchio e su Mastro Geppetto…”

di Gregorio Corigliano
Domenica 27 Marzo 2022
Roma - 27 mar 2022 (Prima Pagina News)

“Quante polemiche inutili sul povero Pinocchio e su Mastro Geppetto…”

Ahiahiahi, che dulur!  Me lo hanno ammazzato. Non solo a me, ma anche a centinaia-migliaia-milioni di bambini. Ma anche ragazzi, adulti. Cosa è successo? Una mattina si alza un signore e decide che Pinocchio deve morire perchè non lo sopporta.

Non lo sopporta lui e non dovremmo sopportarlo tutti. Distruggendo (?) uno dei grandi classici della letteratura italiana, scritto da Carlo Lorenzini, detto Collodi, dal nome di una frazione di Pescia, che lo ispirò per motivi familiari. Il libro- conosciuto come le avventure di Pinocchio- fu tradotto in ben 240 lingue.

Lo scrittore toscano, nato nel 1826, lo scrisse insieme a tanti altri libri per bambini, nel 1881, cioè quando aveva meno di sessant’anni. E fu quasi subito un gran successo editoriale, al di ogni aspettativa pur nobile. Può alzarsi un mattino del 2021 e distruggere con uno scritto un signore, con tutto il rispetto possibile, e dire che gli sta antipatico, a tal punto da scriverne un libro? Certo che può dirlo, ma di non scrivere un librettino. Per chi? Chi deve leggerlo?

Io, non ci penso nemmeno tanto è che lo contesto, i ragazzi, gli uomini? Non credo assolutamente. Già non si legge nulla, figurarsi se uno deve leggere il distruttore del mio e del nostro mito di cui fino ad oggi siamo andati tutti fieri.

Perché ci ricorda la nostra infanzia, perché ce ne siamo innamorati ad ascoltarne la lettura che il nostro insegnante ci faceva in classe, tanto da sognare con lui e con le sue peripezie da burattin-bambino. Chi non ha costretto i propri genitori ad acquistare una copia delle avventure di Pinocchio. Chi lo ha buttato? Nessuno, penso.

Chi non ha Pinocchio in mezzo ai libri di infanzia?  Chi non ha visto i tanti sceneggiati che, purtroppo una volta, la Rai faceva dedicando puntate su puntate allo scrittore Collodi? Ed il bello, almeno così spero, è che quelle che oggi si chiamano fiction le abbiamo visti anche gli adulti e quelli che,oggi, ci chiamano diversamente giovani ( pia illusione)! E così un signore rispettabilissimo,  per carità, che si chiama Aurelio Picca, sol perché il burattino gli stava antipatico, avendolo letto solo l’anno scorso, ha scritto ben 150 pagine. Cinquantenne, a giudicare alla foto, perché Maurizio Crosetti non lo dice , si è dedicato con santa(!) pazienza, con il libro di Collodi a fianco, alle contestazioni.

E quanti libri ci sarebbero tra proposti e pubblicati se noi avessimo dovuto scrivere delle persone che ci stanno antipatiche? Già, miliardi di copie. Guardate un po’. Due conti. Ognuno di noi ne avrò almeno un paio. E se moltiplichiamo per quanti sono i bambini e gli uomini in 240 paesi del mondo a quanti arriveremmo?

Improponibile, impensabile: non oso pensarci. E sapete cosa ha scritto l’autore? Che Pinocchio è cattivo, scemo, violento, ingannatore. Anche se fosse così e non lo è, altrimenti finirebbe di essere il nostro Pinocchio, quanti cattivi, scemi, violenti, ingannatori conosciamo noi? E non è finita. Secondo l’autore, Pinocchio resta un cuore di legno anche quando diventa bambino.

C’è di più. Chiede l’autore:” Di quale legno era fatto Pinocchio? Ad quid? Come se la qualità del legno avesse potuto cambiare le avventure. Ed ancora. Geppetto era un povero onanista, Mastro Ciliegia, anche volgare. Come Pacciani e Vanni che, per chi ricorsa le cronache, avevano a che fare col Mostro di Firenze! Il gatto e la volpe? Due para…culi, anche se non lo dice espressamente.

E la fata dai capelli turchini? Una morta truccata da punk”! Mi fermo, per carità di patria. Non si può uccidere il nostro mito di bambini. Non c’è una ragione!

Quattro mesi a letto per la pandemia non giustificano l’autore. Magari avrebbe potuto leggere, per fare un esempio: Gente in Aspromonte o per andare all’attualità “Il lato fresco del cuscino” di Vittorio Zucconi. Ne avrebbero tratto un guadagno lo stesso “assassino” di Pinocchio e, soprattutto, i bambini come me! Non trovo alcuna attenuante, nonostante ogni sforzo( che non ho fatto)!

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